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Russia, la pirateria videoludica cresce sempre di più con il blocco delle vendite

In Russia gli editori non vendono più i propri giochi e questo causa una crescita della pirateria: vediamo alcuni dati condivisi da un report.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   31/07/2023
Russia, la pirateria videoludica cresce sempre di più con il blocco delle vendite

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha ovviamente causato diverse reazioni da tutto il mondo e da diversi mercati. Sebbene non sia il più importante, anche il mercato videoludico si è dovuto adeguare alla situazione e la risposta della maggior parte delle grandi compagnie è stata di chiudere gli uffici in Russia e interrompere la distribuzione dei propri giochi e hardware. Ovviamente però i videogiocatori non hanno smesso di giocare: come hanno fatto però? Ovviamente la risposta è la pirateria, che secondo un recente report è cresciuta sempre di più.

Il campione analizzato è di 1.500 persone divise tra tutte le regioni della Russia e ha avuto luogo a giugno 2023. Si tratta chiaramente di un singolo studio, quindi ha valore limitato ed è stato condotto raccogliendo le risposte di persone già molto interessate nei videogiochi: non si tratta di un'analisi che tiene conto anche di giocatori più "casual". Nondimeno propone alcune interessanti informazioni.

I dati sulla pirateria in Russia

Steam è attivo in Russia ma non è possibile comprare giochi o usare carte di credito russe
Steam è attivo in Russia ma non è possibile comprare giochi o usare carte di credito russe

Sulla base del sondaggio, il 69% delle persone interpellate hanno ammesso di aver piratato un gioco nel 2022. Il 27% ne ha piratati almeno tre e il 20% afferma che la cifra sale fino a 10 o più. Il 51% ha poi dichiarato di aver scaricato illegalmente più giochi nell'ultimo anno rispetto all'anno precedente.

Questo significa che solo il 31% delle persone che hanno risposto non ha piratato un gioco lo scorso anno e la maggior parte di essi ha affermato di non averlo fatto perché ritiene sbagliato tale pratica. Solo il 7% ha invece affermato di non aver semplicemente comprato/piratato un gioco nel 2022.

Le cifre esatte non sono di nostro interesse, ma sottolineano come l'opinione di Gabe Newell - capo di Valve - sia probabilmente sempre quella corretta: la pirateria è spesso più un "problema di distribuzione"; se non si può accedere facilmente e legalmente un gioco, solo allora la maggior parte dei giocatori deciderà di piratare.

Il report fa delle stime legate a quanto gli editori occidentali potrebbero aver perso in termini di guadagni da quando hanno bloccato le vendite in Russia, ma la verità è che la situazione economica in Russia è molto complessa e per la maggior parte della popolazione i videogiochi sono un lusso non accessibile, blocco delle vendite o meno.

Tra i più recenti eventi legati alla Russia vi è il fatto che il Nintendo eShop ha chiuso definitivamente i battenti.