Secondo Nikkei Asia, la politica di Sony in Giappone è molto aggressiva, ma potrebbe rivelarsi un boomerang. La compagnia giapponese, infatti, nonostante siano passato due mesi dall'uscita di PS5 continua a mantenere basse le scorte nei negozi, prediligendo gli USA e i mercati occidentali. Una politica che da un lato sta alimentando la domanda, ma dall'altra potrebbe allontanare fedeli consumatori che, studi di aspettare, potrebbero rivolgersi al PC o ad altre macchine da gioco.
Come illustrato dal grafico che vi riportiamo qui sotto, infatti, in due mesi Sony non sarebbe riuscita ad aumentare in maniera significativa il numero di PlayStation 5 distribuite e vendute in madrepatria. Per fare un parallelo, anche PS3 ebbe un lancio a rilento, ma a Sony bastarono 8 settimane per quintuplicare il numero di console nei negozi. PS5 ha poco più che raddoppiato le macchine vendute al lancio.
PlayStation 5, infatti, ha mantenuto il trend di vendite e mostra una curva che sale più lentamente. Il motivo, sempre secondo Nikkei, è la decisione del colosso dell'elettronica di rifornire prima gli USA che il resto del mondo. Gli Stati Uniti, infatti, sono visti come il mercato chiave per vincere il confronto con Xbox Series X/S anche a discapito della madrepatria.
Le poche console disponibili, poi, fanno il resto: la domanda inespressa è ancora abbondante sia negli USA che in Europa, due fattori che potrebbero rallentare ulteriormente l'arrivo di nuove console in Giappone. La situazione dovrebbe stabilizzarsi entro la primavera, ma nel frattempo Nikkei sostiene che i fan potrebbero anche stufarsi di aspettare. Senza PS5 nei negozi e con il taglio dei modelli di PlayStation 4 messi sul mercato, molti fan storici potrebbero decidere di abbandonare la piattaforma e rivolgersi al PC. O a Switch.
Microsoft, nonostante non sia un concorrente in Giappone, sta avendo gli stessi problemi di Sony nel resto del mondo. È AMD, infatti, a non riesce a stare dietro alla domanda di chip, mettendo in difficoltà i due colossi dell'intrattenimento.