Solid Snake, il protagonista della serie Metal Gear, è un personaggio stoico e intelligente, quanto duro e taciturno. Nel corso della serie il suo carattere è stato smussato un po', ma il nucleo centrale della sua personalità è rimasto invariato. Hideo Kojima, che progettò il personaggio, ha spiegato che tra i motivi per cui fu pensato in questo modo c'erano anche i limiti tecnici dell'hardware di allora.
Scelta obbligata
L'autore, che attualmente si sta occupando del lancio di Death Stranding 2, ne ha parlato in un recente saggio scritto per la rivista An-An: "Era il 1986 quando sono entrato nell'industria dei videogiochi. I giochi non potevano ancora parlare. I personaggi non avevano voci. I font Kanji non erano supportati, e si poteva mostrare solo un carattere katakana alla volta. Solid Snake, il protagonista del mio titolo d'esordio, Metal Gear (1987), è nato come un 'duro' silenzioso a causa di ciò."
Chiaramente non si sta parlando di Metal Gear Solid, pubblicato in origine su PlayStation e PC, ma di Metal Gear per MSX2, il primo gioco diretto da Kojima (in Penguin Adventure, precedente di un anno, fece da assistente).
Sì, l'hardware aveva una potenza molto limitata, con una quantità di memoria insufficiente a supportare i contenuti multimediali. Le battute doppiate erano quindi fuori discussione. I testi stessi avevano dei limiti, come abbiamo visto. Rendere Snake un tipo taciturno fu quindi una scelta quasi obbligata.
Con Metal Gear Solid (1998), l'eroe ottenne la sua voce: "Ora, il silenzioso Snake poteva parlare, pronunciando battute che ricordavano 007 o Lupin III," ha scritto Kojima. In effetti trovarla gli fece bene, visto che parte del suo successo derivò anche dai suoi doppiatori originali: Akio Otsuka e David Hayter.
Comunque sia, la possibilità di parlare non lo fece diventare un chiacchierone. Anzi, Snake rimase un personaggio taciturno, tanto che Metal Gear Solid V: The Phantom Pain fu criticato da alcuni per i pochi dialoghi del personaggio, con Kojima che fu costretto a spiegare: "Snake è ed è sempre stato nient'altro che un'estensione del giocatore. È il suo alter ego. Pertanto, questa volta ho fatto uno sforzo consapevole per avvicinare Snake al punto di vista del giocatore." La scelta aveva senso anche in virtù del finale, che partiva proprio da questo presupposto.