A quanto pare il filone degli sparatutto cooperativi è tornato di moda: a distanza di pochi mesi dall'ottimo Back 4 Blood, e a pochi giorni dal lancio di Rainbow Six Extraction, ha fatto il proprio debutto in accesso anticipato su PC e Xbox (gratis su Game Pass) anche il primo gioco di Stray Bombay, il team di sviluppo fondato dall'ex Valve Chet Faliszek.
Ebbene, Faliszek non ha pensato neanche lontanamente di reinventare la ruota per questo progetto, puntando più che altro a realizzare una variazione sul tema di Left 4 Dead con gli alieni e una fantascienza in stile anni '70, piena di una "tecnologia retrò" fatta di pulsantoni colorati e monitor a tubo catodico. Un esperimento riuscito?
Abbiamo provato The Anacrusis per alcune ore ed ecco le nostre impressioni.
Storia
Cominciamo col dire che se c'è un aspetto che davvero manca a The Anacrusis è proprio la storia; il che avrebbe anche senso, considerando che si troviamo di fronte a uno sparatutto cooperativo con gli zomb... con gli alieni, o meglio con persone sotto il controllo degli alieni. Il punto è che però la completa assenza di un'introduzione propriamente detta, al di là di una breve e francamente orribile cutscene, spinge il gioco a fallire il suo primo obiettivo, ovverosia calarci nelle peculiari atmosfere della sua sci-fi vintage.
A ogni modo, l'incipit è semplice: un'enorme nave spaziale turistica viene attaccata da parassiti extraterrestri che trasformano la quasi totalità dell'equipaggio in ibridi per lo più privi d'intelletto ma dannatamente ostili nei confronti dei pochi sopravvissuti, cioè i quattro protagonisti dell'avventura: Guion, Nessa, Liu e Lance. Questi ultimi dovranno dunque impugnare le armi e attraversare una serie di scenari nel tentativo di sopravvivere e trovare una via d'uscita da quest'incubo.
Contenuti
Come accennato in apertura, The Anacrusis è attualmente disponibile in accesso anticipato, dunque si tratta di una versione preliminare del gioco che potrebbe includere ancora qualche glitch (e li include, sia chiaro) e che non vanta tutti i contenuti del prodotto completo, che dovrebbe arrivare fra qualche mese. Nello specifico, sono presenti solo tre delle cinque missioni totali, completabili nel giro di un'ora ciascuna ma votate alla rigiocabilità grazie a tutta una serie di elementi dinamici pilotati dall'ormai immancabile intelligenza artificiale in stile "master".
La formula, inutile ribadirlo, è la stessa di Left 4 Dead: insieme ad altri tre giocatori oppure in solitaria, con i compagni controllati dalla CPU (ma, al momento, i bot hanno diversi problemi di blocchi e incartamenti vari), dovremo coprire percorsi che ci portano da una stanza sicura all'altra, eliminando lungo il tragitto tutti i nemici che troveremo, inclusi gli immancabili alieni speciali: il Brute, un tank che carica furiosamente; il Grabber, che afferra uno dei personaggi con i suoi tentacoli; il Flasher, che acceca i giocatori con la luce; il Gooper, che può immobilizzarli con il suo muco; e lo Spawner, che produce "uova" che si muovono e attaccano come torrette.
Gameplay
Fin dalle prime battute, le similitudini fra The Anacrusis e il classico L4D appaiono talmente marcate che si ha la sensazione di trovarsi di fronte a una semplice mod dello sparatutto prodotto da Valve. Il problema, naturalmente, è che questo tipo di meccaniche risultano ormai datate, e non a caso gli autori originali del gioco, Turtle Rock Studios, hanno provato a rinfrescarle con il loro ultimo titolo, Back 4 Blood, grazie a un gunplay più solido e all'introduzione delle carte.
Giocando con gli amici, lo sparatutto di Stray Bombay risulta sicuramente piacevole e divertente, ma solo perché la formula funziona ancora bene e non ce ne sono molte di più collaudate. Al momento è però difficile trovare altri pregi al gioco e il feeling delle armi è davvero deludente: gran parte dei fucili sembrano dei giocattoli, la loro resa è fondamentalmente identica e ci sono alcuni problemi abbastanza evidenti con le hitbox.
Grafica e sonoro
Veniamo infine alla realizzazione tecnica, che purtroppo risulta essere uno degli aspetti meno riusciti di questa produzione. The Anacrusis sembra infatti un titolo sviluppato una decina di anni fa per geometrie, animazioni ed effettistica, e anche sul fronte dell'estetica non riesce a centrare il punto né a valorizzare la peculiare ambientazione, le cui contaminazioni anni '70 si fanno vive unicamente nella brutta sequenza introduttiva e in un paio di momenti della campagna.
Anche il level design risulta piatto e anonimo, sebbene gli scenari della terza missione facciano un uso massiccio della screen space reflection per donare spessore alle superfici riflettenti e dunque guadagnino qualche punto. È tuttavia inspiegabile che un titolo con questa complessità poligonale faccia fatica a girare a 4K e 60 fps su si una RTX 3070 senza utilizzare il DLSS, o che la comparsa del Flasher e del suo bagliore faccia calare vistosamente i frame.
Un discorso simile può essere fatto per il comparto sonoro: se l'obiettivo era quello di caratterizzare l'esperienza, per il momento non è stato minimamente centrato. Da questo punto di vista era davvero lecito attendersi di più dalla colonna sonora, che entra in scena solo raramente.
The Anacrusis è uno sparatutto cooperativo fondamentalmente identico a Left 4 Dead ma con molto meno carattere, incapace in questo momento di esprimere al meglio quelle che dovrebbero essere le sue peculiarità, in primis l'ambientazione sci-fi anni '70. La versione in accesso anticipato ha diversi problemi in termini di glitch e crash che immaginiamo verranno risolti, ma non siamo sicuri che gli autori riusciranno a donare spessore e sostanza a meccaniche così inflazionate e a un comparto tecnico così datato. Detto questo, se siete abbonati a Xbox Game Pass e avete qualche amico con cui giocare in cooperativa (il matchmaking al momento ha difficoltà a trovare utenti online), fateci comunque un giro.
CERTEZZE
- La formula di Left 4 Dead ha ancora il suo perché
- In compagnia può essere divertente
- Le fasi finali delle missioni sono intense e impegnative
DUBBI
- Gunplay scialbo, armi troppo simili fra loro e diversi problemi
- Incapace di valorizzare la sua peculiare ambientazione
- Tecnicamente molto datato e poco ispirato