Oltre una decina di anni fa, quando The Elder Scrolls V: Skyrim venne pubblicato, ancora non si parlava più di tanto di concetti come "game as service" e non era affatto scontato che un videogioco venisse pubblicato e puntasse a vendere ancora e ancora per anni.
Skyrim però fu uno dei titoli a riuscire in questa impresa. È quindi ovvio che Bethesda voglia ripetere il tutto con Starfield, soprattutto in un'epoca dove al contrario è quasi l'unica cosa che conta mantenere i giocatori all'interno del proprio videogioco per anni.
Lo farà certamente con aggiornamenti ed espansioni, che garantiranno altri introiti con la base installata già presente, ma la verità è una sola: è necessario continuare a vedere e attirare più giocatori. Lo si fa con gli sconti, col supporto delle mod che garantiscono rigiocabilità e aiutano ad ampliare la community, ma lo si fa proponendo il gioco anche su nuove piattaforme.
In altre parole è inevitabile che Bethesda (e quindi Microsoft) decida di portare Starfield su PS5. La soluzione sarebbe anche una versione Nintendo Switch 2, presupponendo che l'hardware sia adeguato e che la nuova piattaforma abbia il roboante successo del precedessore.
Una versione PS5 non è poi così assurda
Una versione PS5 di Starfield non è inoltre un'idea così assurda, oramai. Microsoft sta pian piano diventando una compagnia multipiattaforma, perché vendere più copie non fa schifo a nessuno e non ti fa alcun danno, soprattutto quando oramai ciò che vuoi offrire non è il prodotto in esclusiva (ovvero i giochi) ma un servizio unico che altri non offrono (Game Pass, che continua a includere molti più giochi rispetto a un PS Plus Extra/Premium e con un approccio diverso).
Quanto rapidamente accadrà (perché pare troppo credibile che prima o poi Starfield arrivi su PS5), dipende da molti fattori. Bisogna capire a che punto sia la versione PS5 del videogioco, sempre ammesso che prima dell'acquisizione di Microsoft fosse già stato fatto del lavoro per tale edizione del gioco. Bisogna poi vedere anche quante risorse può investire ora Bethesda sul port, visto che si sta occupando dei contenuti già previsti per PC e Xbox.
Inoltre, e forse è la parte più importante, bisogna vedere quando Microsoft percepirà che il pubblico è pronto per un annuncio di questo tipo. Pur vero che Phil Spencer "gestisce un'azienda" e deve pensare a guadagnare, è anche probabile che Xbox stia calcolando in modo preciso il livello di malcontento del pubblico storico di Xbox, che è infastidito (senza motivi reali) all'idea che la compagnia stia "cedendo" parte del catalogo alla rivale.
Se Starfield vuole però continuare a crescere, deve obbligatoriamente arrivare su nuove piattaforme. Abbiamo visto che i giochi Xbox su PlayStation vendono. Non perché sono giochi Xbox, ma perché sono giochi di qualità.