L'anno è il 1905 e Varsavia vive sotto il giogo dello zardom imperiale russo. I suoi abitanti costituiscono un gruppo eterogeneo di origini, opinioni e credenze diverse, con interessi spesso contrastanti: soldati russi, mercanti ebrei, cittadini polacchi e altri ancora.
Nonostante le circostanze la città è una metropoli in fermento, dove si può partecipare a una festa mozzafiato con l'alta società e poi essere derubati in uno dei vicoli bui del quartiere Praga. Una città di grandi speranze e sogni da un lato e di oscuri desideri dall'altro.
Un taumaturgo porta con sé un dono e un fardello allo stesso tempo. Questo parallelo vale per Wiktor Szulski, il protagonista del gioco, che viene riportato nelle strade tumultuose della Varsavia del XX secolo per questioni familiari.
Il dono della taumaturgia si intreccia con l'eredità familiare, tramandata dagli antenati. Questa eredità mistica modella in modo significativo il percorso di vita di Wiktor, legato alla ricerca di entità ultraterrene e dei loro ospiti.
Poiché solo un taumaturgo può domare queste entità eteree - note a pochi eletti come Salatori - utilizzando le loro capacità mistiche per scoprire i segreti nascosti nell'anima umana e parlare con l'Oscurità, nessuno come Wiktor può capire come ognuno soffra dei propri demoni.