Una volta aperta la scatola ci si trova di fronte infatti a due ulteriori confezioni, con la numero 1 contenente controller, manualistica, cavetteria e sensor bar, mentre nella 2 è custodita la console stessa e lo stand per il posizionamento verticale. Non manca ovviamente Wii Sports, la più che gradita collezione di giochi sportivi ideale per introdurre all’utilizzo del nuovo sistema di controllo e che ha riportato in auge la ormai dimenticata pratica del “bundle al lancio”. Ma le sorprese continuano una volta presa in mano la console; abituati dalle dimensioni eufemisticamente “importanti” che hanno caratterizzato in maniera trasversale la stragrande maggioranza delle home console finora realizzate, avere di fronte il Wii è sinceramente una sensazione strana. Piccolissimo (21,5 x 16 x 4,5 cm), leggero (poco più di un kg), senza fronzoli, e -francamente- molto bello, l’ultimo prodotto di Nintendo è destinato ad entrare nei salotti dando un sobrio e per nulla invadente tocco di stile. Ovviamente l’alimentatore (il power brick) è esterno, grande circa un terzo della stessa console. L’inserimento dei dischi avviene attraverso slot-in, quindi senza la presenza di alcun carrellino; sarà da verificare tra qualche mese se i depositi di polvere sulle feritoie possano portare a graffiare leggermente le superfici del DVD, come accade spesso con i drive di questo tipo. Come già sappiamo da tempo, non è prevista alcuna possibilità di riproduzione dei film in formato DVD; scelta -questa- che alla vigilia del grande passo verso hd-dvd e Blu-Ray ha effettivamente un certo senso. I tasti principali sono divisi sulle due estremità del frontale, con Power e Reset in alto ed Eject in basso; in ogni caso è possibile accendere il Wii anche tramite il tasto dedicato presente sul Wiimote. Oltre allo stato di acceso (led verde) e spento (led rosso), la nuova console Nintendo affianca anche la modalità Sleep (led arancione), che rappresenta la realizzazione della famosa visione di Iwata in merito al collegamento continuo con il servizio online WiiConnect 24. A tal fine è necessaria ovviamente una rete wi-fi già predisposta, e il collegamento avviene in modo facile ed indolore: la console cerca infatti una rete e, una volta individuata, si limita a chiederne la chiave di accesso. Tutto qua. Proprio col primo collegamento internet è inoltre possibile trovare già un paio di aggiornamenti disponibili online da scaricare, confermando quindi anche in questo caso (come con Ps3 e 360) la grande importanza di tale componente per correggere problemi, aggiungere feature ed in generale migliorare il sistema operativo. Se state già per buttare dalla finestra i vostri fidati modem adsl non Wi-Fi, potere però tirare un sospiro di sollievo; Nintendo ha infatti previsto la commercializzazione di un accessorio USB per permettere il collegamento anche via cavo.
Torniamo però all’analisi dell’aspetto del Wii: sollevando il piccolo sportello anteriore è possibile raggiungere lo slot per SD Card (fino a 2 Gb) e il tasto per l’accoppiamento con il Wiimote. Sul lato superiore trova posto un secondo sportello, più grande, con 4 connettori per collegare altrettanti controller Gamecube, affiancato da uno più piccolo per le memory card sempre del cubo. Infine il lato posteriore, quello nascosto, come da tradizione è dedicato ai collegamenti per l’alimentazione, l’uscita video, la sensor bar e 2 slot USB. Dal punto di vista della connessione A/V, va tenuto presente che Nintendo ha -purtroppo- scelto di offrire all’interno della confezione solamente il cavo videocomposito, ormai retaggio del passato e capace di restituire su schermo una qualità dell’immagine piuttosto modesta. In realtà impostando l'immagine a 576i e 50Hz, il risultato non è così negativo come si possa credere, anche sul LCD; al contrario a 480i e 60Hz è davvero pessimo. I possessori di Tv CRT sono in ogni caso praticamente obbligati ad acquistare il cavo RGB, mentre chi ha intenzione di utilizzare il Wii su un LCD e sfruttare così i 480p deve per forza portare a casa un cavo component. Vista la difficoltà nel reperire tali accessori nelle settimane successive al lancio, prevediamo da questo punto di vista il malcontento di molti neo-possessori del nuovo hardware Nintendo.
