Sapete di cosa stiamo parlando?
Prima di entrare nel dettaglio di quanto visto in occasione del Tokyo Game Show 2008 dove, in un enorme stand Electronic Arts, due misere postazioni di Battlefield Heroes facevano timidamente capolino per i giocatori più accorti, facciamo un piccolo riepilogo di cosa ci riserva questo progetto.
Sviluppato sempre da DICE, Heroes è un titolo che cercherà di attirare nuove persone tra le reti della serie Battlefield ritornando allo stile di gameplay che l'ha reso famoso. Si tratta infatti di uno shooter completamente multiplayer dove fino a 16 giocatori divisi in due fazioni, la Royal Army e la National Army, che scimmiottano gli Alleati e le forze dell'Asse con una chiara ispirazione in stile Seconda Guerra Mondiale, se la daranno di santa ragione attraverso mappe di media estensione, spesso popolate da veicoli. Il giocatore avrà la possibilità di scegliere tra diverse classi, tre nell'attuale beta, il mitragliere, il soldato e il comandante. Ognuna avrà le sue peculiarità, la sua potenza di fuoco e velocità, e ovviamente delle abilità tipiche. Ad esempio il mitragliere sarà la classe maggiormente predisposta agli scontri a fuoco con armi devastanti ma una lentezza nei movimenti a fare da contraltare. Il comandante invece potrà contare su armi di precisione e godere di un'abilità che lo rende invisibile sulla lunga distanza. Perfettamente nel mezzo il soldato, con una buona sopravvivenza sul campo e una facilità d'uso quasi disarmante.
Quello che contraddistingue Heroes è lo stile grafico che lo pone in diretta concorrenza con l'apprezzato ed estremamente giocato Team Fortress 2 di Valve e deve molta della sua ispirazione alla componente artistica de Gli Incredibili, cartone animato in computer grafica di Pixar. Quindi, grafica fumettosa, estremamente colorata e un look dalle chiare venature comiche.
E poi c'è la già citata formula del tutto gratuito. Il gioco infatti sarà distribuito esclusivamente sottoforma di download a costo zero. Il ritorno per Electronic Arts e Digital Illusion sarà in parte garantito dal passaparola dei giocatori che sicuramente rimarranno invischiati in un gameplay veloce, coinvolgente ed estremamente semplice e immediato, mentre sul fronte monetario l'introito si dividerà tra le varie pubblicità che verranno mostrate all'interno dei menu di gioco (mentre in game è stato assicurato che non ci sarà alcun tipo di advertising) e una serie di micro-transazioni che verranno offerte al giocatore per acquistare accessori ed equipaggiamenti dalla mera funzione cosmetica.
Con un account sarà infatti possibile creare fino a 4 personaggi che potranno essere customizzati, oltre che per la classe selezionata, anche per il vestiario (ci saranno 10 slot che potranno essere riempiti con cappelli, magliette, pantaloni e persino serigrafie per le armi e tatuaggi per il corpo) e per l'attribuzione dei punti esperienza guadagnati salendo di rank nel corso delle partite. Infine, a denotare la chiara intenzione di publisher e sviluppatore di rivolgersi a un pubblico fortemente casual e sicuramente distante dal target di riferimento della serie classica, i requisiti di sistema saranno particolarmente bassi dando la possibilità anche a macchine con anche diversi anni sulle spalle, di far girare Heroes complici i numerosi accorgimenti implementati nel motore, che è poi quello di Battlefield 2142, per alleggerirlo, tra cui il basso numero di giocatori per mappa e un taglio tecnico ripulito da effetti speciali esosi in termini di potenza di calcolo.
Vediamo se lo sappiamo anche noi!
Nella piccola postazione presente al TGS 2008 abbiamo potuto giocare per diversi minuti con il soldato nella mappa Seaside Skirmish, un piccolo villaggio costiero a picco sul mare completo di veicoli e con un bel faro a stimolare il posizionamento di comandanti cecchini.
