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Xbox: emulatori banditi, Microsoft elimina le app e sospende gli account che le usano

Sembra che l'emulazione su Xbox in modalità retail sia definitivamente chiusa, con Microsoft che sospende anche gli account degli utenti.

Xbox: emulatori banditi, Microsoft elimina le app e sospende gli account che le usano
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   28/07/2023

Non è durato molto il ritorno degli emulatori su Xbox in modalità retail, con Microsoft che ha deciso in breve tempo di eliminare le app dal proprio store e sembra stia anche comminando delle sospensioni di 15 giorni agli account che le utilizzano.

La questione dell'emulazione "legale" su Xbox è piuttosto complessa: gli emulatori sono infatti disponibili da tempo su Xbox Series X|S ma solitamente solo attraverso la modalità "sviluppatore" impostata per la console, con questa che assume caratteristiche diverse anche per quanto riguarda i termini di utilizzo.

Tuttavia, è successo che gli emulatori siano stati messi a disposizione anche al pubblico generico, con una prima comparsa nella modalità standard "retail" di Xbox Series X|S e poi con un ritorno più recente, tuttavia ora eliminato nuovamente da Microsoft.

In quest'ultimo caso, si trattava di un gruppo di sviluppatori che avevano trovato il modo di far funzionare gli emulatori su Xbox Series X|S in modalità retail, avviando peraltro un Patreon per mantenere attiva l'iniziativa.

Microsoft pone fine all'emulazione su Xbox Retail

A quanto pare, la cosa non è andata a genio a Microsoft, che ha deciso di chiudere tutto e sembra stia ancora applicando alcune sospensioni agli account che hanno utilizzato tali emulatori sulle console. Secondo quanto riferito da Miles "Hikikomori Media" su Twitter, che segue da vicino l'ambito in questione, pare che Microsoft abbia già applicato sospensioni di 15 giorni ad alcuni utenti trovati a utilizzare emulatori su Xbox Series X|S e Xbox One in modalità retail.

La questione sembra non abbia effetti se si mantiene la console in modalità sviluppatore, ma quest'ultima opzione richiede un costo di attivazione di 20 dollari ed è soggetta a qualche controllo, almeno secondo alcune rilevazioni emerse l'anno scorso.