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Asus ROG G30

Una macchina da gioco per utenti esigenti e con il portafogli gonfio

RECENSIONE di Umberto Moioli   —   15/11/2013

L'imminente rilascio della nuova generazione di console sta catalizzando, seppur indirettamente, anche l'attenzione di molti appassionati di gioco su PC o aspiranti tali. Come costruirsi un sistema che possa eguagliare e superare in performance PlayStation 4 e Xbox One spendendo il meno possibile? Quali componenti favorire e su quali invece investire una parte marginale del proprio denaro? La tendenza per cui le console, al lancio, rappresentavano un importante salto in avanti rispetto al resto della tecnologia disponibile, non sembrerebbe ripetersi questa volta, motivo per cui è davvero possibile già oggi riflettere sull'acquisto di un PC da gioco con una certa prospettiva di vita. Esiste comunque un giocatore a cui non interessa unicamente la sostanza ma desidera acquistare un sistema di alto livello pronto all'uso, con funzioni e soluzioni considerabili superflue ma comunque interessanti se non è il rapporto qualità prezzo una priorità assoluta. In quest'ottica si inserisce l'Asus ROG G30, esponente di una famiglia oramai consolidata - e già trattata su queste pagine - che abbiamo di recente potuto toccare con mano. Ne varrà la pena?

Una macchina da gioco per utenti esigenti e con disponibilità economiche

La macchina

Tolto dalla scatola, operazione non immediata considerando i quasi quindici chilogrammi di peso, l'Asus ROG G30 non nasconde la sua natura di prodotto indirizzato ad una precisa utenza: le linee del case e il colore grigio scuro ricordano i bombardieri stealth mentre le luci, installate centralmente dietro il logo e dietro la fenditura sulla parte bassa del frontale, danno un tocco di colore che non guasta. Estetica a parte, il case è solido e molto pratico quando si tratta di accedervi, rendendo semplici le operazioni di sostituzione o aggiunta delle eventuali componenti aggiuntive.

Asus ROG G30

Il frontale a scatto che nasconde Blu-Ray e lettore di schede si integra bene nelle forme ed è praticamente invisibile, ma il meccanismo che lo fa scorrere verso il basso non è eccezionale e sembra uscire da un case meno ambizioso. In uno dei due angoli superiori della macchina, opposto a quello di accensione, si cela una delle caratteristiche peculiari questo G30: il tasto Speed permette di overclockare "al volo" il processore Intel Core i7 4770K portandolo fino alla ragguardevole velocità di 4.1 GHz. Chiaramente si tratta di un di più che poco ha a che vedere con le effettive performance in gioco, ma come detto in apertura chi si avvicina ad un sistema simile paga proprio per avere questo tipo di superfluo. La nostra configurazione prevedeva una scheda GeForce GTX 780 con 3GB di memoria video, 16 GB di RAM DDR 3 1600 MHz e due hard disk, uno allo stato solido da 128 GB e uno meccanico da 3 TB. Le componenti possono comunque essere personalizzate in fase di acquisto avendo a disposizione parecchie scelte sia in termini di memoria che di processore grafico, senza scordarsi sistemi di raffreddamento a liquido e schede audio dedicate. La connettività frontale, oltre agli ingressi per i jack di microfono e cuffie, conta due porte USB 2.0 e due 3.0. Sul retro la disponibilità aumenta di altri sei ingressi USB, oltre che di quelli video e audio del caso. Niente da dire sul montaggio e l'installazione, precisi e ordinati anche se come spesso accade c'è sempre un po' troppo software extra installato.

I giochi

Asus ROG G30

Chiaro che con un sistema ed una spesa (attorno ai 2000 euro) del genere ci si aspetta di giocare nel migliore dei modi, e in effetti a 1920x1080 abbiamo ottenuto dei riscontri più che lusinghieri. Con il recente Rome II: Total War, titolo capace di ottime performance grafiche a patto di avere un sistema di livello, abbiamo ottenuto sul benchmark 50 immagini al secondo come valore medio. Stesso genere ma sfide differenti quelle proposte dagli innevati campi di battaglia di Company of Heroes II, strategico contenuto come dimensioni e numero di unità ma spettacolare per come mette in scena i brutali scontri del fronte orientale della Seconda Guerra Mondiale. Qui l'Asus ROG G30 si è sempre mantenuto sopra le 30 immagini al secondo al massimo della qualità e con l'antialiasing attivato, un risultato che non sembra sbalorditivo ma è soprattutto dovuto ad una certa pesantezza del motore firmato Relic Entertainment.

Asus ROG G30

Passando a Bioshock Infinite, sparatutto in prima persona segnato dall'inconfondibile mano del designer Ken Levine, la macchina si assestava oltre i 110 fps. Il doppio, circa, di quanto invece siamo riusciti a fare lanciando il ben più pesante Metro Last Light che però, con le impostazioni al massimo, offre uno spettacolo visivo davvero molto suggestivo. Performance in linea con quelle che si saremmo aspettati dalle componenti, insomma, più che adeguate alla risoluzione scelta e certamente con parecchi margini di lavoro per far girare adeguatamente i titoli che verranno.

In conclusione

Asus ROG G30

Chiaro che un prodotto come l'Asus ROG G30 non sia assolutamente indirizzato ad un pubblico vasto. Per molti sarà semplicemente troppo costoso e privo di quel valore aggiunto che possa giustificare l'esborso economico. Se siete abituati a costruirvi da soli i sistemi da gioco, insomma, non sarà questa macchina a farvi cambiare idea. D'altra parte chi cercasse una soluzione completa, ben assemblata e che conceda qualcosa all'ego del giocatore, potrebbe al contrario restare sorpreso dall'estetica del case, dal tasto Speed e dalle soluzioni software integrate. Le prestazioni sono ottime e continueranno a restare tali anche dopo il lancio di PlayStation 4 e Xbox One, lasciando tra l'altro aperte tutte le porte per eventuali future espansioni, ad esempio del comparto video. In definitiva, convincente ma riservato ad un pubblico molto delimitato.