A quanto pare c'è un motivo preciso se Dark Souls è stato pubblicato da Bandai Namco e non da Sony, e lo ha rivelato nelle scorse ore Shuhei Yoshida, ex presidente dei Worldwide Studios, ospite di un podcast.
"FromSoftware stava già lavorando al sequel, ma erano rimasti davvero delusi da come PlayStation li aveva trattati durante lo sviluppo di Demon's Souls", ha spiegato Yoshida. "Volevamo lavorare di nuovo insieme a loro, ma hanno rifiutato."
Per fortuna poi il rapporto fra le due aziende è migliorato e da una nuova collaborazione su PS4 è nato l'iconico progetto di Bloodborne. "Abbiamo un enorme rispetto per Hidetaka Miyazaki e fortunatamente abbiamo avuto modo di collaborare nuovamente: Bloodborne è uno dei suoi giochi migliori."
Yoshida stesso non andava pazzo per Demon's Souls
Il remake di Demon's Souls, che negli scorsi giorni ha ricevuto il supporto a PS5 Pro, dimostra quanto le opinioni dei vertici di PlayStation siano cambiate nei confronti di questo gioco, anche e soprattutto per via del clamoroso successo riscosso successivamente da Dark Souls.
Tuttavia nel 2012, durante un'intervista con Game Informer, lo stesso Yoshida non ha espresso grande entusiasmo per Demon's Souls, dicendo di averlo provato per un paio d'ore in prossimità del lancio e di essere rimasto bloccato all'inizio della campagna, cosa che gli ha fatto pensare fosse un'esperienza terribile.
L'ex presidente dei Worldwide Studios ha dunque detto che fortunatamente altri publisher erano interessati a distribuire quel titolo e il loro intervento è stato essenziale, visto che ai tempi Sony non riusciva a percepire il valore di quel prodotto.