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The Boys 4, le nostre impressioni sui primi 3 episodi della serie Prime Video

I Boys di Garth Ennis sono tornati su Prime Video con i primi tre episodi della quarta stagione: ecco le nostre impressioni.

SPECIALE di Christian Colli   —   15/06/2024
Patriota nella locandina di The Boys 4

La terza stagione di The Boys si era conclusa con un finale avvincente che aveva rilanciato lo status quo della serie TV ispirata al fumetto omonimo di Garth Ennis e fortemente voluta da Eric Kripke. All'epoca pensavamo che la quarta stagione sarebbe stata l'ultima, invece lo showrunner ha recentemente confermato che l'epilogo sarà nella quinta stagione, mentre lo spin-off Generation V proseguirà: questo è un bene perché già due anni fa cominciavamo a sentire una certa stanchezza nei corsi e ricorsi di una storia che cerca sempre un modo diverso per scioccare lo spettatore.

I primi tre episodi della quarta stagione, già disponibili su Prime Video, imbastiscono le premesse per un conflitto ancora più articolato visto che per i Boys di Billy Butcher si moltiplicano sia gli antagonisti che gli alleati. Troppa carne al fuoco? Ne parliamo nelle prossime righe senza fare spoiler.

The Boys 4 tra realtà e finzione

L'idea di ambientare la nuova stagione durante le elezioni presidenziali è geniale. Non è solo uno scenario utile alla satirica critica sociale cui ci ha abituato The Boys, ma rispecchia in maniera preoccupante le condizioni tragicomiche in cui cominciano a versare non solo gli Stati Uniti ma anche il nostro stesso paese.

Il diabolico Patriota di Anthony Starr è ipnotico
Il diabolico Patriota di Anthony Starr è ipnotico

Complottisti, venditori di fumo e di verità scomode, propagandisti da quattro soldi che parlano alla pancia di folle confuse e ignoranti... No, non stiamo parlando della surreale campagna elettorale italiana appena conclusa ma di un'America nemmeno poi tanto immaginaria in cui Patriota - ormai libero di ammazzare la gente in pubblico davanti a fan adoranti - punta alla supremazia della sua specie passando per la Casa Bianca: mettere la persona giusta al posto giusto sarebbe fondamentale ed è per questo che lo psicopatico supereroe biondo è in cerca di nuovi alleati.

Anthony Starr è nato per interpretare Patriota. Il suo Superman pazzo ormai è diventato iconico ma l'attore riesce a conferirgli una dimensione umana che lo fa odiare a tal punto da amarlo. In questa stagione, poi, Patriota deve fare i conti con due problemi enormi: primo, una crisi di mezz'età; secondo, suo figlio Ryan che forse forse non è ancora perduto, non se Butcher ha ancora qualcosa da dire.

Anche Karl Urban è nato per interpretare Billy Butcher ma il suo antieroe è meno presente di quanto avremmo voluto in questi tre episodi, sebbene abbia una delle sottotrame migliori grazie anche al contributo del sempre bravo Jeffrey Dean Morgan: quest'ultimo purtroppo compare davvero pochissimo nella tranche già disponibile in streaming ma è difficile immaginare che Kripke abbia sprecato il suo fascino e il suo carisma anche nei sei episodi a venire.

Jeffrey Dean Morgan e Karl Urban in una scena di The Boys 4
Jeffrey Dean Morgan e Karl Urban in una scena di The Boys 4

Il conflitto centrale tra Patriota e Butcher viene quindi messo da parte per concentrare queste prime tre orette sul resto del cast. Un irriconoscibile Laz Alonso nei panni di M.M. ora guida i Boys al posto di Butcher: alla squadra si è unita Starlight, finalmente in coppia fissa con Hughie, sebbene abbia nuovi problemi e in particolare un'orda di fan incalliti che si contrappongono agli pseudo MAGA di Patriota. Il fanatismo, però, è un problema sempre e comunque, un problema di cui vuole approfittare Firecracker, una influencer con un conto in sospeso con Starlight che entra a far parte dei Sette insieme all'intelligentissima Sister Sage.

Valorie Curry e Susan Heyward interpretano rispettivamente le due nuove "eroine" ma se la prima ci è apparsa, almeno inizialmente, un personaggio davvero scontato e derivativo - per quanto rifletta il terrapiattista tipo nei nostri social - la seconda è un'aggiunta sorprendente che mette al servizio di Patriota proprio l'ultima cosa di cui avevano bisogno i Boys: un cervello coi fiocchi.

Firecracker e Sister Sage completano i nuovi Sette
Firecracker e Sister Sage completano i nuovi Sette

Il servilismo nei confronti dei potenti è uno dei temi che The Boys 4 tratta senza troppe cerimonie fin dal primissimo episodio della stagione, usando proprio i Sette come chiave di lettura: se Abisso ormai è diventato un personaggio del tutto ridondante e anche un po' noioso, A-Train si riconferma sul... binario giusto con una sottotrama forse un po' prevedibile ma coinvolgente. Abbiamo trovato anche molto deboli le storie di Frenchie e Kimiko, che continuano a girare in cerchio da anni e per cui ogni stagione ci si inventa un nuovo stratagemma melodrammatico, ma ormai il giochino non funziona più e serve un punto d'arresto o di ripartenza.

Interessante ma un po' stucchevole, infine, la sottotrama che coinvolge Hughie, un comatoso Simon Pegg nei panni di suo padre e il ritorno di sua madre: questo inizio di stagione accenna soltanto il drama famigliare dei Campbell, perciò ci torneremo a fine stagione.

Starlight deve vedersela coi suoi fanatici follower
Starlight deve vedersela coi suoi fanatici follower

Una cosa è sicura: nonostante ci avesse un po' stancato, i primi episodi di The Boys 4 sono stati una visione più piacevole del previsto. Merito forse dei due anni di attesa, e di una visione parodistica ma orribilmente verosimile della nostra società, siamo rimasti incollati al TV nonostante fossero del tutto ordinari anche in termini di violenza visiva o verbale: la serie Prime Video continua ad essere una produzione per adulti con sangue a fiumi, organi genitali in bella vista e inquadrature col gusto per l'orrido ma in queste prime ore non abbiamo visto nulla di veramente sconvolgente. The Boys 4 per ora sembrerebbe aver fatto centro perché nessuna altra serie TV fa lo stesso effetto, raccontando una realtà anche troppo simile alla nostra. E speriamo che la stagione prosegua nella stessa direzione.