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The Wandering Village, abbiamo provato un city builder ispirato dallo Studio Ghibli

Creato da Stray Fawn Studio, The Wandering Village è un piacevole city builder sotto molti aspetti ispirato alle storie classiche dello Studio Ghibli.

PROVATO di Luca Forte   —   27/09/2022

Spesso per fare breccia nel cuore dei videogiocatori, anche quelli un po' più disincantati e con qualche annetto sulle spalle, basta un'idea. Non importa che sia un'idea di gameplay o un'ispirazione artistica particolare, in un mercato saturo e maturo come quello attuale serve un qualcosa per elevarsi sopra la massa.

Il team svizzero di Stray Fawn Studio, per esempio, ha trovato una chiave di lettura piuttosto interessante per il suo nuovo city builder: la nostra prova di The Wandering Village, infatti, ci ha portato all'interno di un mondo che sembra uscito di peso dai primi film dello Studio Ghibli e, tra un'esplorazione e la costruzione di un palazzo, ci sembrava di essere a capo di un dei tanti villaggi che punteggiano il mondo di Laputa o di Nausicaa.

Un city builder sui generis

La bestiolina sulla quale si sviluppa il villaggio di The Wandering Village
La bestiolina sulla quale si sviluppa il villaggio di The Wandering Village

Partiamo con le cose formali: The Wandering Village è al momento disponibile su Steam a questo indirizzo attraverso la formula dell'Accesso Anticipato. In altre parole il gioco non è ancora completato, ma è già perfettamente godibile da tutti coloro che volessero dare fiducia al progetto investendo 25 euro. Si tratta di un city builder piuttosto particolare: al posto di essere ambientato in un mondo distopico, gelato o in guerra, il nostro villaggio sorgerà sulla schiena di un'enorme creatura, Onbu, che camminerà senza sosta lungo le strade che attraversano un mondo piuttosto malridotto.

Per fortuna sulla schiena di Onbu non mancherà nulla: gli spazi sono ristretti, ma c'è sufficiente terreno per creare campi, costruire un villaggio e far progredire la propria civiltà. Il nostro rapporto con Onbu non sarà a senso unico: è vero che il villaggio può prosperare grazie alle risorse naturali che lui genera (la cacca) o crescono sulla sua schiena (alberi e rocce), ma presto potremo creare degli edifici utili per interfacciarci con lui, per nutrirlo, curarlo o per cercare di direzionarlo a uno dei tanti bivi.

In questo modo gli sviluppatori di Stray Fawn Studio hanno inserito diversi strati alla loro produzione. C'è quello iniziale e più superficiale che prevede di far crescere e prosperare la piccola comunità che si è insediata sulla schiena di Onbu. Da questo punto di vista si registrano pochi scossoni alla formula classica: dovremo barcamenarci nella gestione di risorse limitate per cercare di trovare il giusto equilibrio tra la produzione di cibo e lo sfruttamento della natura.

Intrecciata alla gestione del villaggio c'è quella di Onbu. Non solo perché lo sfruttare alcune parti del suo corpo potrebbero indispettirlo, ma perché lo si potrebbe indurre a generare risorse (la cacca) con la quale migliorare l'agricoltura o persino estrarre dal suo corpo il sangue per speciali combustibili. Inoltre il percorso da lui scelto influenzerà molto l'economia: nel deserto la produzione di acqua è molto limitata e bisognerà rimodulare la produzione di cibo in conseguenza.

La mappa di gestione delle esplorazioni e del tragitto di Onbu in The Wandering Village
La mappa di gestione delle esplorazioni e del tragitto di Onbu in The Wandering Village

L'ultima parte è quella dell'esplorazione: si potranno inviare delle squadre in giro per il mondo per cercare risorse di varia natura con le quali superare le limitazioni imposte da Onbu. Gli esploratori, infatti, possono tornare con nuove conoscenze, ma anche legname, minerali e viandanti, che potranno essere integrati o respinti.

Le prime ore con The Wandering Village scorrono, quindi, in maniera convincente, mentre progressivamente si comprendono tutte le dinamiche di gameplay, come interagire con le risorse (occhio agli Alberi Madre, non tagliateli come abbiamo fatto noi!) e con Onbu. Dopo di che The Wandering Village sembra perdere un po' di slancio, con fasi in cui succede poco e si è semplicemente in attesa che si trovi la successiva tecnologia o bivio. Siamo comunque in Early Access e Stray Fawn Studio può progressivamente aggiungere un po' di spessore alle fasi più avanzate della campagna, anche perché tecnicamente The Wandering Village è già un gioiello.

Studio Ghiblesco

La grafica di The Wandering Village sembra uscita da un film dello Studio Ghibli
La grafica di The Wandering Village sembra uscita da un film dello Studio Ghibli

Forse siamo noi, ma in The Wandering Village abbiamo visto molto dello Studio Ghibli. I colori pastello, il design dei personaggi e l'atmosfera che si respira ci hanno ricordato i primi lavori dello studio giapponese, come Laputa - Castello nel cielo, Nausicaä della Valle del vento o Conan. Il colosso che vaga in un mondo desertico, con zone avvelenate e civiltà agresti, ma con un tocco di tecnologia futuristica ci sono sembrati altri elementi di contatto.

Anche se così non fosse, The Wandering Village resta molto piacevole da vedere e da giocare, un piccolo gioiello tecnico, piuttosto leggero da far girare e con uno zoom davvero spettacolare, che passa dal dettaglio del singolo cittadino fino alla mappa globale, passando per quella che mostra in buon Onbu.

Lo stile di The Wandering Village è molto piacevole
Lo stile di The Wandering Village è molto piacevole

L'unico difetto che abbiamo riscontrato nella nostra prova, ma ripetiamo, siamo in Early Access, è un'interfaccia non sempre leggibilissima, che non segnala in maniera chiara cosa c'è da fare (come per esempio una squadra che è inattiva) o le esigenze della popolazione.

Il primo impatto con The Wandering Village è stato ottimo: lo stile scelto da Stray Fawn Studio, il taglio originale dato al gameplay, l'ottimo comparto tecnico e la stratificazione delle meccaniche ci hanno immediatamente convinto. Dopo diverse ore di gioco siamo arrivati ad un punto nel quale si sentiva un po' di stanca, ma il gioco, in accesso anticipato, ha tutte le carte in regola per rendere più interessante anche questi frangenti, magari introducendo qualche evento casuale in più o una narrativa più ficcante. In ogni caso si tratta di un'esperienza piacevole, da tenere sicuramente sott'occhio.

CERTEZZE

  • Artisticamente notevole
  • Pulitissimo tecnicamente
  • Taglio originale ai city builder

DUBBI

  • Manca un po' di varietà nel mid-late game