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Perché Demon's Souls, e il filone che da lui è nato, è tanto amato?

Cerchiamo di capire in cosa ha avuto successo il titolo di From Software

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/11/2016

Da cosa nasce l'amore dei videogiocatori per i Souls? Abbiamo appena scoperto che per il pubblico giapponese Demon's Souls di From Software è da considerarsi il miglior videogioco uscito su PlayStation 3.

Perché Demon's Souls, e il filone che da lui è nato, è tanto amato?

Ovviamente conosciamo i limiti del sondaggio condotto dalla rivista Famitsu, che conta un numero limitato di rispondenti, oltretutto provenienti da una sola area geografica. Detto questo il risultato è comunque interessante per diversi motivi. Il primo è che è un pubblico facilmente inquadrabile come hardcore, il secondo è che il grande apprezzamento per un titolo simile è indicativo di dove sta procedendo il mondo dei videogiochi. In che senso?

A nostro giudizio l'amore per le opere di From Software è una presa di posizione contro la tendenza del mercato che mira ad ampliare il più possibile il pubblico, includendo anche categorie che non amano i videogiochi tradizionali. Demon's Souls è un gioco profondamente giapponese nella cultura, che premia l'esperienza intesa come lento apprendimento e perfezionamento della tecnica. I nemici sono più forti del giocatore finché non si capisce come affrontarli, finché cioè non li si decodifica e non si prendono le giuste contromisure, introiettando cioè i loro tempi di movimento e le loro tecniche d'attacco così da poter controbattere sfruttando gli strumenti dati. Il protagonista non è onnipotente e capita frequentemente di morire, perdendo molto di ciò che si è accumulato, a parte l'esperienza personale, che conta più di tutto il resto. Insomma, Demon's Souls mette alla prova il giocatore, in un certo senso lo sceglie, producendo l'effetto di gratificarlo non con i soliti biscottini per cani che i videogiochi ci tirano a ritmi regolari, ma con la visione dell'accrescimento reale delle proprie capacità, che si manifesta nel superamento di ostacoli che prima ci sembravano insormontabili.

Perché Demon's Souls, e il filone che da lui è nato, è tanto amato?

Facendo questo Demon's Souls respinge tutta quella gran massa di giocatori che invece preferiscono un design più guidato e tollerante verso gli errori; lo potremmo definire un design più "americano", fatto di standard pensati per non alienare il giocatore medio, che non deve mai essere messo troppo in difficoltà e a cui bisogna sempre dare una via d'uscita. Insomma, Demon's Souls è un'interpretazione radicale del concetto di videogioco e per questo in un'epoca di sparatutto militari all'acqua di rose e di titoli in cui oggetti random vengono regalati in grande quantità, tanto per gratificare e riempire gli inventari dei tossici da accumulo di bottino, risalta come una gemma rara e rimane nei cuori di quelli che sono riusciti a domarlo o che, anche quando sconfitti, lo hanno accettato e riconosciuto nella sua essenza.

Insomma, Demon's Souls non vizia il giocatore facendogli credere che tutto gli è dovuto, ma lo rispetta, chiedendogli il giusto impegno. Per questo non ci stupiamo che sia tanto amato, anche se non è sicuramente uno dei titoli più venduti per PlayStation 3 (figuratevi che rischiò addirittura di non arrivare in occidente). Consideriamola come una reazione romantica al mondo che cambia, reazione che ha assunto nobiltà e importanza proprio per il contesto da cui è nata.