Microsoft ha chiesto e ottenuto il rinvio del termine ultimo per finalizzare l'acquisizione di Activision Blizzard, pagando salatamente lo spostamento della data finale (in termini strettamente economici, visto l'aumento delle penali in caso vada tutto in fumo). Alcuni ritengono che sarebbe stato meglio che avesse finalizzato la transazione, per poi continuare a contrattare con la CMA da una posizione già acquisita e apparentemente più forte. L'organo antitrust inglese è infatti l'unico ostacolo rimasto a Candy Crush per diventare una serie della casa di Redmond. Perché si è scelto di fare diversamente?
Una contrattazione difficile
Ora, immaginate di essere in contrattazione con qualcuno, aver quasi trovato un accordo dopo qualche contrasto e, invece di mantenere dei toni concilianti, iniziare a strepitare dando a vedere che delle parole del vostro interlocutore non vi interessa granché e che tanto farete comunque come volete. Diciamo che non è un buon modo per portare avanti un dialogo, soprattutto se avete molto da perdere nel caso l'altra parte si irrigidisca nei vostri confronti. Il mercato inglese è il primo mercato dei videogiochi europeo, non dimentichiamolo, e uscirne non sarebbe semplice e indolore per Microsoft, anche appoggiandosi a editori e distributori esterni come paventato da alcuni. Potrebbe farlo, certo, ma se è possibile evitare la rottura, perché rischiare?
È quindi evidente che per Spencer e soci sia stato più conveniente frenare e provare a ottenere il via libera dalla CMA, accettando il maggiore esborso così da disincentivare possibili concorrenti, e facendo magari qualche concessione, che darsi alle prove muscolari, tanto d'effetto sui social, ma anche tanto rischiose da diversi punti di vista (economici, di rapporti istituzionali e quant'altro) e potenzialmente controproducenti sul lungo periodo (ignorare il giudizio di un organo antitrust non è una decisione banale come potrebbe sembrare).
Il rinvio è quindi la scelta più sicura per Microsoft, perché le consente di apparire conciliante, accelerare il procedimento nel Regno Unito, evitando di dove aspettare il giudizio del tribunale inglese (CAT - Competition Appeal Tribunal) e, nel caso, un secondo pronunciamento della CMA (a differenza del tribunale USA, il CAT non può dare il via libera all'acquisizione, ma solo imporre alla CMA una seconda valutazione). Conviene anche ad Activision Blizzard, che così ha una maggiore copertura per ogni evenienza. Infine, anche la CMA ha la sua convenienza, perchè così può cadere in piedi, evitando l'incidente istituzionale con il CAT e ottenendo comunque più concessioni di quelle inizialmente proposte da Microsoft.
Insomma, è la soluzione migliore per tutte le parti in causa, che sposta solo di qualche settimana la conclusione della transazione, il cui esito appare ormai inevitabile (a parte qualche colpo di scena proprio nel Regno Unito), vista la disponibilità delle parti di continuare a trattare e vista la capitolazione di Sony, maggiore oppositrice dell'acquisizione e sponda preferenziale degli organi anti trust più critici verso la stessa.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.