Parlando proprio di veicoli, a nostra disposizione c'erano diverse jeep per correre come dei disperati tra una zona e l'altra del livello, magari portando a bordo con noi due commilitoni, alcuni carri armati, decisamente più lenti ma in grado ovviamente di sparare con il cannone principale e infine, persino un aereo armato di mitragliatore. Quest'ultimo, pur se è apparso semplicissimo da guidare con l'accoppiata mouse e tastiera ci è sembrato piuttosto scomodo a causa delle dimensioni della mappa e della sua alta velocità di movimento. Rimanere su un bersaglio non è impresa da poco e capiterà molto spesso di schiantarsi contro un albero o una costruzione nel pieno di una virata stretta. Ma ovviamente il fulcro del gioco è negli spostamenti a piedi mentre si gira per la mappa con l'obiettivo di catturare e tenere sotto controllo quattro postazioni.
I comandi sono intuitivi e ridotti all'osso: WASD per il solito movimento, il salto, l'accovacciamento, un tasto per entrare nei veicoli e poi, in pieno stile action-RPG o MMORPG che si rispetti, una piccola barra per le azioni rapide, immediatamente utilizzabili con i tasti dall'1 allo 0. Il soldato in particolare, l'unico che abbiamo potuto provare, poteva contare su un fucile mitragliatore e un fucile a pompa come armamentario. Quindi gli altri slot della barra erano dedicati a diverse abilità utilizzabili in qualsiasi momento ma con un cooldown di differente entità per evitare il loro abuso. Si partiva con i proiettili incendiari per il fucile a pompa, una sorta di onda d'urto per spingere lontano soldati e veicoli avversari, un medikit per la cura istantanea, un cerotto per una cura a tempo in grado di avere effetti benefici anche sugli alleati nelle immediate vicinanze, un grappolo di dinamite. Quello che immediatamente salta subito all'occhio è la natura infinita di munizioni e oggetti: non solo le armi possono essere ricaricate senza doversi preoccupare di trovare cartucce in giro per la mappa, ma anche i medikit e la dinamite non hanno problemi numerici. L'unico limite è dato dal periodo di cooldown che si attiva non appena si prova a utilizzare qualcuna di queste abilità e che impedisce di fatto l'uso ripetuto nel mezzo di uno scontro.
Un gameplay quindi frenetico, ridotto all'osso e molto immediato che sprizza leggerezza da tutti i pori e persino il danno è tarato in modo tale da non ridurre gli scontri in pochi colpi: essere presi in pieno viso da un carro armato non porterà mai alla morte ma, anzi, spesso si riesce a resistere anche a due-tre colpi in rapida successione a patto di utilizzare con dovizia le abilità di cura.
E' bello da vedere?
Non ci soffermiamo troppo sull'aspetto tecnico di Heroes visto che il progetto nasce con il preciso obiettivo di tenere molto bassi i requisiti di sistema. Il taglio artistico è molto piacevole e immediatamente riconoscibile anche se, come era lecito aspettarsi, soffre molto della concorrenza di Team Fortress 2 che, dalla sua, ha animazioni sicuramente migliori e un design dei personaggi molto più di impatto e curato. Il gioco di DICE presenta invece una certa "legnosità" sia nei movimenti che durante le sparatorie non riuscendo a restituire la sensazione di feedback che si dovrebbe invece provare quando si spara o si viene colpiti. Anche i veicoli hanno una realizzazione particolarmente spartana e la fisica in generale non viene aiutata dall'aspetto caricaturale del gioco. Proprio a volerla dire tutta, l'aspetto fumettoso ci è sembrato un po' troppo... fumettoso: colori così sgargianti ci sono sembrati un po' eccessivi e il design degli oggetti che popolano le mappe è forse troppo piatto. Ma ricordiamoci sempre che il gioco è ancora in fase beta e ciò che conta in un titolo di questo genere è la freschezza e l'immediatezza del gameplay che non risultano minimamente alterati dalla tecnologia alla sua base.
Battlefield Heroes dovrebbe arrivare sul mercato entro la fine dell'anno ma il programmatore con cui ci siamo ritrovati a scambiare due chiacchiere non ha escluso un possibile, ulteriore slittamento all'inizio del 2009 (originariamente il titolo doveva uscire sul mercato durante la scorsa estate). Guardiamo con discreto interesse al suo rilascio perchè potrebbe trattarsi veramente di uno sparattutto spensierato con cui passare i minuti di pausa sul posto di lavoro o magari a casa durante lo studio.