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Underground Volume 24

Contro la calura estiva e la dissociazione della personalità, ecco un nuovo numero di Underground, la rubrica più amata dalle foche ninfomani di Singapore.

RUBRICA di Simone Tagliaferri , Andrea Rubbini e Alessandro Yo   —   25/06/2009

Considerata la particolare natura di questa rubrica il voto assume un significato diverso rispetto a quello tradizionale: ogni mese saranno infatti proposti titoli considerati di per sé più che meritevoli. Per questo motivo il punteggio da 1 a 5 non rappresenta una scala di valore che parte dalla mediocrità più assoluta per giungere all'eccellenza, perché ogni gioco trattato si pone già una spanna sopra la media. Si tratta invece di rendere conto di quel valore aggiunto che gli sviluppatori sono riusciti a infondere nella loro opera e fornisce al lettore uno strumento aggiuntivo per approfondire la valutazione. Per tutti i numeri precedenti della rubrica, seguite questo link.

Una mattina di queste, davanti a quel glorioso vecchietto sgangherato che è il mio PC, al caricamento automatico della piattaforma Steam, noto che Blueberry Garden, gioco vincitore della IGF-GDC 2009 di San Francisco, è appena stato rilasciato. Lascio un messaggio tramite instant-messenger al suo giovane sviluppatore svedese, Erik Svedang: "Erik" - batto frettolosamente sulla tastiera - "goditi l'esordio". La risposta arriverà qualche minuto più tardi: "E' una gran bella sensazione, e fa anche un po' paura". Già, ha ragione. Gli esordi eccitano in maniera tutta particolare, oltre a regalare un breve giro di vertigini, mescolato ad una profumata soddisfazione. Come non ammettere di sentirmi così, nello scrivere questo mio primo editoriale per Underground, dando così finalmente un inizio ufficiale alla collaborazione con i miei due stimati colleghi Andrea e Simone? Spero di esserne all'altezza e, soprattuto in caso contrario, di ricevere la vostra opinione al riguardo. Ma prima di lasciarvi all'ottima selezione qui sotto, faccio due considerazioni. La prima è che in un momento in cui manteniamo il più alto numero di morti sul lavoro, in cui vediamo respinto chi cerca ospitalità ed opportunità, in cui si intima alla separazione e alla segregazione, mentre le strade di diversi paesi straripano di bossoli, fiamme e richieste disperate, provate a dare un'occhiata a Blueberry Garden (un nostro articolo arriverà a breve!). Anche in quel giardino l'acqua sale pericolosamente, ma non è detto che un tocco di poesia e qualche salto in più non possano arrivare a farci volare per davvero. La seconda è che vi esortiamo a farvi sentire. Lasciateci commenti, richieste, critiche, ne abbiamo bisogno, le bramiamo, vi chiediamo di dire la vostra, perchè solo così sapremo cosa, dove, come migliorare. Buona lettura.

Alessandro Toffoli

Sviluppatore: BoMToons e Luis
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Link
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Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.

Portal Defenders

Se dopo una scorpacciata di Castle Crashers avete ancora voglia di menare le mani - o il mestolo in questo caso - allora Portal Defenders è il gioco che dovete provare. In realtà, è uno di quei titoli che può piacere a tanti giocatori dai gusti diversi:

Underground Volume 24

ci sono orde di nemici da fare a pezzi, e dei quali mangiare le viscere, boss a profusione, mini giochi, sangue in abbondanza. Può bastare? Per noi è stato sufficiente.
Inoltre l'idea di impersonare Tom Fulp e Dan Paladin di Newgrounds ci ha messo subito di buon umore. Nel corso della carneficina comunque, potrete decapitare anche altre stelle della scena indipendente - e a tale proposito sembra che Pierpaolo abbia ordinato una mod con la redazione PC tra i nemici da tagliuzzare.
Tutta questa sana violenza, unita alle splendide animazioni e alla frenesia di gioco, ci consente di elevare Portal Defenders al rango di gioco freeware da non perdere. Peccato che non si possa continuare dopo essere deceduti, perché ricominciare da capo ogni volta è frustrante, soprattutto se uno è deciso a completare tutti gli achievement.

