Il tramonto della controversa console Nintendo non è dei più felici per i pokéfan di tutto il mondo: il brand non è stato certamente tra i più forti nella ludoteca Wii, presenziando soltanto in forme molto semplicistiche, ben distanti dalle proposte portatili per Nintendo DS e, sopratutto, dalla sempre eccellente serie madre. PokéPark 2: Il mondo dei desideri è il sequel diretto di PokéPark: L'avventura di Pikachu, di cui abbiamo parlato in termini non proprio entusiasti quasi due anni fa;
si trattava anche allora di una leggera avventura rivolta sopratutto ai più piccoli, nonostante alcuni problemi facilmente risolvibili. Abbiamo dunque accompagnato Pikachu in una nuova scorribanda, sperando che i mesi trascorsi abbiano permesso ai ragazzi di Creatures Inc. di apportare le giuste modifiche a una formula non del tutto priva di meriti...
I sogni son desideri
Nonostante il target sicuramente più infantile, PokéPark 2: Il mondo dei desideri propone una storia un po' più matura del solito, quantomeno nell'esposizione. Tutto inizia quando Pikachu e il suo migliore amico Piplup si recano in un magico parco dove sembra proprio che ogni desiderio diventi realtà: ovviamente non tutto è come sembra e ben presto scoprirete che una misteriosa forza del male sta cercando di catturare i pokémon. In breve, reclutato nientepopodimeno che dal mitico mostro leggendario Reshiram, Pikachu dovrà rimboccarsi le maniche e trovare un modo per scongiurare la minaccia e salvare i pokémon prima che esca il crossover con Nobunaga's Ambition. Per questa titanica impresa, il topo elettrico potrà contare sull'aiuto dei tre mostriciattoli iniziali di Pokémon versione Bianca & Nera, i quali potranno essere controllati in qualunque momento, sfruttandone le capacità peculiari per superare ostacoli altrimenti invalicabili.
Oshawott, per esempio, può nuotare, e Tepig può distruggere alcune barriere mentre Snivy può saltare più in alto degli altri, raggiungendo luoghi altrimenti inaccessibili. La scelta del pokémon giusto permette quindi di esplorare in lungo e in largo l'enorme parco dei divertimenti, ma per accedere ad alcune aree sarà necessario fare prima amicizia con alcuni mostri, esattamente come nel prequel: in questo caso potrete interagire con oltre un centinaio di creature provenienti da un PokéDex che ha ormai raggiunto la folle cifra di seicento e più mostriciattoli e anche se non tutti sono presenti nel parco la varietà di certo non manca. L'ambientazione stessa è strutturata in modo abbastanza intelligente, costituita da numerose e coloratissime aree tematiche che rendono proprio l'idea di un grande parco giochi. Pur non sfruttando completamente le capacità della console, Creatures Inc. è riuscita a sviluppare un prodotto tecnicamente più che dignitoso, colorato e ricco di dettagli. I modelli dei pokémon, in particolare, spiccano per la loro somiglianza alle controparti animate, esaltata sopratutto dai versi televisivi, decisamente preferibili agli antiquati stridii dei vari episodi portatili.
La dura realtà
Ci piacerebbe dire che il gameplay sia vario quanto l'ambientazione, ma purtroppo resta ancorato alla struttura del precedente capitolo, senza particolari picchi di inventiva e originalità. Tutto quello che dovrete fare è girovagare per il parco e trovare un nuovo pokémon con cui fare amicizia, magari prendendolo a botte (ci sembra logico) o rispondendo correttamente a dei semplici quiz. Il mini-gioco dell'acchiapparello è di una facilità disarmante visto che anche il giocatore più piccino saprebbe vincere in poco meno di dieci secondi, mentre risulta di certo più divertente combattere contro il pokémon di turno: in questi casi bisogna selezionare uno dei quattro protagonisti tenendo d'occhio il rapporto tra gli elementi che li caratterizzano, poi si gioca controllando direttamente la creaturina e attaccando al momento opportuno dopo aver schivato le mosse speciali dell'avversario.
Le battaglie sono estremamente semplici ma i fan della serie apprezzeranno la possibilità di controllare in prima persona i loro beniamini, invece di dare ordini nei panni del solito allenatore. I mini-giochi sono insomma tutt'altro che impegnativi e i più piccini scopriranno di poterli giocare e rigiocare senza rischi di infelici Game Over; il problema, più che altro, risiede nell'eccessiva ripetitività delle situazioni: ci si rende subito conto che l'avventura continuerà tutta a suon di facili sfide troppo simili tra loro. Dopo aver completato alcuni mini-giochi sarà anche possibile provarli in modalità multigiocatore con un massimo di tre amici, una mancanza del precedente PokéPark alla quale Creatures Inc. ha posto giustamente rimedio. Siamo chiaramente lontani dai fasti di Mario Party, ma non ci si può lamentare. Purtroppo, non ci è andata altrettanto bene per quanto riguarda i controlli, rilegati ancora al semplice Wiimote in posizione orizzontale. Questa scelta, aspramente criticata già in precedenza, rende davvero fastidiosa l'esplorazione del mondo tridimensionale e sarebbe stato certamente più comodo poter controllare Pikachu e soci con il Nunchuk, piuttosto che con la croce direzionale.
CI PIACE
- Il coloratissimo mondo di gioco
- Usare anche Oshawott, Tepig e Snivy
- La modalità multigiocatore
NON CI PIACE
- La ripetitività del gameplay
- L'eccessiva semplicità di alcune sfide
- Il sistema di controllo inappropriato