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Dipendenza da videogiochi, Sony: servono delle contromisure

Il CEO di Sony, Kenichiro Yoshida, ha affermato che il problema della dipendenza da videogiochi va preso seriamente.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   27/05/2019

Lo scorso fine settimana l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha formalmente riconosciuto la dipendenza da videogiochi come un disturbo mentale. Negli ultimi giorni è intervenuto sul tema anche il CEO di Sony, Kenichiro Yoshida, attraverso un'intervista pubblicata su Kyodo News.

Il dirigente nipponico ha dichiarato che queste problematiche devono essere prese molto seriamente e si devono predisporre contromisure per limitarne l'insorgere. Nel proprio intervento Yoshida ha aggiunto anche che Sony ha già messo a punto alcuni sistemi volti ad affrontare determinate tendenze diffuse soprattutto nell'utenza più giovane.

"Abbiamo già implementato un sistema di classificazione (per limitare i giocatori in base all'età) e abbiamo adottato misure basate sui nostri stessi standard", ha spiegato Yoshida.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha descritto il gaming disorder come "un modello di comportamento di gioco persistente e ricorrente, che può avvenire online o offline". Ora che è stato ufficialmente riconosciuto come malattia, le nazioni aderenti dovranno attrezzarsi per adottare misure di prevenzione e trattamento a partire dal 2022.

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