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Anche Google si arrende: i cookie restano, Privacy Sandbox ha fallito, per ora

Dopo anni di tentativi per trovare alternative al tracciamento online, Google ha annunciato che continuerà a utilizzare i cookie su Chrome, offrendo però agli utenti la possibilità di disattivarli.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   23/07/2024
Il logo Google su dei biscotti colorati

Google ha recentemente annunciato una svolta nella sua politica sui cookie: il colosso tecnologico continuerà a utilizzare questo sistema di tracciamento sul suo browser Chrome, il più diffuso al mondo. Questa decisione arriva dopo anni di ritardi e ripensamenti, durante i quali Google ha cercato di sviluppare soluzioni alternative per tutelare la privacy degli utenti, scontrandosi però con le resistenze delle aziende che vendono pubblicità online.

La novità principale riguarda la possibilità per gli utenti di scegliere se disattivare o mantenere attivi i cookie di terze parti, con la libertà di modificare questa impostazione in qualsiasi momento. Google non ha ancora comunicato una data precisa per l'introduzione di questa funzionalità, ma si tratta di un passo significativo verso un maggiore controllo da parte degli utenti sulla propria privacy online.

I cookie sono da tempo al centro di un acceso dibattito: da un lato, consentono di raccogliere dati sulle abitudini di navigazione degli utenti, offrendo pubblicità più pertinenti e remunerative per le piattaforme e gli inserzionisti. Dall'altro, sollevano preoccupazioni sulla privacy, poiché permettono di tracciare e profilare gli utenti in base ai loro interessi e comportamenti online.

I risultati dei test di Google con Privacy Sandbox: i test hanno dimostrato che le API di Privacy Sandbox hanno generato un incremento del 13% per gli editori su Google Ad Manager e del 3% per gli editori su Google AdSense (i numeri non raggiungono il 100% a causa dell'arrotondamento dei singoli valori)
I risultati dei test di Google con Privacy Sandbox: i test hanno dimostrato che le API di Privacy Sandbox hanno generato un incremento del 13% per gli editori su Google Ad Manager e del 3% per gli editori su Google AdSense (i numeri non raggiungono il 100% a causa dell'arrotondamento dei singoli valori)

Nonostante la decisione di mantenere i cookie, Google continuerà a sviluppare e offrire soluzioni alternative attraverso l'iniziativa Privacy Sandbox. Questi sistemi, già disponibili per i siti web, consentono di raccogliere informazioni sulle attività degli utentiin modo meno invasivo, tutelando maggiormente la privacy.

La scelta di Google rappresenta un compromesso tra la tutela della privacy degli utenti e gli interessi economici delle aziende che si basano sulla pubblicità online. L'azienda ha cercato di bilanciare queste esigenze, offrendo agli utenti maggiore controllo sui propri dati e sviluppando soluzioni alternative per il tracciamento online.

E voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.