Strade aperte
Dopo aver scelto il proprio avatar, si assiste al suo arrivo su quest’isola tropicale bellissima, le cui strade sono popolate di potenziali avversari a bordo di bolidi inarrestabili. Usciti dall’aeroporto bisogna noleggiare un auto per raggiungere un’agenzia immobiliare per comprare un’abitazione. Di ogni casa è possibile effettuare il tour panoramico, che passa per l’esterno, per il garage e per il salotto, e di case ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche. Ovviamente, dato il budget iniziale, è possibile sceglierne soltanto due. L’abitazione è il punto centrale dove fare il punto della situazione, leggere le news relative al gioco (record, sfide e altre amenità non ancora ben chiare), vedere le offerte del mercatino (in TDU sarà possibile comprare e vendere macchine con gli altri giocatori), gestire il proprio parco macchine e personalizzare il proprio personaggio, cambiandone le fattezze del volto e del corpo, e vestendolo con gli abiti che si possono comprare nei negozi disseminati sull’isola. Il passo successivo è quello di recarsi in un concessionario d’auto e comprare la macchina con cui uscire in strada e sfidare gli abitanti dell’isola. Girando per l’isola si incrociano degli indicatori che segnano i punti in cui è possibile dare inizio ad una delle gare, che si dividono in sfide a tempo, gare classiche ed in multiplayer. La vera novità di TDU è che è (quasi) del tutto indifferente giocare online o offline. Semplicemente, se si gioca connessi ad internet, in mezzo al normale traffico dell’isola, gestito dalla CPU, ci saranno anche gli altri giocatori in carne ed ossa, con le loro auto e i loro avatar. Eden ha ripreso un vecchio concetto, (poco) sviluppato nella serie nipponica Tokyo Highway Battle, e ne ha fatto il fulcro di un gioco di corse dalle grandi ambizioni. Ci si accoda ad un altro giocatore, lo si sfanala con gli abbaglianti e si dà inizio ad una gara scegliendo il percorso che si vuole, lungo tutte le strade dell’isola, dando vita anche a gare di chilometri e chilometri.
L’isola è enorme, si può raggiungere qualsiasi punto, anche andando fuori strada, in montagna, come sulle spiagge. Il solo limite è l’acqua
Strade aperte
Quando finisce la gara, chi perde può scegliere di lanciare una rivincita, determinando a sua volta punto d’arrivo e di partenza della gara. L’isola è enorme, si può raggiungere qualsiasi punto, anche andando fuori strada, in montagna, come sulle spiagge. Il solo limite è l’acqua. Con la pressione di un pulsante si attiva il GPS che indica la presenza degli altri giocatori e dei punti chiave dell’isola (negozi, autosaloni, case ecc), che si possono raggiungere anche senza guidare, clickando sulla relativa icona sulla mappa, ma solo dopo aver percorso il tratto di strada almeno una volta. Il trucco è che, così facendo, non si troveranno missioni aggiuntive o negozi e autosaloni nascosti. In pratica, uno degli scopi del gioco è esplorare ogni centimetro quadrato della mappa.
Sfide infernali
La giocabilità di TDU ricorda da vicino quella di Project Gotham, a metà tra l’arcade e la simulazione, con un occhio alle insidie offerte dalle strade, davvero imprevedibili, e al traffico che popola l’isola, lasciando quindi da parte eccessi simulativi che nocerebbero al divertimento. Oltre alle gare vere e proprie ci sono anche missioni in cui trasportare a destinazione autostoppisti, che in cambio danno denaro e coupon da spendere nei negozi, ed altre nelle quali bisogna consegnare delle auto in diversi punti dell’isola in un determinato limite di tempo e senza danneggiarle. Le gare più divertenti sono senz’altro quelle a percorso prefissato e con gli altri giocatori, il solo problema di questa beta è che servirà senz’altro maggiore chiarezza nell’interfaccia per sapere da subito in quali parti dell’isola ci sono delle gare in attesa di giocatori per partire. Ma gli sviluppatori ci hanno confermato che nella versione definitiva sarà assolutamente chiaro riuscire a capire dove precipitarsi per prendere parte ad una gara prima che inizi. Anche perché nella versione finale saranno a pieno regime i club, che è possibile fondare, decidendone le regole d’iscrizione e mettendo in piedi delle vere e proprie clan war corsistiche, ma sempre gestendo il tutto dall’interno del gioco, grazie all’implementazione di veri e propri luoghi di ritrovo virtuali. Nel nostro girovagare ci siamo imbattuti anche nel Drive In, che sembra un altro colpo di genio inserito nel gioco dagli sviluppatori. Il Drive In sembra, infatti, corrispondere ad una sorta di auction house di un Mmorpg, in cui i giocatori possono lasciare in sospeso delle sfide, decidendo macchine e percorso, per chiunque si trovi a passare da quelle parti. Si stabilisce una validità temporale ed una cifra per l’iscrizione. Chi riesce a realizzare il miglior tempo fin quando la sfida resta in vigore, si prende tutto il montepremi. Ovvio che nella versione finale tutto questo possa ancora cambiare, ma la quantità di trovate inserite nel gioco sembra davvero notevole.
Un'isola sconfinata
Rispetto alla demo di qualche tempo fa sono stati fatti notevoli passi avanti. Il frame rate è ora fisso a 30fps senza alcuna incertezza e, novità molto apprezzata, quel blur a simulare l’effetto velocità può essere regolato dalle opzioni fino a decidere di eliminarlo del tutto, anche perché TDU non ne ha assolutamente bisogno. Se pur il motore grafico non sia espressione di potenza bruta devastante, francamente, non ci eravamo mai trovati di fronte ad un’isola ricostruita in tutto e per tutto in un videogioco.
Si stabilisce una validità temporale ed una cifra per l’iscrizione. Chi riesce a realizzare il miglior tempo fin quando la sfida resta in vigore, si prende tutto il montepremi
Autostrade che diventano statali e provinciali, che lasciano le pianure per inerpicarsi su montagne e colline. Altopiani costeggiati da fabbriche, campi e abitazioni che si fanno più fitte fino ad entrare in città piene di grattacieli, sempre con qualche sorpresa dietro lìangolo. Insomma gli occhi hanno il loro bel da fare per ambientarsi e prendere nota di tutto quel che serve per giocare alla grande. È ancora presto per tirare conclusioni, e molto del divertimento di TDU dipenderà anche dal numero di giocatori che si faranno trovare in rete per giocare, di certo c’è che era tanto che non avevamo a che fare con un’idea così originale per un gioco di corse ed il fatto che stia anche venendo su bene, non può fare altro che piacere.
Una fila di passeggeri in attesa di prendere il volo per una magnifica isola tropicale. La telecamera indugia su ognuno di essi e sta al giocatore scegliere quale impersonare per iniziare a giocare a Test Drive Unlimited, il primo MOOR (Massively Open Online Racing) che la storia dei videogiochi ricordi. Del gioco di punta di Atari per il prossimo autunno s’è già intravista una demo durante lo scorso E3 e, se da una parte è riuscita a colpire alcuni giocatori per le tante idee che riuscivano ad affiorare dalla superficie di un prodotto ancora un po’ acerbo, dall’altra più d’uno ha manifestato qualche perplessità per i problemi tecnici che l’affliggevano. Grazie ad Atari abbiamo giocato una versione molto avanzata di TDU, abbiamo provato anche a giocare in rete con alcuni colleghi da tutta Europa e, c’è poco da fare, il gioco degli Eden ha tante carte da giocare per affermarsi come vera e propria sorpresa nell’autunno di 360, ricco com’è di trovate e di possibilità.