Era il 1984, ormai più di 40 anni fa, quando la BBC trasmise un documentario sull'industria videoludica del Regno Unito, allora in pieno fermento da 8-bit e in crescita costante. Voleva raccontare di Imagine Software e dei suoi successi, ma divenne testimone oculare della sua spettacolare caduta. In realtà l'obiettivo era quello di dare un quadro sull'industria dei videogiochi inglese, cui la BBC era interessatissima, tanto da dedicare varie trasmissioni ai videogiochi, arrivando addirittura firmare un computer: il BBC Micro, o Beeb per gli amici.
Il documentario si chiamava "Commercial Breaks: The Race For Santa's Software" e parlava anche di Ocean, all'epoca rivale di Imagine. Diventato una vera e propria leggenda in ambito retrogaming, è stato ripubblicato su YouTube dalla BBC, per la gioia della collettività.
Ascesa e crollo
Nei primi anni 80, Imagine visse una parabola incredibile, fatta di grandi successi e di fallimenti roboanti. L'obiettivo della compagnia era quello di diventare il primo editore del Regno Unito, lanciando giochi come Bandersnatch e Psyclapse, che avrebbero richiesto uno speciale add-on hardware per aumentare la potenza dello ZX Spectrum (il computer all'epoca più diffuso sulla scena inglese) e di conseguenza avrebbero avuto dei prezzi più alti dei giochi normali.
Purtroppo il costo dell'add-on si rivelò troppo elevato, Imagine finì i soldi e la compagnia fu chiusa dagli ufficiali giudiziari... nel momento esatto in cui gli operatori della BBC stavano girando delle scene per il documentario.
In seguito al crollo di Imagine, Bandersnatch fu pubblicato con il titolo di Brataccas da Psygnosis, la società fondata dagli ex capi di Imagine, Ian Hetherington e David Lawson. Psyclapse divenne invece altro, ossia un'etichetta di Psygnosis.
Bandersnatch di suo divenne un vero e proprio mito, tanto che in tempi recenti è stato trasformato in un episodio interattivo della serie Black Mirror di Netflix.