Qualche giorno fa Square Enix e Crystal Dynamics hanno rimosso il sistema anti-tamper Denuvo da Shadow of the Tomb Raider, che ora gira meglio di prima, dimostrando per l'ennesima volta i problemi del famigerato DRM.
A condurre il test, in questo caso, è stato il sito DSO Gaming, che ha utilizzato un sistema con CPU Intel i9 9900K con 16GB di Ram DDR 4 a 360Mhz e una scheda video Nvidia GeForce RTX 3080. Il sistema operativo usato per la prova è stato Windows 10 a 64-bit, con installati i driver GeForce Game Ready 496.13.
Per effettuare il confronto si è scelto di non attivare effetti come il ray tracing o DLSS di Nvidia, impostando il gioco a 1080p con dettaglio massimo e minimo. Come potete vedere dai grafici sottostanti, in entrambi i casi c'è stato un sensibile miglioramento del framerate, particolarmente marcato selezionando il dettaglio minimo. L'aumento di framerate minimo è stato di 8fps, mentre quello del framerate medio di ben 17fps.
A prescindere dai numeri, ciò che il test dimostra è che Denuvo influenzava le performance di Shadow of the Tomb Raider e che, siccome con il lancio della patch con cui è stato rimosso sviluppatori ed editore non hanno fatto riferimento a ottimizzazioni, il boost è dovuto proprio alla sua assenza.