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Resident Evil 2, orgoglio italiano?

Torniamo indietro di qualche anno per ripercorrere gli eventi che sembrano aver portato Capcom a realizzare il remake di Resident Evil 2. Tutto è iniziato in Italia...

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   15/01/2019

Resident Evil 2 si conferma uno dei titoli più attesi dell'anno, la 1-shot demo a tempo limitato ha riscosso un grandissimo successo e anche noi siamo rimasti piacevolmente colpiti dal lavoro svolto da Capcom, che con questo remake sembra aver dosato sapientemente modernità e rispetto per l'opera originale, introducendo soluzioni davvero interessanti per preservare le atmosfere survival horror del gioco.

Dovremo attendere ancora qualche giorno per capire se Resident Evil 2 sarà in grado o meno di mantenere le promesse e di non deludere aspettative oramai altissime, tanto da parte dei fan storici della serie che dai novizi che si accingono a vivere per la prima volta l'avventura di Leon Kennedy e Claire Redfield in quel di Raccoon City.

Possiamo tuttavia ingannare l'attesa tornando indietro di qualche anno, quando l'idea di un remake di Resident Evil 2 ancora non frullava in testa a Capcom, ma gli fu in qualche modo "suggerita" dal clamoroso riscontro di una demo che, pubblicata su YouTube, fece letteralmente furore: Resident Evil 2 Reborn.

Sviluppato dal team italiano Invader Studios, quel concept costruito con l'Unreal Engine 4 risulta ancora oggi incredibilmente simile al remake ufficiale del titolo Capcom, e immaginiamo che non sia un caso. Michele Giannone e i suoi colleghi avevano avuto l'intuizione giusta, producendo una demo che fosse al tempo stesso rispettosa dell'opera originale ma anche in grado di collocarla in un contesto moderno.

Capcom chiese e ottenne la chiusura del progetto, ma rimase colpita positivamente dal lavoro di Invader Studios e decise di invitare il team presso la propria sede di Osaka. Un'occasione importantissima per questi ragazzi, che hanno potuto mostrare agli sviluppatori giapponesi un prototipo del loro survival horror originale, Daymare: 1998, ricevendo preziosi feedback e suggerimenti.

Non sappiamo se Capcom stesse già pensando al remake di Resident Evil 2 quando Invader diffuse i video del suo Reborn, né se la casa giapponese provvederà a ringraziare formalmente il team italiano, magari con una nota nei credits del gioco, per l'indubbio contributo che è stato dato al progetto, sia in termini di impostazione che di marketing.

Possiamo senza dubbio considerare Resident Evil 2 il frutto di una grande passione, per il franchise Capcom in particolare e per il genere dei survival horror classici in generale. Una passione che in questo caso è stata condivisa da una grande azienda giapponese e da una piccola realtà emergente italiana: quante possibilità c'erano che accadesse una cosa del genere?