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Recensione di The Nations

NOTIZIA di La Redazione   —   22/08/2001

Recensione di The Nations

Avete presente The Settlers, lo strategico firmato Blue Byte in cui dovevamo "coltivare" tanti simpatici nanetti? Prendete il tutto, trasportatelo in un mondo alieno, condite con qualche elemento originale e avrete ottenuto The Nations, prodotto dalla francese JoWood. Ad occuparsi dell'articolo, Matteo Caccialanza, di cui vi estrapolo (dall'articolo, non da Matteo) un breve estratto.

"Più che un semplice sovrano, noi impersoneremo a tutti gli effetti la divinità di queste creaturine, e una volta costruito un tempio e istruiti dei sacerdoti, potremo addirittura far compiere loro dei miracoli, ammesso che avremo accumulato abbastanza punti-fede. Il sistema di gestione delle unità è davvero ottimo, e ricorda quello di Dungeon Keeper: non potrete ordinare a un singolo personaggio di compiere una determinata azione, mentre è possibile dare delle direttive e delle priorità (al resto penserà l’intelligenza artificiale). Per fare un esempio, se volete costruire una casa, dovrete ciccare sull’apposita icona e decidere la posizione finale dell’edificio. Una delle unità apposite arriverà il prima possibile e ne comincerà la costruzione. Nel caso non ci sia abbastanza legna o pietra per edificare la casa, la stessa unità resterà in attesa che un’altra, adibita alla raccolta di risorse, procuri sufficiente materia prima, magari andando in esplorazione per cercarla."