Underground Volume 24

Sviluppatore: Ida
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Link
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Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.

CannoDash

Ci sono giochi che hanno un legame percettibile tra il proprio concept e la cultura dello sviluppatore, che in questo caso è quella giapponese.

Underground Volume 24

Ci bastano poche righe per descrivere CannoDash: le modalità di gioco sono due, normale e difficile, e 14 i livelli da superare. Il passaggio da una fase a quella successiva non è percettibile visivamente, ma un contatore in basso sullo schermo tiene conto dei nostri progressi. Lo scopo è quello di posizionare delle torrette difensive per respingere gli attacchi dei nemici. Se questi vi colpiscono, la partita termina. Gli avversari sono pochi purtroppo, ma al di là di questo, la meccanica di gioco è soddisfacente. La geometria essenziale delle forme è affascinante e di gusto. D'altronde CannoDash è un gioco silenzioso, che occupa un ritaglio di schermo. Eppure possiede una forte personalità. Da provare, senza dubbio.

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Sviluppatore: OneClickDog
Tipo di distribuzione: Freeware
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Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.

Little Wheel

Little Wheel rientra in una tipologia di gioco diffusa nella scena indipendente: piccole odissee di un personaggio verso la meta finale, da una schermata all'altra.

Underground Volume 24

Al giocatore spetta il compito di risolvere enigmi molto semplici e cliccare sulle aree sensibili della schermata per procedere nell'avventura. Questi giochi si caratterizzano anche per lo stile grafico evocativo e per le colonne sonore perfette che accompagnano il percorso dell'eroe.
Tutti gli elementi citati tornano in Little Wheel, che come accade di norma, finisce troppo presto, ma lascia nel giocatore una sensazione di piacevole soddisfazione. Il velluto melodico del sassofono e del pianoforte ci seguono una nota dopo l'altra, mentre guidiamo un robot solitario fino al generatore cittadino, spento già da molti anni. Riattivandolo, il mondo dei robot torna in vita, e la missione si conclude. Di questa avventura abbiamo apprezzato anche le icone circolari intorno ai punti sensibili dello schermo, un granello di carattere in più che si aggiunge a un'impostazione visiva già di per sé distintiva.

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Sviluppatore: Andrew Brophy
Tipo di distribuzione: Freeware
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Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.

Polkadot

È lo stesso Andrew Brophy a dire che l'idea di un coniglio che cerca una festa gli sembra accattivante, perciò chi siamo noi per discutere il suo genio? Eccoci quindi alle prese con questo simpatico coniglio blu.

Underground Volume 24

Se avete dato un occhio all'immagine saprete già che il mondo di Polkadot è giallo, composto da linee sottili e con pochi elementi grafici. Lo stile è tutto in questo gioco.
Ora però ci preme sottolineare che l'idea della festa offre le scusa a Andrew per creare incontri surreali tra il coniglio e altri animali di passaggio, che si risolvono in dialoghi spesso folgoranti. L'ape troppo stordita dalle droghe per parlare merita da sola una menzione speciale.
Le meccaniche di gioco si basano su elementi platform, con alcuni brevi diversivi, come un indovinello o la ricerca di un oggetto. L'unica vera critica che ci sentiamo di muovergli riguarda i controlli, che durante la sezione di volo ci hanno fatto imprecare più di una volta. Polkadot è un gioco uscito quasi per caso dalla mente di Andrew, e per questo lo incoraggiamo a disegnare un secondo capitolo, o per lo meno a farci sapere com'è stato l'afterhour che ha fatto seguito alla festa.

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Sviluppatore: KniteBlargh
Tipo di distribuzione: Freeware
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Da sapere per giocare al meglio: Bere molta camomilla prima dell'uso.

Being Struck By Lightning [...]

