Sharp, l'azienda pioniera nella tecnologia LCD e nota per i suoi televisori di alta qualità, ha annunciato la chiusura della sua fabbrica di pannelli LCD a Sakai, in Giappone. La decisione, presa dalla casa madre Foxconn, segna la fine di un'era per l'azienda nipponica, che non sarà più in grado di produrre display per TV in modo competitivo a causa dell'aggressiva concorrenza da parte dei produttori cinesi.
Lo stabilimento di Osaka, gestito dalla sua controllata Sakai Display Products (SDP), chiuderà entro la fine di settembre, secondo quanto appreso da Nikkei: la sua chiusura significherà che il Giappone non avrà più la capacità di produrre pannelli di grandi dimensioni.
Un declino inesorabile
Negli ultimi anni, Sharp ha dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui il calo dei prezzi dei pannelli LCD e l'aumento della concorrenza da parte di aziende cinesi come BOE, Hisense e CSOT. Queste aziende, grazie a costi di produzione più bassi, hanno innescato una guerra dei prezzi che ha reso insostenibile per Sharp continuare a produrre display per televisori in Giappone. Tanto che nell'ultimo anno fiscale, la fabbrica di pannelli per i televisori ha generato 149 miliardi di Yen di perdite, ovvero poco più di 880 milioni di euro.
Sharp ha inoltre dichiarato che ridurrà la produzione di schermi di piccolo taglio presso gli altri stabilimenti (per tablet e veicoli) e che sta valutando la vendita delle divisioni dedicate alla produzione di semiconduttori e componenti per fotocamere per smartphone a un'azienda di semiconduttori affiliata a Sony Group. La fabbrica di Sakai, invece, verrà trasformata in un datacenter per l'Intelligenza Artificiale.
Un pioniere che cede il passo
Nonostante la fine della produzione di display LCD, Sharp rimane un marchio iconico con una ricca storia di innovazione. L'azienda è stata la prima a lanciare un televisore LCD a matrice attiva da 14 pollici negli anni '80 e ha contribuito a rendere popolari i TV a grande schermo. Pannelli Sharp erano ancora utilizzati tra gli altri da brand come LG e Samsung, che ora dovranno trovare altri partner.