Wiimote & friends
Ma il vero fulcro della “rivoluzione” della casa di Kyoto è stato fin dall’inizio di controller, il Wiimote. Ed eccolo finalmente nelle nostre mani. L’impugnatura verticale con una sola mano lascia per un attimo spaesato chi è abituato da anni ad impugnare i pad con entrambe le mani, ma tutto dura pochi istanti. Muovere il Wiimote e vedere il puntatore spostarsi sullo schermo è qualcosa che già da sola è in grado di far spalancare un sorriso in faccia ad ogni videogiocatore, ve l’assicuriamo. L’alimentazione, come noto, è delegata ad una coppia di semplici pile stilo che vanno ad inserirsi in un apposito slot della parte posteriore bassa del controller. Il peso delle stesse modifica il baricentro rendendo la presa più solida; la presenza del laccetto da polso garantisce comunque la sopravvivenza del Wiimote anche nel caso in cui sfugga di mano durante le fasi di gioco più concitate.
Wiimote & friends
Malgrado una funzione di risparmio energetico porti a spegnere il controller dopo pochi minuti di inutilizzo, la durata di un set di batterie non è particolarmente consistente; i report sulla rete parlano di circa 20 ore in media, ed inoltre va considerato che è l’unico dei pad di “nuova generazione” a non prevedere un collegamento diretto per la ricarica. Nel centro della parte superiore del Wiimote è posizionato il piccolo speaker, una aggiunta davvero interessante e di cui non vediamo l’ora di osservare le applicazioni future; la qualità del suono da esso riprodotto, va detto, è però assolutamente modesta. Partendo dall’alto si trovano invece la croce direzionale, il tasto principale A, poi in riga orizzontale i tasti +, - e home (quest’ultimo per tornare al menù principale), e infine sotto i pulsanti 1 e 2. Nell’ultima zona in basso trovano spazio i 4 piccoli led azzurri, che indicano quale controller è associato al primo, secondo, terzo o quarto giocatore. Sul retro si trova invece il tasto B, il grilletto. La disposizione dei tasti risulta nel complesso comoda, sia nel caso in cui il Wiimote sia impugnato in verticale che in orizzontale per i giochi che lo richiedono. Sul fondo trova spazio la porta di espansione per il collegamento del Classic Controller o del Nunchuck controller; quest’ultimo, dalla forma grossomodo di una goccia e da impugnare con l’altra mano, aggiunge una levetta analogica e due ulteriori tasti a grilletto, Z e C. Va sottolineato che entrambi i controller, Wiimote e Nunchuk, hanno due sistemi di rilevazione del movimento indipendenti, con tutto ciò che questo può rappresentare all’interno delle applicazioni ludiche.
Wiimote & friends
Per quanto riguarda l’associazione dei Wiimote alla console, è interessante notare come sia consentito scegliere tra permanente e temporanea; quest’ultima, che mantiene i dati di sincronizzazione fino allo spegnimento del Wii, è particolarmente utile nel caso in cui un amico porti con sè il proprio controller. Anche perchè all’interno del Wiimote è presente una piccola unità di memoria per immagazzinare i dati dei propri Mii, ovvero gli alter-ego stilizzati da creare tramite apposito canale. Per quanto riguarda invece la sensor bar, anche questa particolarmente piccola e discreta, può essere posizionata indifferentemente sopra o sotto lo schermo della Tv; come è stato chiarito in seguito al lancio americano, in realtà la barra non ha funzione di ricevitore del segnale inviato dal Wiimote, ma si limita ad illuminare tramite infrarossi il monitor per favorire la massima precisione del controller. Precisione che in effetti è davvero notevole, senza mezzi termini, tanto da assimilarne l’utilizzo a quello di un mouse. In ogni caso tramite menù è possibile modificare la sensibilità di risposta del puntatore, fondamentale al variare della distanza di utilizzo rispetto alla Tv. La bontà del tutto viene confermata dall’ampio angolo di utilizzo, che permette di giocare e utilizzare il controller senza problemi anche da posizione angolata rispetto al fronte schermo. Infine, il giroscopio integrato è capace di rilevare non solo i movimenti della mano, ma anche la rotazione del polso. La valutazione a livello ergonomico dei controller studiati da Nintendo per Wii è quindi assolutamente positiva.
