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Virtua Tennis: che fine ha fatto?

Nel 1999 nelle sale giochi arrivava uno spettacolare gioco di tennis arcade che in breve tempo avrebbe conquistato il cuore di milioni di appassionati: lo ricordate Virtua Tennis?

RUBRICA di Massimo Reina   —   05/05/2021

Che fine hanno fatto... è una rubrica a cadenza regolare che cerca di riportare alla luce quei franchise che per un motivo o per un altro sono caduti un po' nel dimenticatoio, raccontandone la storia, con la speranza di rivederli prima o poi sui nostri schermi.

Quando si parla di videogiochi a tema tennis è impossibile non citare quello che probabilmente è a tutti gli effetti uno dei titoli simbolo del genere e più amati e giocati di sempre, vale a dire Virtua Tennis. Il gioco di SEGA, che per tanti anni ha infiammato le sale giochi di tutto il mondo e inizialmente con l'arrivo di Dreamcast, anche le case di tanti appassionati grazie alle ottime conversioni per questa console che contribuirono ad accrescerne la fama, è entrato nella leggenda, anche se la fama non gli è bastata per mantenere viva la serie fino ai giorni nostri.

Il tennis secondo SEGA

Fin dal suo esordio nel 1999 su cabinati con scheda NAOMI, Virtua Tennis (o Power Smash, come viene chiamato in Giappone) ha sempre mantenuto un'impostazione di gioco arcade, con personaggi che eseguivano qualsiasi tipo di colpo semplicemente attraverso l'uso di due pulsanti e di un joystick a otto direzioni. Questa sua peculiarità a livello di gameplay, facilissimo da imparare ma arduo da padroneggiare al meglio, lo rese in breve tempo un gioco trasversale, adatto cioè a tutti i tipi di giocatori, dai più piccoli a quelli con maggiore esperienza, diventando un marchio di fabbrica dell'intera serie. A rendere poi ancora più bello e convincente il titolo c'era un grafica colorata e dettagliata che fino a quel momento non si era praticamente mai vista.

Virtua Tennis: che fine ha fatto?

Nonostante non possedesse una quantità straordinaria di opzioni, Virtua Tennis in multiplayer era praticamente eterno, tanto è vero che si trova ancora in moltissime sale giochi sparse in tutto il mondo. C'era la modalità Esibizione, dove in un singolo incontro si potevano modificare tutte le opzioni a proprio piacimento per sfide in singolo o in doppio, fino a quattro videogiocatori. La durata dell'incontro era variabile da un solo game a un set, come del resto la superficie del campo da gioco e la bravura degli avversari controllati dall'intelligenza artificiale, settabili in maniera tale da rendere sempre differenti i match.

Virtua Tennis: che fine ha fatto?

Più interessante la modalità World Circuit, ovverosia una sorta di "campagna" che vedeva l'utente partecipare a una serie di partite ed esercizi d'allenamento (disponibili anche in una sessione a parte) da superare per progredire nel gioco e sbloccare incontri e test sempre più difficili e fuori di testa. Una volta arrivati al primo posto in classifica, il giocatore poteva sfidare i due più forti tennisti del mondo (del gioco), Master e King. Fu un trionfo, di critica e di pubblico. Così, visto il successo clamoroso del gioco, SEGA non ci pensò su un momento nel progettare e far uscire in tempi record un seguito ufficiale.

Virtua Tennis 3 e l’inizio del declino

Virtua Tennis 2 per Dreamcast e cabinati con schede SEGA NAOMI arrivò nel 2001, anche perché di fatto era sostanzialmente lo stesso del predecessore: a parte qualche campo in più e alcuni ritocchi alla grafica, le vere novità consistevano nell'aggiunta di alcune giocatrici femminili (nove) e l'opzione per disputare partite di doppio misto, mentre la giocabilità generale restava ancorata agli stilemi dei titoli arcade sportivi. Dopo aver cessato lo sviluppo di console per videogiochi nel 2001, SEGA iniziò a realizzare titoli per tutte le piattaforme. Virtua Tennis 2 venne quindi pubblicato anche su PlayStation 2 e Game Boy Advance, e col supporto del team britannico Sumo Digital venne realizzato una sorta di spin-off-espansione dello stesso titolo su PlayStation Portable nell'autunno del 2005, chiamata Virtua Tennis: World Tour.

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Per avere quindi un "vero" nuovo prodotto della serie, bisognò aspettare fino al 2006 e Virtua Tennis 3 per cabinato, questa volta basato sul sistema arcade SEGA Lindbergh. Nel 2007, il gioco arrivò anche su console PlayStation 3, con integrati i controlli SIXAXIS e per il controller PlayStation Move, e Xbox 360, con tornei e modalità online esclusivi Xbox Live e supporto a Kinect, più il supporto nativo a 1080p per entrambe le versioni, mentre nel 2008 su Nintendo Wii, portando anche nelle case di tanti appassionati tutto il divertimento di un titolo che, a dispetto di poche novità in termini generali (rispetto all'edizione arcade includevano le modalità World Tour e Court Games al posto della modalità "sfida" che era presente nella versione arcade), riusciva a divertire come sempre grazie alla sua giocabilità e fluidità.

Virtua Tennis: che fine ha fatto?

Ma questo aspetto tuttavia sembrò non bastare più agli addetti ai lavori, che difatti pur non bocciandolo gli attribuirono delle valutazioni al ribasso rispetto a quelle dei due capitoli precedenti. Ad ogni modo, l'anno successivo, col supporto nuovamente di Sumo Digital, SEGA rilasciò una sorta di versione aggiornata di Virtua Tennis 3 intitolato Virtua Tennis 2009. Il prodotto includeva una modalità World Tour e un sistema di classifica online completamente integrato, nuove opzioni per la creazione di un giocatore e più di 40 campi diversi su cui esibirsi. La versione per Nintendo Wii supportava anche la funzione Wii MotionPlus, utilizzata per abilitare gesti più avanzati. L'ultimo capitolo della serie è stato Virtua Tennis 4, rilasciato prima su PC, PlayStation Vita, PlayStation e Xbox 360 nel 2011, e dopo per cabinato con schede SEGA RingEdge.

Virtua Tennis: che fine ha fatto?

Anche in questo caso il titolo compiva pochi passi in avanti importanti per la serie, restando sostanzialmente ancorato alle proprie radici, e riproponendo il medesimo gameplay con l'unica aggiunta rilevante del colpo speciale e dell'incerto supporto per il motion controller. La nuova "carriera" in singolo risultava buona, un gioco nel gioco dalla struttura solida e con il potenziale giusto per essere rigiocata a più riprese con tennisti e scelte differenti. Questo non bastò però a soddisfare pubblico e critica, che infatti gli attribuì voti ancora più bassi del terzo episodio, preferendogli il rivale Top Spin 4. Di fatto, se escludiamo Virtua Tennis Challenge sviluppato e pubblicato da SEGA per mobile con sistemi Android e iOS, Virtua Tennis 4 sancì la fine (si spera non definitiva) di una saga che, con gli opportuni ritocchi e adeguamenti ai gusti dei giocatori di oggi e sfruttando le potenzialità dei nuovi hardware, secondo noi meriterebbe almeno una nuova chance.

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