Bill Roper, CEO di Flagship, ha dichiarato che il fallimento di Hellgate: London va attribuito all'accessiva ambizione del progetto.
"Si trattava di un gioco aperto tanto al single player quanto all'online, e in via assolutamente gratuita", ha detto ai microfoni di Gamasutra. "C'era una forma di sottoscrizione ibrida a cui si poteva accedere, il gioco doveva uscire sulla nuova piattaforma Windows e noi appunto facevamo parte del programma Games for Windows."
"Abbiamo distribuito Hellgate: London in diciassette lingue, potevamo contare su un motore grafico di alta qualità che al contempo garantiva una versione a bassa definizione. Voglio dire, la lista delle feature era lunghissima", ha continuato Roper.
"Penso che la nostra filosofia di fare le cose in stile Blizzard ci abbia danneggiato, perché in Blizzard si procedeva con un obiettivo preciso, senza pensare troppo a tutto il resto. Potevamo andare lì a dire 'Ci servono altri sei mesi: queste sono le ragioni, questi sono i benefici', e loro ci avrebbero risposto 'Se è quello che vi serve per creare un gran gicoo, fate pure'."
Senza il supporto di Blizzard, Hellgate: London è uscito quando non c'erano più soldi per continuarne lo sviluppo.
"Quando il gioco è uscito, sapevamo che servivano ancora dai quattro ai sei mesi di lavoro per completarlo. I publisher lo sapevano, ma hanno preso la cosa semplicemente come un investimento che stava costando troppo, dunque non gli interessava."
Hellgate: London è stato distribuito alla fine del 2007, incontrando fin da subito grossi problemi. Flagship ha chiuso i battenti l'anno dopo.
Fonte: VG247