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2K, microtransazioni sono una triste necessità dei videogiochi moderni

Il senior producer di NBA 2K19 esprime chiaramente quello che ormai è noto da tempo, ossia che le microtransazioni sono una triste necessità dei moderni videogiochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/09/2018

Che le microtransazioni siano ormai regolarmente presenti anche nei giochi tripla A dal prezzo premium dovrebbe essere noto a tutti, così come dovrebbe essere conosciuto il fatto che il design dei giochi venga in parte alterato per integrarle e renderle appetibili (a prescindere dalle dichiarazioni di segno contrario, che sono semplicemente false).

Dell'argomento ha parlato con grande chiarezza Rob Jones, senior producer di NBA 2K19, che rispondendo a una domanda di Trusted Review sulle critiche ricevute da NBA 2K18 per la presenza di acquisti in gioco troppo invasivi che finivano per alterare il sistema di progressione, rallentandolo artificiosamente, ha risposto che ormai le microtransazioni "sono un triste necessità dei videogiochi moderni."

Secondo Jones: "In qualche modo vengono introdotte monete acquistabili in qualsiasi gioco, in modo da provare ad avere ricavi aggiuntivi dai giocatori. Sarebbe più giusto distinguere quando sono solo dei modi per scucire altri quattrini agli utenti e quando c'è del vero valore aggiunto."

Insomma, le microtransazioni sono ormai una necessità inevitabile, ma possono essere gestite in diversi modi. Comunque sia il trucco è nell'introdurre sistemi di grind sempre più spinti, perché secondo Jones molti giocatori: "non hanno la pazienza di arrivare al top da soli. Vogliono arrivarci subito." Quindi ecco intervenire le microtransazioni che accorciano i tempi, evitando ore e ore di grind.

Del resto NBA 2K18, nonostante le critiche di cui sopra, è risultato essere il capitolo più venduto della serie. Evidentemente ai videogiocatori pagare per saltare la fila non dispiace.

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