Amazon e Apple sono state condannate a pagare una multa complessiva di 200 milioni di euro in Italia, precisamente di 68,7 milioni per Amazon e 134,5 milioni per Apple, a causa di una violazione delle regole sulla concorrenza.
Aggiornamento: di seguito la posizione ufficiale di Amazon in merito alla questione:
"Siamo in profondo disaccordo con la decisione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e intendiamo fare ricorso. La sanzione comminata è sproporzionata e ingiustificata.
Respingiamo le considerazioni dell'AGCM secondo cui Amazon tragga vantaggio dall'esclusione dei partner di vendita dallo store, poiché il nostro modello di business si basa sul loro successo. Grazie all'accordo con Apple, i clienti italiani possono trovare gli ultimi prodotti Apple e Beats sul nostro store, beneficiando di un catalogo più che raddoppiato, con offerte migliori e spedizioni più veloci"
L'azienda inoltre spiega che grazie all'accordo con Apple, il catalogo dei prodotti Apple è più che raddoppiato su Amazon.it, soprattutto con riferimento ai prodotti più iconici come iPhone, iPad e Apple Watch, con la percentuale di prodotti consegnati via fast-track (cioè con promessa di consegna tipicamente entro 2 giorni) aumentata dal 25% nel 2018 al 74% nel 2020.
Amazon afferma di essere lieta della decisione presa recentemente da Apple di aumentare il numero di rivenditori autorizzati Apple che possono vendere prodotti Apple e Beats su Amazon in tutta Europa, in quanto questo comporta una maggiore selezione di prodotti a disposizione dei clienti.
Inoltre Amazon dichiara di rappresentare meno dell'1% del mercato al dettaglio globale e che ci sono rivenditori più grandi in tutti i Paesi in cui opera. Questo vale anche per l'Italia, dove ci sono grandi marketplace e catene di vendita al dettaglio di prodotti di elettronica di consumo, attive sia online che offline.
Secondo le stime fornite dall'azienda, i partner di vendita rappresentano circa il 60% di tutte le vendite di prodotti fisici nello store e che in media una vendita da parte di un venditore terzo è più profittevole per Amazon rispetto a una vendita al dettaglio registrata da Amazon stessa.
Notizia originale
La sanzione è dovuta a un accordo siglato tra Amazon e Apple, che sarebbe risultato restrittivo nei confronti della concorrenza: in base a quanto riferito da documenti, tra le due aziende era stato firmato un accordo che "non consentiva a tutti i legittimi rivenditori di prodotti Apple e Beats genuini di operare sul marketplace amazon.it", secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Questa è la conclusione di un'indagine avviata già l'anno scorso dall'AGMC, confermando dunque i sospetti emersi all'inizio.
In pratica, in base a questo accordo ai rivenditori di elettronica non aderenti al programma ufficiale di Apple veniva di fatto vietata la possibilità di vendere prodotti a marchio Apple e Beats tramite Amazon.
Questo sarebbe confermato da alcune delle clausole ricavate dall'accordo di collaborazione tra Apple e Amazon risalente già al 2018. Tra queste troviamo che alcune precisazioni che "vietavano ai rivenditori ufficiali e non ufficiali di prodotti Apple e Beats di utilizzare Amazon.it, permettendo la vendita dei prodotti Apple e Beats in tale marketplace solo ad Amazon e a taluni soggetti scelti singolarmente e in modo discriminatorio", secondo il report dell'AGMC.
Un accordo discriminatorio che limitava la libera concorrenza, violando in particolare l'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. L'Autorità italiana chiede inoltre l'interruzione di tale condotta, oltre al pagamento della multa comminata ad Apple e Amazon.
Di recente, Apple si è anche schierata contro la richiesta del caricatore unico avanzata dall'Europa ritenendo che "uccide l'innovazione e confonde gli utenti". Se non altro ha annunciato un programma di riparazione self service, a partire da iPhone 13 e 12.