Il piccolo Toku, a dispetto delle sue dimensioni, è un ragazzino ormai abituato alle imprese epiche. Dopo aver salvato il mondo dal ritorno del terribile demone Balasar, non si fa certo rallentare da un po' di fatica e dalla prospettiva di peripezie ancora più ardite. C'è in ballo il destino di sua madre, Magdi, e una motivazione del genere basta e avanza per lasciare nuovamente il pacifico villaggio natio e imbarcarsi in una nuova avventura. D'altra parte, Toku non è solo: al suo fianco c'è Enril, lo spirito del vento, un compagno di avventure con cui, dopo aver sistemato il demone, è ormai in grado di affrontare qualsiasi minaccia.
Ma Balasar è stato veramente sconfitto? E cos'è successo nel frattempo a Magdi? Come si conviene ad un seguito, la storia di LostWinds2: Winter of the Melodias ha un inizio meno morbido del primo capitolo, e ci inserisce subito in un contesto piuttosto movimentato, mettendo in scena nuovi attori nella trama e lanciando un Toku già esperto nell'utilizzo del potere del vento direttamente nell'azione. C'è più movimento dunque, già nei primi minuti di gioco, a partire dall'inizio che a sorpresa sposta l'attenzione su un altro personaggio, illustrandoci una prospettiva inedita con un'interessante espediente narrativo, prima di tornare sul protagonista. Non essendoci bisogno di un tutorial graduale e completo come nel primo capitolo, l'azione parte subito intensa e propone una serie di situazioni decisamente diverse e interessanti, con cambi di scenario di varietà notevole e in grado di tenere alto l'interesse fin da subito, nonostante l'effetto sorpresa sia ovviamente affievolito trovandoci davanti ad un secondo capitolo. Si nota un migliore ritmo di gioco dato da un level design più aperto e complesso, grazie ad una maggiore quantità di variabili in termini di abilità da sfruttare e struttura degli enigmi, anche se si registra una sostanziosa dose di backtracking che, in linea con il genere, ci costringe ad esplorare a fondo scenari già visitati in cerca di nuove strade e oggetti nascosti, una caratteristica che può non piacere a tutti.
Stagioni e melodie
LostWinds2: Winter of the Melodias è, come ovviamente anche il suo predecessore, un platform con elementi adventure che potrebbe rientrare nella categoria denominata da alcuni MetroidVania, intendendo con questo termine un gioco che fonda la sua struttura sull'azione tra piattaforme, combattimenti con nemici e una buona dose di materia grigia da applicare alla risoluzione degli enigmi che il complesso level design ci pone di fronte. All'interno di un vasto mondo aperto, ci troviamo a guidare Toku semplicemente toccando il margine dello schermo nella direzione in cui vogliamo spostarlo e gestendo Enril, lo spirito del vento, con rapidi tocchi delle dita sullo schermo, in modo da disegnare precisamente le traiettorie delle folate e attivare le abilità speciali.
Quasi tutti gli enigmi richiedono infatti l'utilizzo diversificato del vento, così come gli spostamenti di Toku avvengono solitamente con il supporto dell'elemento in questione. A questo proposito, si devono menzionare i miglioramenti effettuati al sistema di controllo, che sebbene continui a risultare piuttosto strano nella sua gestione indiretta del protagonista, il quale si muove automaticamente nelle due direzioni impartite, è adesso decisamente più preciso e reattivo di quanto visto nel primo capitolo. Si rilevano ancora alcune incertezze nella risposta ai comandi, con Toku che subisce gli influssi del vento anche se questi sono rivolti ad elementi dello scenrio, ma in linea di massima l'accuratezza è notevole e se non altro non c'è più quel rischio costante di precipitare dalle piattaforme o quella necessità di impartire più volte il comando per vederlo finalmente eseguito in maniera corretta. Notevole il comparto audiovisivo, costituito da una conversione perfetta dell'ottimo lavoro effettuato da Frontier su WiiWare, con in più l'applicazione dell'alta definizione e l'aggiunta di alcuni effetti grafici per quanto riguarda illuminazione e particelle.
Conclusioni
LostWinds2 si presenta come un'evoluzione sostanziale del già ottimo primo capitolo, limando le ruvidità del sistema di controllo e migliorando il comparto grafico anche rispetto alla versione originale. Permane un po' d'incertezza per quanto riguarda il movimento di Toku, con il particolare controllo "indiretto" sul protagonista, ma è un po' il paradigma dell'idiosincrasia che hanno i giochi studiati per i tradizionali controller una volta trasportati su touch screen. Si tratta di un videogioco vero, ben strutturato e capace di immergere il giocatore, pur con pochi dialoghi e una storia semplice, in una fiaba interattiva. Il design complesso e articolato, portato anche al backtracking, si presenta più adatto ad una fruizione classica, da console, che non a brevi partite intermittenti, ma proprio per questo motivo è in grado di soddisfare pienamente chi cerca un titolo un po' più complesso e tradizionale nel marasma dell'App Store.
PRO
- Estetica tecnicamente e stilisticamente ottima
- Controlli migliorati e più precisi
- Ottima commistione di enigmi e platform
CONTRO
- Permane la discrepanza tra controller e touch screen
- Struttura complessa con backtracking, non per tutti
- Non molto longevo