Potevamo non recensire un gioco con un titolo in grado di deformare la nostra impaginazione? Realizzato per una competizione organizzata da Gamejolt, a cui ha partecipato anche lo splendido: "The Shocking Tale of the Shocking Interruption of the Shocking Compo Convo and the Shocking Discovery of the Shocking Truth" (in realtà non ci abbiamo giocato e non sappiamo se è bello, ma ci faceva piacere riportarne il titolo), "Being Struck By Lightning is Probably the Best Way That You Could Die On Account of All of Its Awesomeness" è un platform game dalla difficoltà assurda e dalla musica schizzatissima che riesce a frustrare sin dai primissimi livelli.

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È talmente difficile che per evitare di recensirlo abbiamo provato a organizzare un attacco alieno sulla Terra, ma niente da fare, gli alieni erano tutti impegnati, anche quelli solitamente più disponibili a distruggere mondi per fare un favore ai poveri redattori in preda ad ansia e disperazione, quindi eccoci qua.
Descriverlo è molto semplice, anche perché il personaggio può muoversi soltanto verso destra, verso sinistra e saltare. Nei livelli s'incontrano tutti gli ostacoli classici del genere: punte acuminate, nemici su cui saltare, piattaforme semoventi, baratri e altro. Lo stile visivo è fortemente minimalista e i colori ricordano lo stile del primo Gameboy, quello monocromatico per intenderci. Se non lo avete ancora capito, si tratta di un titolo difficilissimo, pensato appositamente per aumentare il numero di peccatori che finiranno all'inferno a causa delle imprecazioni; ogni salto è una sfida e in alcuni livelli la frustrazione da ultimo salto può raggiungere livelli inauditi. Proprio per questo Being Struck ha qualcosa da dire e riesce a toccare le vette del sublime, cioè per la sua capacità di spingersi oltre il limite del consentito e di essere brutalmente assurdo.

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Sviluppatore: Elecorn
Tipo di distribuzione: Shareware
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Da sapere per giocare al meglio: Sulla pagina ufficiale del gioco è possibile scaricare la demo in diversi formati. Il gioco è disponibile per: Windows, Linux, Macintosh e iPhone. Il gioco è diviso in episodi. I successivi saranno gratuiti per chi ha acquistato il primo.

Caster

I filmati di presentazione di Caster causano orrore e raccapriccio. Guardandoli viene da chiedersi chi possa aver pensato di mettere su un gioco così brutto e insulso. Per la serie: anche i redattori di Multiplayer.it prendono cantonate colossali (che perdiamo i capelli a ciuffi lo sapete già, basta guardare le foto nei profili per rendersene conto), abbiamo infine provato il gioco. Superato il livello tutorial, che non fa cambiare idea, abbiamo affrontato il primo livello e qualcosa si è smosso. Un gioco d'azione visivamente molto semplice con qualche idea interessante per essere un gioco indie, come ad esempio la possibilità di recuperare salute ridando vita agli alberi. Proseguendo abbiamo raccattato i primi poteri extra ed è sbocciato l'amore.
Caster è bello perché è eccessivo, perché non si pone limiti, perché non ritiene necessario fare altro che tracimare oltre il consentito. Alcuni poteri sono veramente spettacolari e usarli è divertente a prescindere dalle motivazioni. Prendiamo lo scatto: potenziandolo nel negozio accessibile tra un livello e l'altro, da semplice corsa diventa un vero e proprio super potere che consente di camminare sull'acqua, sulla lava, sull'acido; permette di scalare le montagne in verticale e di raggiungere qualsiasi punto del livello.

