L'ultima inchiesta di Bloomberg, condotta come sempre da Jason Schreier, sta pian piano scoperchiando il vaso di Pandora di CD Projekt RED. Stando alle voci raccolte dal collega, infatti, il disastroso lancio è semplicemente il risultato di tutta una serie di scelte sbagliate da parte della dirigenza polacca. Per esempio, secondo alcuni sviluppatori anonimi di CD Projekt RED, si capiva subito che la data di uscita di Cyberpunk 2077 era sballata. In base a tutto quello che c'era da fare per creare il gioco, infatti, Cyberpunk 2077 sarebbe dovuto uscire nel 2022.
L'inchiesta di Schreier arriva, forse non a caso, qualche ora dopo il video di scuse di CD Projekt RED. Attraverso questo filmato la dirigenza polacca ha provato ad anticipare le polemiche assumendosi tutte le responsabilità per il lancio fallimentare di Cyberpunk 2077. Dall'inchiesta di Schreier emergono non solo queste colpe, ma anche il fatto che le decisioni sbagliate non siano semplicemente un "aver sottovalutato" la complessità del gioco e l'efficacia delle ultime patch, ma un aver completamente sottostimato il lavoro da svolgere sin dagli albori del progetto.
Secondo alcuni sviluppatori dello studio, infatti, un simile gioco sarebbe dovuto uscire nel 2022 e non il 16 aprile 2020 (poi diventato dopo alcuni rinvii il 10 dicembre dello stesso anno). Tanto che in molti sono rimasti scioccati da una simile data d'uscita ed erano sicuri che tale obiettivo sarebbe stato impossibile da raggiungere. Tanto che, nonostante sia effettivamente nei negozi, lo sviluppo di Cyberpunk 2077 non è concluso.
Uno dei principali motivi del fallimento, secondo le ricostruzioni, è l'aver deciso di sviluppare l'engine grafico in concomitanza con il gioco, una pratica che si porta dietro tante incertezze sulle tempistiche, oltre che la presenza di un numero cospicuo di bug e problemi vari.