Nella complessa genesi che ha caratterizzato Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction, portandolo peraltro ad una forma decisamente diversa da quella inizialmente programmata dagli sviluppatori, ci sono stati un paio di giochi in particolare che hanno ispirato più di altri gli autori.
"Possiamo dire che abbiamo tratto ispirazione da tante fonti differenti - sia per quanto riguarda giochi che altre cose", ha affermato il game director Patrick Redding all'Official Xbox Magazine, "abbiamo prestato attenzione a tanti titoli da Riddick a Max Payne. Ovviamente abbiamo dato anche un'accurata occhiata ad Uncharted".
Il risultato è dunque qualcosa di diverso rispetto al tipico stile della serie. Secondo Redding il sistema stealth necessitava di una svecchiata: il fatto di rimanere nascosti nell'ombra a lungo e attendere il giusto momento per attaccare poteva andare bene per l'utenza hardcore legata alla serie fin dall'inizio, ma coloro che cercano un approccio alla Bourne o alla James Bond vogliono qualcosa di più dinamico. Dunque va bene mantenersi guardinghi e possibilmente nascondersi, ma quando non ci sono altre possibilità e il nemico è già sulle tracce del protagonista è necessario ricorrere anche ad un atteggiamento più aggressivo, nonché alla capacità di utilizzare l'ambiente circostante sul momento in maniere diverse in modo da risolvere le situazioni.