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Lo stesso discorso è fattibile per il doppio salto, che al massimo livello permette di salire in verticale ben oltre l'orizzonte visivo del gioco e inoltre consente di percorrere tutto un livello con un singolo balzo. Anche i poteri offensivi sono eccezionali, con ad esempio la possibilità di sparare sfere di energia verde che generano immensi buchi nel terreno, oppure di creare dal nulla vere e proprie catene montuose. I nemici, francamente, contano poco, così come tutto il resto. Ben presto ci si dimentica della trama e si passa il tempo a modificare la conformazione del livello a colpi di sfere energetiche, o a saltare da una parte all'altra di un mappa soltanto per il gusto di farlo. A conti fatti è un vero e proprio capolavoro che merita i 4,99$ che costa (aggiungendo le tasse sono poco più di 4€... basta rinunciare a una birra per comprarlo). Ci chiediamo perché un'idea così semplice, geniale e appagante (la tecnologia del motore grafico ricorda molto i Magic Carpet della Bullfrog, anche se qui si va molto oltre) non venga ripresa da titoli maggiori, perennemente alla rincorsa di tecnologie esose in termini di risorse e sempre più dimentichi di cosa significa far divertire (una bella critica al sistema mainstream sta sempre bene a fine articolo).

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Sviluppatore: Heatbeam Software
Tipo di distribuzione: Shareware
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.

Emotigeddon

Non ci siamo. L'idea che sta alla base di Emotigeddon è simpatica, ovvero far combattere delle emoticon inferocite a colpi di fucili al plasma o mitragliatori degni del Duca. I problemi di fondo sono la realizzazione complessiva e la mancanza di cura per i dettagli. Il gioco inizia subito male: durante il tutorial viene chiesto di spingere una batteria dentro una specie di presa per dare energia a una porta chiusa così da farla aprire; purtroppo è possibile che la batteria cada incidentalmente da un dirupo e che sia impossibile riportarla sulla piattaforma giusta.

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Conclusione: riavvio del livello con imprecazioni annesse.
Purtroppo i problemi non si limitano a sviste del genere. Emotigeddon è un guazzabuglio senza capo ne coda con sparatorie poco divertenti e livelli dallo stile visivo confusionario. Osservando attentamente il design dei vari elementi viene in mente Paint, tanta è la bruttezza di alcuni di essi. I livelli stessi sembrano essere realizzati a caso con un design affatto meditato. La parte peggiore è però rappresentata dai combattimenti: le collisioni sembrano quelle del SEUCK, i proiettili producono dei feedback impersonali e qualitativamente distanti da quanto visto anche in giochi gratuiti, come l'italianissimo NaaC. I movimenti dello smile protagonista sono lenti e la manovrabilità è scarsa. Insomma, c'è qualcosa che si salva? Sì, ci sono le emoticons. Peccato che sia un videogioco e non un forum e peccato che costi soldi.

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Sviluppatore: Softwarewolf
Tipo di distribuzione: Shareware
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Da sapere per giocare al meglio: niente di rilevante da segnalare.

Frog Bound

Frog Bound è un puzzle game in cui bisogna guidare una ranocchia fino all'uscita dei livelli, facendole superare vari trabocchetti. I movimenti della rana sono fissi, ovvero gli spostamenti avvengono sulle tessere quadrate che compongono i livelli. I pericoli vanno dalle scosse elettriche alle palle di fuoco, senza dimenticare i teletrasporti dispettosi, i raggi laser rotanti e la stessa struttura labirintica di alcuni schemi. Nel corso del gioco è possibile raccogliere delle ciambelle (una rana che mangia ciambelle? Magari sono degli anelli di pesce fritti... chissà) che vanno a fare cumulo e che, solitamente, sono messe in posti piuttosto ardui da raggiungere.

Underground Volume 24

La sfida maggiore è rappresentata dal tempismo e dalla coordinazione necessari per superare alcune situazioni, soprattutto nei livelli avanzati dove bisogna essere precisissimi per farcela. Per il resto c'è poco altro da dire, se non che nella versione definitiva sono acclusi centinaia di livelli, editor compreso e che alla fine dei livelli appaiono delle frasi piuttosto divertenti a commento delle azioni del giocatore.
Frog Bound non è male e diverte finché riesce a tenere desto l'interesse, ma sinceramente i venti dollari richiesti per registrarlo sono un prezzo troppo elevato per quello che ha da offrire. Provate la demo e, se sboccia l'amore, fateci un pensierino.

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