Conclusioni
La stagione del Wii si apre quindi sotto ottime premesse. Dal punto di vista puramente tecnico, sappiamo ormai benissimo che le capacità sono lontane da quelle proposte da 360 e Ps3; d’altra parte, lo è anche il prezzo, e di parecchio. Malgrado questo, non crediamo sia corretto trarre le conclusioni sulle capacità grafiche del Wii sulla base dei titoli della line-up iniziale; molti di questi sono infatti stati sviluppati inizialmente senza avere la perfetta consapevolezza delle specifiche finali della console, e quindi non possono aver sfruttato se non in minima parte i chip della console Nintendo. In ogni caso, la casa di Kyoto sembra aver affidato alle mani degli sviluppatori un hardware di grande qualità, che ovviamente punterà gran parte della propria attrattiva sull’innovativo sistema di controllo. In un periodo in cui sempre più case di produzione stanno denunciando l’insostenibile aumento dei costi di sviluppo, Wii offre un sistema alternativo su cui poter creare nuove esperienze di gioco o rivoluzionare quelle già esistenti tenendo anche un occhio sul portafogli (dei produttori). Certo questo non significa che tutte le meccaniche di gioco siano destinate a trovare nel Wiimote il punto di svolta per la loro brillante rinascita; i limiti ci sono, sia ben chiaro, e starà ai creativi delle varie software house trovare il metodo più intelligente per sfruttare il potenziale del Wii.
Conclusioni
Tornando invece alla console, e più precisamente all’interfaccia e alle caratteristiche del sistema operativo, senza ombra di dubbio la tanto decantata semplicità è affiancata anche da limitazioni che possono lasciare l’amaro in bocca soprattutto per quanto riguarda la componente online, la creazione di una community e la gestione dei propri contatti. Pagando con ogni probabilità l’inesperienza frutto del grosso ritardo rispetto a Sony e Microsoft per quanto riguarda l’ingresso nel mondo della grande rete, l’offerta del Wii è francamente deludente sotto questo punto di vista, così come lo è la totale mancanza del benchè minimo gioco con modalità online. Malgrado ciò, una delle più grandi innovazioni della attuale generazione di console è proprio quella possibilità di aggiornare il sistema operativo che tanto ha migliorato nel caso di Xbox 360, e di certo Nintendo non starà a guardare di fronte alle richieste e ai bisogni dei propri utenti. Ma bando alla ciance, è ora di prendere il Wiimote in mano ed iniziare a fare quello che conta davvero, cioè giocare. Restate sintonizzati su queste pagine perchè dai prossimi giorni inizieremo a offrirvi le recensioni di tutti i titoli della line-up europea, per scoprire davvero se Wii will rock you.
Si ringrazia Games & Co di Udine per averci fornito la console
In esclusiva abbiamo realizzato due incredibili video dal vivo dedicati alla nuovissima console di Nintendo.
A questo indirizzo potete scaricare uno speciale Coverage video sull'apertura della confezione italiana del Wii con analisi dei contenuti e della console in ogni dettaglio.
Se invece volete vedere dal vivo Red Steel, titolo di lancio firmato Ubisoft, a questo indirizzo potete scaricarne la Video Anteprima.
Mancano ancora una ventina di giorni a Natale, ma per molti videogiocatori europei il Natale è oggi, 7 dicembre 2006. Nintendo Wii è infatti da queste ore sugli scaffali dei negozi del Vecchio Continente, pronto per entrare nelle case dei fortunati che riusciranno ad aggiudicarsi una delle poche confezioni disponibili al lancio. E, puntuale, ecco il nostro speciale per analizzare ogni singolo aspetto della rivoluzionaria console della grande N.
Out of the box
Già la confezione rappresenta perfetta espressione dell’impegno stilistico infuso dai designer per la progettazione del Wii: bianca, compatta, elegante, semplice. Sì, perchè la semplicità non è solamente una parola usata dai geni del marketing per avvicinare i non-giocatori al mondo dei videogames, ma è una autentica filosofia che ha contraddistinto lo sviluppo della console Nintendo assieme a tutto ciò che le gravita attorno. Non ci sono quindi specifiche tecniche, scritte particolari o immagini di giochi. L’imballo è stupefacente, e la sensazione è la stessa che si prova di fronte alla confezione di un prodotto Apple (società che spesso e volentieri è stata associata alla casa di Kyoto).