Sappiamo bene che The Witcher 3: Wild Hunt è ormai uscito da quasi un lustro. È altrettanto vero che l'arrivo della complete edition su Nintendo Switch porterà una ulteriore nuova fetta di utenza al capolavoro di CD Projekt. Per questo ci sembrava doveroso, dopo aver dedicato già una recensione al porting e uno speciale dedicato all'eredità del titolo, pensare di dare una mano a tutti i neofiti della serie. Per questo motivo nasce questa guida, che rappresenta più una serie di consigli utili per iniziare evitando di sentirsi troppo spaesati, ma dai quali si può tranquillamente deviare per non perdersi il piacere della scoperta individuale.
Gioco base o espansioni?
Partiamo dal principio. The Witcher 3: Wild Hunt fin dal menù principale vi metterà nella condizione di scegliere se lanciare una nuova partita o se passare direttamente ad Hearts of Stone o Blood and Wine.
Questa scelta, per quanto immediata, nasconde alcuni dettagli da prendere in considerazione. Le due espansioni non sono stand alone e di conseguenza richiedono di esistere come subordinate all'avventura principale. Ciò significa che decidere di iniziare da una delle due vi metterà al comando di un Geralt che ha già terminato il suo viaggio alla ricerca di Ciri. Inoltre non avrete modo di portare avanti la crescita dello strigo in maniera classica, proprio perché il gioco vi metterà in condizione di essere già pronti per affrontare le ardue missioni dei contenuti aggiuntivi.
Inutile dire che consigliamo ai nuovi giocatori di scegliere la partita standard, così da entrare nel vivo dell'azione e comprendere bene come muoversi nell'universo di The Witcher. Ciò non toglie che se doveste avere una particolare smania di percepire il gameplay avanzato, vi basterà scegliere un'espansione e ritrovarvi con un Geralt di livello 30 o superiore, con tutti i relativi punti abilità da spendere e con un set di armamentario ed armatura già sufficientemente interessanti.
Esiste tra le altre cose l'interessante possibilità, per chi magari avesse già giocato l'originale, di sbloccare in un batter d'occhio la modalità New Game Plus. Iniziare dalle espansioni infatti, come già detto, simulerà la vostra campagna principale. Questo vi darà modo di dedicarvi a quest'ulteriore aggiunta, arrivata con uno degli aggiornamenti gratuiti post uscita e che, in linea di massima, andrà a raddoppiare il livello di esperienza necessaria per le missioni, portando anche il cap dello strigo al livello 100.
Salire di livello
Potrà sembrare scontato in un gioco di ruolo, ma in The Witcher 3: Wild Hunt la crescita non è così immediata. Scordatevi la possibilità di accumulare livelli su livelli e sbloccare infinite possibilità per il vostro alter ego. I punti esperienza in questo caso vengono assegnati solo con il completamento delle missioni e l'avanzamento nel mondo di gioco. Uccidere umani, umanoidi o creature che bazzicano per le lande non vi porterà alcun guadagno in questo senso, relegandone l'utilità al vostro divertimento e all'accumulo di eventuale bottino. Se considerate che l'usura delle armi riveste anche un ruolo fondamentale e che ripararle a volte conviene meno che forgiarne di nuove, appare evidente come l'omicidio di massa sia poco consigliato in The Witcher 3: Wild Hunt.
Parlando di consigli spassionati, noi ci sentiamo di indirizzarvi verso la risoluzione di quanti più compiti secondari e contratti sarete in grado di reperire. Ogni missioni che richieda uno specifico scontro, recherà anche il livello consigliato a fianco al nome nel diario dedicato. Spesso la campagna principale subirà qualche impennata verso l'alto dal punto di vista della richiesta di livello. Per questo e per il piacere di potenziare Geralt, è particolarmente indicato esplorare il mondo di gioco, completare la miriade di punti interrogativi che potrete visionare dalla mappa e, soprattutto, concludere quante più missioni possibili.
Una volta saliti di livello si riceveranno in dono dei punti abilità da spendere su uno dei tanti rami disponibili. L'acquisizione della skill non porterà automaticamente alla sua attivazione. Al contrario ognuna di esse andrà equipaggiata in uno degli slot appositi, interscambiandole tra loro qualora lo si voglia e permettendo così di creare build sempre diverse in base alle esigenze del momento.
Combattere che passione
Anche per noi è stata strana la sensazione di tornare a combattere in The Witcher 3. Non abbiamo mai nascosto come questa importante feature, fondamentale per il proprio genere di appartenenza, rappresenti allo stesso modo il tallone d'Achille di una produzione altrimenti al limite della perfezione. Purtroppo invece il feedback del colpo totalmente assente e i move set (sia di Geralt che degli avversari) non spiccano esattamente per qualità realizzativa.
Per quanto questi rappresentino dei problemi incontestabili, i ragazzi di CD Projekt hanno pensato bene di impreziosire questa fase del gioco di tutta una serie di trovate interessanti. Già presente in passato nella serie ma ripensata, ampliata e perfezionata, torna l'alchimia. Elemento fondamentale nella lore stessa dell'opera letteraria, si tratta di un'arte alla quale uno strigo viene iniziato fin dalla giovane età. In termini puramente ludici si tramuta nella necessità di trovare ed imparare nuove ricette per decotti, pozioni e unguenti vari. L'accumulo di questi oggetti e le loro versioni potenziate permettono di affrontare le insidie dei regni settentrionali con un altro piglio. Assimilare una pozione in grado di rendervi più agili e scattanti, o impregnare la vostra lama con un'infusione magica donerà al combat system e alla preparazione delle battaglie tutto un altro sapore.
Lo stesso dicasi per quanto concerne l'utilizzo dei segni. Geralt in quanto strigo ha accesso ad una forma estremamente elementare di magia: nulla che possa considerarsi così potente e soverchiante da risolvere gli scontri senza una lama, ma utile in diverse situazioni per agevolare la vita. Scegliere uno dei cinque segni a disposizione significa lanciare una ridotta quantità di fiamme, spostare l'avversario con una spinta cinetica, così come munirsi di uno scudo protettivo o stordire e rallentare. Ognuno di questi segni si rivelerà più o meno utile in base alle vostre esigenze e agli incontri che farete, e saranno tutti potenziabili tramite il relativo ramo di abilità o con le rune.
Anche conoscere il proprio avversario vi tornerà profondamente utile. In più di un'occasione sarete caldamente invitati a leggere le informazioni presenti nel bestiario. Queste vi consentiranno di conoscere al meglio le tecniche utili per sconfiggere una determinata creatura ed, eventualmente, anche le pozioni più adatte allo scontro. Dopodiché tutto starà alla vostra maestria, che si tratti di una lama d'acciaio, o una d'argento.