Nella lunga storia videoludica del PC gli RTS fantascientifici non sono mai mancati. Storie in chiave epica, o presunta tale, che raccontano un'umanità in lotta per il dominio dell'universo. La voglia di raccontare questo tipo di storie è sempre stata forte e spesso sufficiente per dare la vita a cloni o comunque titoli la cui struttura è un pretesto per raccontare una vicenda. Ebbene, questa premessa, almeno in parte, caratterizza anche Tryst.
Un esercito su misura
Il titolo targato BlueGiant è uno strategico classico con due fazioni, una aliena e una rappresentata dagli onnipresenti umani, che se le danno di santa ragione tra scienziati da salvare, basi da conquistare e risorse da conquistare e investire in edifici e upgrade. Scene già viste e vissute mille e più volte da chi gioca agli RTS fantascientifici o da chi, per lo meno, ha giocato a Starcraft che è l'evidente fonte ispiratrice del titolo. Per fortuna una peculiarità, Tryst, ce l'ha, anche se non è una novità assoluta, e si tratta della possibilità di equipaggiare diversamente le unità grazie all'Augmentation Research Mechanism.
In single player questo consente di affrontare in modo più efficace alcune missioni e la possibilità di scegliere gli obiettivi, attraverso alcuni bivi contestuali alle singole missione, esalta ulteriormente l'importanza della customizzazione. Per chi ha dimestichezza con il genere la curva di apprendimento è pressochè nulla, con poche differenze rispetto ai pilastri del genere come la possibilità di rigenerare le unità nei pressi di edifici appositi, e non mancano le tre immancabili modalità multiplayer che traggono parzialmente vantaggio dai limiti del titolo restituendo un gameplay piuttosto bilanciato. E' proprio nella modalità multigiocatore che la customizzazione delle unità gioca un ruolo fondamentale rendendo di fatto impossibile identificare le potenzialità di un'unità semplicemente guardandola. Tra le altre feature degne di nota troviamo anche terreni inagibili e zone pericolanti che ci costringono a tenere conto di cosa stiamo calpestando. Niente di nuovo, ma si tratta comunque di un elemento piacevole che, tra l'altro, regala un pizzico di pepe in più al multiplayer che si affida alle tre immancabili modalità uno contro uno, squadra contro squadra e tutti contro tutti con un massimo di otto giocatori.
Fin troppo classico
Nel medium chiamato videogioco la resa estetica conta, se non nel numero dei poligoni almeno nella piacevolezza delle linee, e purtroppo Tryst da questo punto di vista è risulta carente. Si parte dall'introduzione, con tre sequenze consultabili subito dopo il caricamento del titolo che spiegano al giocatore la situazione globale. L'idea di proporre l'introduzione come materiale informativo da consultare nei panni di un comandante non è male ma disegni e realizzazione, purtroppo, lasciano a desiderare. Passando al gioco vero e proprio dobbiamo ammettere che l'illuminazione non è male, così come non sono da buttare i modelli dei protagonisti della campagna, visibilmente più curati di quelli delle unità comuni, ma la qualità altalenante delle strutture, gli scarni modelli alieni e le animazioni altalenanti inaspriscono il già iniquo divario con le grandi produzioni del genere.
Animazioni tagliate, esplosioni poco convincenti e svariati altri difetti si affiancano a un doppiaggio in inglese di natura amatoriale, caratterizzato da un marcato accento dell'est e condito con tracce musicali anonime. Per fortuna i dialoghi sono parecchi, la storia non è male e i bivi nelle missioni garantiscono una certa rigiocabilità consentendo al titolo di recuperare qualcosa in godibilità. Ma la durata complessiva della campagna è esigua e le scene di intermezzo bruttine, con inquadrature poco convincenti e movimenti di camera rigidi che finiscono per evidenziare le carenze del comparto estetico. Ovviamente meccaniche di combattimento già viste e grafica spartana non sono punti a favore di Tryst che compensa la propria modestia con un prezzo contenuto anche se non esiguo (24.99 euro). Ma gli amanti della fantascienza e degli RTS classici potrebbero comunque trovare quello che cercano proprio nell'essenza classica del gameplay, vivacizzata dalla possibilità di modificare le unità, che non richiede grossi sforzi d'apprendimento e consente di cliccare spensieratamente per qualche ora sterminando nemici.
Conclusioni
Senza la customizzazione delle unità, Tryst non avrebbe nulla da dire né rispetto alla massiccia offerta strategica odierna e neppure rispetto ai classici da cui trae ispirazione a piene mani. In ogni caso la solidità del gameplay, una storia da raccontare e il prezzo contenuto sono elementi da non sottovalutare se siete appassionati di strategia fantascientifica di stampo classico, a patto ovviamente di digerire il comparto tecnico non certo esaltante.
PRO
- I diversi setup aggiungono spessore strategico
- Gameplay familiare e piuttosto bilanciato
- Campagna articolata e interessante...
CONTRO
- ...ma troppo breve
- Meccaniche di combattimento fin troppo classiche
- Grafica spartana
- Comparto audio anonimo
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore Dual Core
- 2 GB RAM
- AMD HD3650 o NVIDIA 9500GT o superiore
- 6 GB di spazio su disco
Requisiti consigliati
- Processore Quad Core o 3.0 GHz Dual Core
- 4 GB RAM
- AMD HD4850 o NVIDIA GTX275