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Activision Blizzard: davvero pensate che dopo l’acquisizione si metta a rifare H.E.R.O.?

Dopo l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft si è diffusa una strana speranza sull'uso delle IP storiche della compagnia.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   25/10/2023
Activision Blizzard: davvero pensate che dopo l’acquisizione si metta a rifare H.E.R.O.?

L'acquisizione di Activision Blizzard ha generato delle strane speranze nei videogiocatori e nel settore tutto. La più peculiare è quella del recupero delle numerose proprietà intellettuali della compagnia fondata nel 1979 da esuli di Atari, la più strana è quella che riguarda la possibilità per gli studi attualmente impegnati sulla serie Call of Duty di fare anche altro.

Sperare non costa niente

Prototype è stato congelato perché non vendeva, non perché Kotick è cattivo
Prototype è stato congelato perché non vendeva, non perché Kotick è cattivo

Non vorrei infrangere i sogni di nessuno, ma non credo che Microsoft abbia speso 70 miliardi di dollari avendo come obiettivo quello di far fallire Activision Blizzard dandoci un nuovo H.E.R.O.. Il mio non è pessimismo estremo, ma il frutto di una semplice constatazione, che nasce dal fatto che la compagnia di Kaboom! al momento non è in crisi e non ha bisogno di essere rifondata. Stiamo parlando di un editore che dispone di un'enorme potenza di fuoco, con in mano alcune delle proprietà intellettuali più importanti del settore, gestite oltretutto in modo egregio, al punto da fatturare miliardi di dollari l'anno, con profitti stratosferici. Per quanto Bobby Kotick sia Bobby Kotick, non si può negare che abbia gestito Activision Blizzard con rapace oculatezza, rendendola un colosso con pochi eguali.

Insomma, perché Microsoft dovrebbe andare a scardinare quel meccanismo perfetto che consente di avere un Call of Duty l'anno sul mercato e contemporaneamente di mantenere titoli live service di successo come Warzone e Call of Duty: Mobile (a breve Warzone stesso arriverà su mobile)? Si tratta di una macchina produttiva multistudio rodata e funzionante che a livello organizzativo non ha paragoni e dovrebbe depotenziarla per fare un salto nel vuoto recuperando proprietà intellettuali congelate da anni? Del resto, se sono state congelate o abbandonate è per il semplice motivo che non vendevano o che vendevano troppo poco.

Con questo non voglio dire che le vecchie proprietà intellettuali non saranno sfruttate in alcun modo. Sicuramente molti titoli saranno recuperati per il Game Pass, quindi saranno rivalutati in base ai risultati che faranno una volta inclusi nell'abbonamento. Ad esempio se un Prototype (gioco a caso) facesse numeri importanti, Microsoft potrebbe pensare a un nuovo capitolo. Da questo punto di vista il Game Pass può rappresentare un termometro perfetto per far capire alla nuova dirigenza quali IP valga la pena di recuperare e quali no.

Altra possibilità è quella di esternalizzare lo sviluppo di giochi basati sulle proprietà intellettuali di Activision. Ad esempio si potrebbe affidare un nuovo Pitfall (altro gioco a caso) a uno studio indie o doppia A, investendo in un'operazione di rivitalizzazione. Allo stesso scopo si potrebbero ipotizzare dei remake come quelli di Spyro o di Crash Bandicoot, magari sempre esternalizzati, per provare a ridare ossigeno a qualche proprietà intellettuale che abbia ancora senso tornare a far respirare. Infine ci potrebbero essere operazioni antologiche, sul modello di Atari 50: The Anniversary Celebration o The Making of Karateka, che avrebbero senso considerando lo sterminato catalogo di giochi classici della compagnia e la loro importanza storica. In tutti i casi però, è improbabile che a occuparsene saranno gli studi attualmente impegnati sulla serie Call of Duty o su proprietà intellettuali comunque forti, come il già citato Crash Bandicoot.

Naturalmente, nel caso uscisse un Interstate '77 o un Little Computer People 2 sarei il primo a fare la fila su Steam per giocarci. In effetti sognare non costa niente, basta non farsi aspettative assurde e irrealistiche.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.