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Il ritardo di Watch Dogs è servito per armonizzare le caratteristiche già implementate

Niente dietrologie, grazie

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   10/04/2014

In una lunga intervista con Edge, il creative director di Watch Dogs, Jonathan Morin, è tornato a spiegare il perché del ritardo di sei mesi sull'uscita programmata lo scorso autunno, in contemporanea con il lancio delle due console next gen. Di base si è trattato soltanto di raffinare quanto già fatto, che di suo è già un sacco di roba. Non è stata aggiunta nessuna nuova caratteristica. Morin ha spiegato che è facile cadere nella tentazione di aggiungere cose in corso d'opera, senza tenere in considerazione il quadro complessivo. Alla fine, secondo lui, è più importante far funzionare quel che c'è, soprattutto di fronte a un gioco già grosso di suo.
Insomma, in questi sei mesi il team si è concentrato sul sistemare i problemi delle feature pre-esistenti, facendo in modo che le diverse parti combaciassero a dovere: "Quando hai così tante animazioni, così tanto audio da registrare, così tanto testo da scrivere... la quantità di contenuti è talmente tanta che iniziando a giocare spesso ti accorgi che alcune cose che non avevi mai visto non vanno bene, quindi hai bisogno di più tempo".

Per leggere l'intervista completa: Edge