In una realtà storica alternativa, in cui i vampiri controllano la società sia da dietro le quinte che in modo manifesto, c'è solo una forza in grado di cambiare le cose: la gilda dei cacciatori. Per le strade di una Parigi resa davvero bene grazie all'uso del potente Unreal Engine, questi coraggiosi guerrieri, a loro volta metà umani e metà succhiasangue, si aggirano per individuare gli avversari di turno e porre fine una volta per tutte alla loro centenaria esistenza. Piantandogli un paletto nel cuore, certo, ma non prima di un lungo combattimento a base di combo, mosse speciali e armi da taglio via via più potenti.
Bloodmasque rappresenta un tentativo ambizioso da parte di Square Enix, che ha messo al lavoro i suoi migliori talenti per portare sui dispositivi iOS un'esperienza visivamente di grande impatto, dotata di una coinvolgente colonna sonora orchestrale e di una struttura corposa, che include decine e decine di oggetti da sbloccare e acquistare, che si tratti di armi, corazze, potenziamenti o altro ancora. Pubblicato su App Store a un prezzo sicuramente accettabile, 5,99 euro, il gioco non brilla per la chiarezza dell'interfaccia, che ci viene presentata in modo frettoloso e che dunque necessita di ulteriori esperimenti per essere ben assimilata, ma lasciando sempre l'impressione che si potessero fare le stesse cose con molti meno passaggi. Chiaramente la prima cosa che farete, una volta acquistato Bloodmasque, sarà cimentarvi con una delle sue feature più pubblicizzate, ovvero la possibilità di scattarvi tre foto (una per l'espressione "normale", una per quella arrabbiata e una per quella felice) da "incollare" sul volto del vostro personaggio, cercando di adattare il colore della pelle alle tonalità disponibili per il resto della faccia, così da non creare un fastidioso effetto "sono Hannibal Lecter, ho staccato la faccia di un secondino e ora la indosso". Ve lo diciamo subito: per via della scarsa qualità della fotocamera frontale e, soprattutto, della mancanza di una zona "sfumata" fra i vostri lineamenti e il modello poligonale, ottenere un risultato dignitoso non sarà affatto facile. L'esempio che vedete qui di fianco è abbastanza chiaro, del resto. Volendo si può comunque rinunciare a questa feature e sfruttare i modelli preimpostati, che peraltro sembra siano dotati di un minimo di animazione.
Tecnicamente splendido, Bloodmasque appare fortemente limitato da una serie di fastidiosi paletti
Succhiasangue o succhiasoldi?
Ok, possiamo dare la nostra faccia al cacciatore, ma il gioco com'è? L'incipit è senza dubbio promettente, con una serie di missioni a cui potete accedere e che vi vedranno esplorare alcune zone di Parigi di giorno oppure di notte (si può scegliere e il paesaggio cambia in modo sostanziale), alla ricerca di un personaggio che possa darvi l'indirizzo di un vampiro da affrontare.
Dunque non funziona come nei jRPG, la fase esplorativa e quella d'azione sono distinte e separate, non ci sono combattimenti casuali (meno male, va') ma allo stesso tempo è grande la delusione per un sistema di controllo che sulla carta sembra immediato ma è dannatamente macchinoso, visto che ci chiede di gestire visuale e movimento con un solo dito, tenendolo premuto nella direzione verso cui ci si vuole spostare. Se pensate che alla fine l'unica utilità dell'andare in giro è raccogliere qualche sacco di monetine e salutare gli altri cacciatori, be', viene da sé che gli sviluppatori abbiano sprecato una gran bella occasione per aggiungere qualcosa di buono al loro titolo. Poco male: dopo aver completato una missione, la stessa diventa liberamente accessibile dal menu principale, saltando a pie' pari la ricerca dell'uomo delle caramelle. Veniamo quindi al cuore del gameplay di Bloodmasque, ovvero i combattimenti. L'idea di Square Enix era quella di prendere spunto da picchiaduro gestuali come Infinity Blade, aumentando da una parte lo spessore grazie alla presenza di tante armi differenti per efficacia e capacità speciali, diminuendolo dall'altra per via di controlli che vedono l'attacco deputato semplicemente al tocco dello schermo e la schivata indipendente dal tipo di colpo che si riceve. Insomma, potete schivare con il pollice sinistro e attaccare con quello destro. Questo tipo di meccanica, molto basilare ma soprattutto molto ripetitiva, viene spezzata da due cose: la mossa speciale, che si può eseguire una volta riempita l'apposita barra e si traduce in una sequenza predeterminata che culmina in un quick time event;
e il colpo di grazia, ovvero quando si pianta il paletto nel cuore del vampiro, anch'esso determinato da un quick time event. Il problema rimane però la mancanza di varietà, di colpi diversi da quelli che si usano di solito, di mosse speciali che non siano sempre la stessa roba, che a un certo punto ovviamente stanca. C'è però un problema ancora maggiore che affligge questo prodotto, e riguarda i paletti che gli sviluppatori hanno voluto inserire e che limitano fortemente l'esperienza. In primo luogo, per giocare bisogna necessariamente essere connessi a internet; in secondo luogo, a partire dal secondo capitolo la difficoltà ha un boost tale che le armi appena acquistate (e sudate!) si rivelano efficaci più o meno come il lancio di una caccola (di quelle morbide) contro i nemici, il che ci porta a ripetere missioni su missioni per grindare oppure - ta dah! - ad acquistare comodi IAP che ci fanno recuperare energia vitale oppure che ci danno del tempo extra per concludere il combattimento (che di default deve concludersi entro tre minuti, pena la sconfitta). Insomma, il quadro finale è molto complesso ma non depone a favore di Bloodmasque, che è molto bello da vedere (tutto: gli scenari, i personaggi, i nemici), anzi è fra i più bei giochi su App Store in termini di grafica, ma soffre un po' anche per una direzione davvero troppo lenta, che c'entra con il mobile gaming come Pierpaolo Greco con una gara di acconciature.
Conclusioni
Pur vantando un'eccellente qualità tecnica, l'esperienza di Bloodmasque appare fortemente limitata da una serie di fastidiosi paletti. Il gioco c'è, seppure la fase esplorativa sia letteralmente da buttare e si salvi solo per gli splendidi scenari, mai così dettagliati e ricchi d'atmosfera (Parigi è pur sempre Parigi, del resto). Dicevamo, il gioco c'è ma sotto tutto il suo splendore, sotto le musiche orchestrali (ma non sempre ben collocate, eh, la fisarmonica dappertutto comincerete a odiarla) e la riconoscibilissima firma di Square Enix, si riduce a un picchiaduro gestuale molto semplice e basilare, con pochi acuti ma con un bel po' di problemi quando si parla di bilanciamento della difficoltà. A maggior ragione se l'aumento della sfida non si rivela che un pretesto per farci mettere mano al portafogli. Ohibò, Bloodmasque è un freemium e non ce n'eravamo accorti?
PRO
- Tecnicamente splendido
- Simpatica la feature in stile Hannibal Lecter
- Tante missioni...
CONTRO
- ...ma il bilanciamento della difficoltà spinge verso gli IAP
- Fasi esplorative inutili e macchinose, non fosse per la bellezza degli scenari
- I combattimenti sono molto, molto ripetitivi