Tre titoli usciti in questo periodo sembrano segnare il grande ritorno di personaggi e personalità appartenenti a un'altra epoca del videogioco e finiscono inevitabilmente per alimentare il grande mercato della nostalgia. Sono arrivati sul mercato seguendo strade diverse, ma a loro modo nascono tutti dallo stesso ceppo. Stiamo parlando del metroidvania Bloodstained: Ritual of the Night, del gioco di corse arcade Crash Team Racing: Nitro-Fueled e del picchiaduro a incontri Samurai Shodown.
Bloodstained: Ritual of the Night è la vendetta di Koji Igarashi, il papà dei metroidvania a cui dal 2008, ossia da Castlevania: Order of Ecclesia, non era stato più permesso di fare ciò che gli riesce meglio. Abbandonata Konami ha trovato rifugio presso Kickstarter dove ha raccolto i soldi necessari per dare un seguito spirituale alla serie che sicuramente non ha contribuito a fondare, quella Castlevania, ma che con lui è cresciuta tantissimo. Nella nostra recensione di Bloodstained: Ritual of the Night abbiamo scritto:
Se amate la serie Castlevania non ha senso che siate arrivati a leggere la recensione di Bloodstained: Ritual of the Night fino a qui, invece di andare a comprarlo. Vero che con il digitale si fa subito, ma perché perdere tempo? Mai come in questo caso la definizione di 'seguito spirituale' è stata più azzeccata, tanti sono i riferimenti e i rimandi alla serie di Konami e tanta è l'aderenza del gameplay, fortunatamente anche qualitativa. Insomma, siamo di fronte alla summa della poetica di Igarashi. Peccato che nessun grande publisher abbia creduto in lui, dandogli la possibilità di rifinire meglio il gioco.
Da notare che il gioco di Igarashi sta avendo un ottimo successo. Almeno questo è ciò che traspare da Steam, dove occupa una delle prime tre posizioni della classifica globale praticamente dal giorno del lancio. Anche Crash Team Racing: Nitro-Fueled è già un titolo di successo, come ci dicono diverse classifiche internazionali. In questo caso ha alle spalle un grosso publisher come Activision. Se siamo qui a parlarne però è perché operazioni nostalgiche come la Crash Bandicoot N.Sane Trilogy o la Spyro Collection hanno venduto una tale mole di copie da competere e, spesso, da surclassare moltissimi titoli inediti. Così Activision ha aperto i suoi armadi e ha ritirato fuori un altro titolo del suo catalogo, ovviamente tirato a lucido, da dare in pasto ai videogiocatori. Nella nostra recensione di Crash Team Racing: Nitro-Fueled abbiamo scritto:
è un prodotto davvero notevole, sia per i giocatori nostalgici che per i nuovi arrivati, magari addirittura persone che del racing game di Crash Bandicoot non hanno mai visto neppure un video. L'effetto nostalgia è preponderante, ma l'immenso lavoro di restauro di Activision non si ferma qui, né nelle sue premesse né nella sua effettiva realizzazione. Il gioco ripropone in alta definizione, grafica superaggiornata e comparto tecnico rinnovato tutti i contenuti dei principali giochi di corse della serie legata a Crash Bandicoot, dunque Crash Team Racing, Crash Nitro Kart e Crash Tag Team Racing.
Chissà quale sarà il prossimo titolo del passato di Activision che giocheremo in forma rimasterizzata... magari un Pitfall o H.E.R.O. Del terzetto, l'unico di cui ancora non si conoscono i risultati, ma che si spera faccia bene vista la sua qualità, è Samurai Shodown, l'inatteso reboot di una serie di picchiaduro di SNK conosciuta per essere estremamente tecnica, che pare sia riuscito nell'intento di mostrarsi moderno, ma senza scontentare i fan storici. Anche in questo caso i soldi sono stati messi da un publisher, SNK, ma il solo fatto che si sia pensato alla possibilità che un recupero del genere possa andare bene è un segno dei tempi. Nella nostra recensione di Samurai Shodown abbiamo scritto:
Samurai Shodown arriva un po' in ritardo per poter avere l'effetto che ebbe ai tempi Street Fighter 4, ma la sua operazione di rinnovo è comunque stata fatta con criterio, e ha riportato in vita uno stile di picchiaduro che mancava da parecchio dal panorama moderno. Non è un titolo per tutti, e lo sappiamo bene: l'opera di SNK è un gusto acquisito, paragonabile a una versione videoludica del natto, tuttavia per certe tipologie di giocatori il suo sistema di combattimento è una vera manna, e crediamo che anche certi neofiti verranno stregati dall'impressionante tensione che i suoi match sanno trasmettere. Peccato solo per i contenuti un po' pelle e ossa, che fanno male anche quando ce li si aspetta, specie in una vasca piena di squali come quella odierna del genere.
Cosa ci dicono questi tre titoli? Intanto che nel mondo dei videogiochi c'è ancora spazio per la tradizione. Anzi, ce n'è sempre di più. Bloodstained, Crash Team Racing: Nitro-Fueled e Samurai Shodown hanno in comune di non essere delle produzioni gigantesche e di puntare allo stesso pubblico: quello che negli anni 90 / 2000 c'era. Evidentemente si tratta di un pubblico poco soddisfatto dei videogiochi moderni, che cerca esperienze più tradizionali, non solo nell'aspetto, ma nella filosofia di fondo. Se vogliamo si tratta di un mercato nel mercato, che molti sembrano felici di alimentare con i loro prodotti. Alcuni lo vivono come un freno, ma è indubbio che se in tanti si voltano indietro invece di guardare avanti, un problema da qualche parte deve esserci, non riducibile alla vecchiaia.