E' buona cosa che gli sviluppatori abbiano ormai assimilato la pratica della differenziazione dei propri prodotti a seconda delle piattaforme su cui si trovano a sviluppare, in particolare per quanto riguarda i dispositivi portatili: non si tratta semplicemente di evitare il rilascio di semplici downgrade costruiti solo per piazzare la propria bandierina su segmenti di mercato inesplorati - anche perché l'evoluzione tecnologica dei dispositivi mobile affievolisce sempre di più i necessari compromessi - ma di comprendere come lo sviluppo di un buon videogioco non possa prescindere dallo specifico contesto della fruizione.
L'idea di Arma Tactics da questo punto di vista è ottima, perché invece di cercare di riproporre su piccoli schermi portatili la complessa esperienza di uno degli FPS più tattici e impegnativi presenti sul mercato, con l'inevitabile collo di bottiglia rappresentato dall'interfaccia e dal necessario abbassamento dei ritmi di gioco, si sposta su un altro piano, proponendo un approccio completamente diverso alla guerra digitale. Resta inalterato lo spirito della serie, con il suo tipico realismo, l'alto livello di sfida e l'elemento tattico, ma viene esaltato al massimo l'aspetto strategico della battaglia, con una rigorosa struttura a turni che lo assimila al filone più classico degli strategici "a scacchiera" con inquadratura dall'alto. Dal punto di vista concettuale, dunque, l'operazione di Bohemia Interactive è impeccabile, piuttosto è dal punto di vista della realizzazione che emergono i difetti, rendendo questo Arma Tactics una buona idea, divertente per buona parte ma con diverse limature e aggiustamenti che si rendono necessari per poter raggiungere un risultato positivo, magari con eventuali seguiti sullo stesso filone. Tralasciando il grigiore di una trama decisamente poco ispirata, ma magari funzionale alla semplice costruzione di livelli da portare a termine, sono proprio le meccaniche del gioco a non funzionare a dovere sotto diversi aspetti, a partire dal sistema di controllo, passando per il ritmo di gioco per arrivare alla stessa gestione dei danni. E' un peccato perché il potenziale c'era, considerando l'esperienza degli sviluppatori nelle simulazioni belliche e una struttura di base che potrebbe funzionare a dovere, se perfezionata.
Arma Tactics è una buona idea, purtroppo non sviluppata con la giusta cura
La guerra non è un gioco
Le regole sono piuttosto semplici: ci troviamo a gestire una squadra di soldati all'interno di varie missioni, che essenzialmente richiedono di attraversare una mappa più o meno piena di nemici e caratterizzata da varie ambientazioni ed elementi di scenario che offrono potenziali coperture. Ogni soldato ha due punti azione a disposizione, ovvero due azioni effettuabili per ognuno all'interno di un turno, comprendenti spostamento (che a seconda della distanza coperta può richiedere uno o due punti azione), attacco, difesa, ricarica e utilizzo di oggetti. Gli scontri sono dunque scanditi dal succedersi dei turni e la quantità di danni inflitta (o subita) dipende dal tipo di arma utilizzato, dalla specializzazione del soldato, dalla posizione e dalla presenza di coperture.
Su questo punto si nota già uno dei difetti del gioco, che spesso non sembra prendere nella necessaria considerazione la posizione del soldato in termini di elevazione da terra e presenza di coperture, con un calcolo dei danni che appare alquanto aleatorio in diversi casi. Le meccanica degli scontri viene arricchita dalla possibilità di modificare l'equipaggiamento dei soldati fornendo dunque nuove capacità di attacco e specializzazione sul campo.L'evoluzione continua dei personaggi, unita alla possibilità di generare sempre nuovi livelli (al di fuori della Campagna), estende notevolmente la longevità del gioco, e sono questi altri elementi positivi nel bilancio di Arma Tactics, che potrebbero essere ben ripresi e sviluppati ulteriormente in futuro. Tornando alle note dolenti, si nota una certa inesperienza di Bohemia in ambito mobile anche nel ritmo di gioco, con partite che si prolungano spesso per mezzore abbondanti, decisamente inadatte al normale contesto di fruizione di un titolo portatile come questo e certamente più consone all'utilizzo su PC. Il livello di sfida mediamente alto rende inoltre gli errori delle tragedie videoludiche in quanto possono vanificare sessioni di gioco così lunghe, e a volte avvengono per cause non imputabili a calcoli sbagliati ma piuttosto a errate pressioni sullo schermo che derivano da un sistema di controllo non troppo reattivo con l'impossibilità di rimediare, aggravato da un'inquadratura non sempre chiara sul campo di battaglia. Insomma, i difetti di Arma Tactics sono oggettivamente molteplici, ma il bilancio non è interamente negativo, grazie ad una struttura di base che risulta comunque coinvolgente e una veste grafica di ottimo profilo.
Conclusioni
Bohemia ha indubbiamente azzeccato l'approccio al mercato mobile con Arma Tactics, partendo da un concept interessante e già parzialmente rodato anche da Activision con Call of Duty: Strike Team. La scarsa dimestichezza con l'ambito portatile appare però evidente nelle incertezze del sistema di controllo basato sul touch screen e nel ritmo di gioco, veramente troppo flemmatico e dispersivo per un titolo mobile. A questo va poi aggiunto il tocco aleatorio che sembra caratterizzare la gestione dei danni durante gli scontri, un difetto che va a sbilanciare il già alto livello di sfida e che vanifica parzialmente quelli che dovrebbero essere gli elementi di base di uno strategico (studio della posizione, tempismo, organizzazione). Il fascino di un vero strategico a turni ad impostazione classica, che differisca dalla marea di "tower defense" sbarazzini, gioca sicuramente a favore di Arma Tactics, così come la realizzazione tecnica notevole e la meccanica di base, ma così com'è è ancora un prodotto un po' acerbo e largamente migliorabile.
PRO
- Uno strategico a turni vero e proprio, vecchio stile
- La consueta cura di Bohemia per il realismo
- Longevo grazie anche a missioni random ed evoluzione dei personaggi
CONTRO
- Traspare spesso una strana mancanza di logica nella gestione dei danni
- Ritmo troppo diluito per partite anche lunghissime
- Imprecisioni causate dal sistema di controllo poco reattivo e dall'inquadratura poco gestibile