Alzi la mano a chi non è capitato di cimentarsi almeno una volta in un lungo viaggio itinerante a bordo della propria automobile. Quel caratteristico senso di avventura, la libertà di potersi permettere la scelta di una meta per poi dirigersi verso di essa senza troppi vincoli. Il sole che illumina il cruscotto, i chilometri di asfalto macinati con i propri tempi, le soste rigeneranti, magari persino la toccata e fuga in quel luogo caratteristico che inizialmente non faceva parte della tabella di marcia. Insomma, il tema del viaggio nella sua essenza più pura e totalizzante. La passione per le storie nate al volante deve essere stata la scintilla da cui hanno preso spunto i ragazzi di Just Add Oil Games per la pubblicazione di Road to Guangdong, avventura indipendente che curiosamente ci trasporta nella Cina degli anni '90. Disponibile in Accesso Anticipato su Steam dallo scorso 16 maggio, il gioco dovrebbe arrivare in versione definitiva su PC entro la fine del periodo estivo, per poi approdare anche nel catalogo di Xbox One prossimamente. Dopo averlo provato per qualche ora, siamo pronti a condividere le nostre prime impressioni.
Viaggio nella Cina degli anni ‘90
Come si deduce dal titolo, il gioco invita il fruitore a intraprendere un lungo viaggio attraverso Guangdong, provincia costiera della Cina sudorientale confinante con i territori di Hong Kong e Macao. Al centro delle vicende c'è Sunny, una giovane ragazza che in compagnia della zia Guu Ma dovrà fare del suo meglio per tentare di risollevare le sorti del ristorante di famiglia che non se la sta passando affatto bene. L'itinerario che attende le due donne si preannuncia logorante e non privo di incognite, specialmente tenendo conto del fatto che l'unico mezzo a loro disposizione è una sgangherata utilitaria denominata Sandy. La classica vettura su cui pesano come un macigno i segni del tempo, un po' perché le finanze non permettono l'acquisto di una vettura più affidabile, e un po' per quel fattore nostalgico che contribuisce a identificarla come una sorta di talismano da preservare nonostante tutto e tutti. La cruda realtà è che bisognerà mettersi al volante di un autentico catorcio, nella vana speranza di non avere inconvenienti di sorta lungo i chilometri e chilometri di strada che separano la protagonista dalla sua meta. Nelle prime fasi di gioco si rende dunque necessario provvedere ad effettuare il pieno di benzina e a cambiare l'olio del motore per poter almeno avere l'occasione di mettere in moto questa sorta di trappola su ruote conducendola fino al più vicino meccanico. Dopodiché non bisognerà fare altro che approntare una serie di riparazioni preliminari che consentano per lo meno di iniziare il viaggio. Proprio perché Road to Guangdong è per lo più focalizzato sui trasferimenti in automobile e sulla conservazione del veicolo in una condizione d'integrità almeno passabile, ci saremmo aspettati anche migliore varietà delle situazioni di gioco derivate da queste fasi.
Al contrario, le sezioni alla guida sono risultate nel complesso piatte e prive di quel mordente che sarebbe necessario per intrattenere in maniera un po' più strutturata e convinta il giocatore. In realtà non si deve far altro che accendere il motore e procedere su un percorso estremamente lineare, avendo cura di tenere costantemente monitorati gli indicatori dei livelli dell'olio e della benzina, nonché la lancetta che tiene traccia del livello di surriscaldamento del motore mentre ci si trova alla guida. Chiaramente sarà necessario mantenere una velocità di crociera non troppo elevata per garantire un consumo moderato di carburante e un'usura più limitata delle varie parti che compongono Sandy, mentre una barra posizionata nella parte alta dello schermo ci indica la distanza dalla prossima stazione di servizio dove sarà possibile effettuare rifornimento ed eventualmente intervenire per apportare sostituzioni di pezzi o per fare scorta nell'inventario, qualora le cose dovessero essersi orientate al peggio mentre ci si trovava nel bel mezzo delle campagne cinesi. Saggiamente Sunny e Guu Ma hanno fissato una serie di tappe intermedie, che andranno gestite nel migliore dei modi per far sì che la povera Sandy arrivi tutta intera a destinazione. Le parti da tenere controllate includono variabili come le gomme, il filtro dell'aria e dell'olio, o ancora il blocco motore e la cinghia di trasmissione. Inizialmente gli inconvenienti causati dalla vettura avranno un'incidenza abbastanza limitata, ma andando avanti diventerà sempre più frequente rischiare di restare in panne a bordo strada e sarà indispensabile provare a centellinare il denaro che si ha a disposizione per le manutenzioni. Una cattiva pianificazione costringerà il giocatore a far intervenire un carroattrezzi, con la conseguente perdita di consistenti somme di denaro. Inspiegabilmente in alcuni casi ciò accadrà a prescindere dalle proprie azioni, dato che nelle stazioni di sosta capita di non poter recuperare le componenti che sarebbero necessarie in quello specifico momento per riprendere la propria marcia senza dover nuovamente chiamare il carroattrezzi. Peraltro non ci sono parsi particolarmente convincenti nemmeno i dialoghi con i personaggi ai quali Sunny e Guu Ma faranno visita durante le tappe intermedie della loro trasferta. Il gioco manca infatti di attrattiva sia per quanto riguarda lo scarso interesse generato dagli eventi rappresentati a schermo che per la carenza di profondità personaggi. Ciò si riflette anche nell'efficacia dei dialoghi, che ci sono sembrati poco ispirati, anche quando si rende necessario attivare determinate linee di dialogo da utilizzare nei momenti giusti e con gli individui corretti per terminare con successo la sequenza.
Per più di una ragione la formula di gioco offerta dall'Early Access di Road to Guangdong desta consistenti perplessità. La pecca principale risiede senz'altro nella scarsa attrattiva derivata dalle fasi di gioco a bordo della propria vettura, che meriterebbero di essere arricchite con l'introduzione di elementi interattivi più divertenti e variegati. Le problematiche tuttavia non si fermano qui, poiché il gioco non ci ha convinto nemmeno a livello narrativo ed estetico.
CERTEZZE
- Un viaggio inusuale
DUBBI
- Le limitazioni delle fasi di guida
- La varietà dei dialoghi
- La componente artistica