Di titoli fantasy su PC se ne possono listare a centinaia. Tante ambientazioni diverse nei limiti dei cliché e una trama che nonostante tutto difficilmente riesce a discostarsi dal tirar fuori dal cilindro i soliti conigli. Dungeonland non va oltre, anzi torna alle radici in ogni senso. Un gameplay immediato e basilare, un concetto di varietà basato su rigiocabilità degli stessi ambienti, arricchimento dell'inventario e un lato umoristico che si prende intelligentemente in giro da solo.
L'ironia fantasy che permea Dungeonland è il suo elemento più caratteristico, certamente quello che lo salva dall'anonimato e che permette di guardarlo per ciò che il titolo vuole essere: un divertente passatempo per un pomeriggio con amici. Il primo lavoro di Critical Studio rimanda ai pomeriggi trascorsi a giocare di ruolo a Dungeons&Dragons e proprio quelli sono i momenti che prova a ridurre ai minimi termini, fornendo un hack and slash degli albori che nel multiplayer trova la sua anima.
Trio di eroi
Vedere una compagnia di stereotipi fantasy avventurarsi e darsi manforte ognuno con abilità proprie fa subito pensare a prodotti ben più noti al pubblico, ma la struttura di Dungeonland, per quanto non aggiunga grosse innovazioni, fornisce a modo suo gli elementi per trascorrere piacevoli ore in compagnia. Mago, guerriero e ladro sono le tre classi a disposizione, combinabili a piacimento secondo come si desidera affrontare la mappa, con l'obiettivo di sconfiggere i nemici che arriveranno a ondate, evocati da creature specifiche che dovranno essere i primi bersagli dell'avanzata.
Lo stile grafico colorato e molto allegro - quasi sarcastico nei confronti della tradizione - nasconde goffamente una difficoltà di gioco visibilmente tarata verso l'alto, con la simpatica trovata di indicare Hard come il minimo livello di sfida disponibile e incrementabile, oltre agli ovvii step, anche con altri handicap per i giocatori. Il fattore difficoltà non deve essere mai messo in secondo piano, poiché è su quello che si basa il consiglio di affrontare Dungeonland con l'aiuto di un joypad, vero supporto su cui è stato studiato il gameplay, e di essere in compagnia di umani senzienti che vadano a sostituire una IA talvolta molto deficitaria, che rende l'avanzamento in singolo mai scontato. Non sono purtroppo rari i casi in cui una volta caduti esanimi a terra nessuno verrà a rialzarvi prima che il counter arrivi a zero, con conseguente perdita di una vita di gruppo. A condire l'ossatura intervengono elementi di mappa distruttibili, checkpoint che ridaranno energia e oggetti da raccogliere.
È un mondo piccolo
Lo è sul serio, specialmente dopo aver notato che i livelli in cui avventurarsi per accumulare denaro si contano sulle dita di una mano, e non servono nemmeno tutte. Le tre mappe inizialmente esplorabili (una quarta sbloccabile successivamente) non risplendono per lunghezza o level design e il punto a favore viene sicuramente dato dal fattore complessità. Aumentare la difficoltà di gioco comporterà un maggiore numero di nemici a schermo e un incremento di danni subiti, con conseguente necessità per il gruppo di gestire al meglio la sinergia.
Si torna nuovamente al fulcro del prodotto: Dungeonland dà il meglio di se nel multiplayer con amici, e questo è l'aspetto che dona il maggiore divertimento ed equilibra le evidenti pecche di costruzione dei dungeon. Il fatto che l'online del titolo non sia strutturato a dovere, con frequenti cadute di hosting, danneggia il tentativo di chi, non avendo compagni di gioco a disposizione, vorrebbe trovarne in giro per il globo. Mettendo da parte i glitch grafici presenti, è innegabile come avanzare in una quest priva di qualsiasi trama sia piacevole, a rimarcare che Dungeonland punta il dito sul proprio gameplay hack and slash immediato e diretto. Accumulare denaro per acquistare armamenti, magie ed equipaggiamento migliore è il giusto fine per spingere a ripercorre le arene più volte, sperando che questo o quel dettaglio di scenario diventi una cornucopia di monete d'oro.
Magister del sotterraneo
Se dopo qualche ora di sessioni a senso unico sopraggiunge la noia nel rivedere le meccaniche ripetersi ciclicamente, Dungeonland tira fuori il suo migliore asso dalla manica. Dungeon Maestro è la modalità ideale per rimescolare le carte in tavola e permettere ad un giocatore di essere l'artefice delle disavventure del trio, pescando carte con un semplice sistema di ripristino a tempo del mazzo.
Le variabili delle carte, acquistabili nel solito negozio interno, sono diverse: si va da semplici nemici a trappole a magie di attacco e difesa, tutto con l'unico fine di fermare prematuramente la corsa degli eroi. La modalità risplende specialmente se tutte e quattro le pedine in azione sono giocatori, così da rendere la sfida tra le due parti interessante e capace di regalare belle emozioni per diverse ore di gioco. Menzione a parte merita l'accompagnamento sonoro, che sorregge la piccola produzione ludica con un coraggio inaspettato. Le tracce hanno un sapore molto gioviale e allegro, senza richiamare mostri sacri del genere ma rifacendosi a un fantasy festoso che si accosta con dignità all'azione di gioco.
Conclusioni
Dungeonland non pretende di essere un riferimento, né di aspirare a essere figlio dei titoli cui ammicca. Il gameplay è semplice, immediato, scorrevole e l'arricchimento di inventario ne migliora la profondità, permettendo di allungare lo spettro di déjà-vu che arriverà immancabile dopo alcune sessioni. L'anima multiplayer esce con forza sin da subito ed è innegabile come il vanto di Critical Studio sia quello di aver creato, per un prezzo contenuto, un'esperienza ludica di gruppo rapida e divertente. L'importante è non pretendere più di quanto non sia stato costruito per dare.
PRO
- Stile grafico piacevole
- Diretto e immediato
- In multiplayer è molto valido...
CONTRO
- ... ma solo in multiplayer
- Poche mappe da giocare
- Ripetitivo alla lunga