Introdurre un titolo come Crusader Kings II è sempre un compito strano, in quanto il gioco sviluppato da Paradox è ormai conosciuto alla perfezione dai fan che ne hanno sviscerato ogni singolo aspetto. Eppure, nonostante il successo, Crusader Kings II non rientra tra i "grandi nomi" dell'industria: è questa infatti la ben nota sorte riservata a ogni videogioco di nicchia. Anche se, come in questo caso, si tratta di qualcosa diventato ormai l'emblema di un intero genere, di quei cosiddetti "grand strategy" di cui il team svedese è ormai maestro assoluto. A distanza di oltre un anno e mezzo dall'uscita di Crusader Kings II, Paradox ha pubblicato la nuova espansione Sons of Abraham, facendo così salire a cinque il conto degli aggiornamenti maggiori apportati alla versione base del gioco. Come al solito, dopo la dovuta confessione (visto il tema) ci siamo fiondati a provare i nuovi contenuti offerti, incentrati come suggerito dal nome sulle religioni abramitiche e sulla loro influenza all'interno della società del Medioevo.
Cristiani, musulmani o ebraici? Scegliamo la nostra fede in Crusader Kings II con Sons of Abraham!
L’importanza del papato
Nonostante le novità di Sons of Abraham riguardino tre diverse religioni, le sue caratteristiche principali riflettono quelle dello stesso Crusader Kings II, basato principalmente sul continente europeo e sui territori confinanti.
È dunque la religione cristiana quella che gode di maggiori novità, grazie in primis all'introduzione del Collegio dei Cardinali, che adesso può eleggere il Papa dai suoi membri. Una situazione del genere apre le porte a nuove opzioni per i sovrani, soprattutto quelli intenzionati a fare leva sul pontefice e sui suoi seguaci per raggiungere i propri scopi. Il modo più semplice è naturalmente quella di fare in modo che un uomo di fiducia riesca a entrare nel Collegio, per diventare poi il nuovo successore di Pietro, ottenendo così una via preferenziale nei confronti della Santa Sede per ottenere favori e concessioni di ogni tipo. Se diventare Papa non è proprio semplicissimo, il Medioevo ci insegna che ci sono anche strade diverse per trarre vantaggio dalla propria religiosità, vera o finta che sia. Tra gli elementi di Sons of Abraham troviamo infatti anche la possibilità di effettuare pellegrinaggi verso luoghi sacri, forse un po' sottovalutati nei loro effetti e di conseguenza non sempre convenienti, mentre saltando di palo in frasca può risultare utile impacchettare e spedire un proprio parente all'interno di un ordine monastico, ricorrendo così a un metodo più pacifico per allontanarlo dai giochi di potere rispetto all'eliminazione fisica o all'incarcerazione. Il Papa e i vari Ordini acquisiscono dunque una rinnovata importanza nell'evoluzione geopolitica dei territori, dando al giocatore compiacente l'opzione di contare sul loro supporto nei casi di bisogno, ricorrendo dunque alla religione per ottenere favori economici e di altro tipo. Da non sottovalutare, a questo proposito, la possibilità di sfruttare la religione anche per trovare un casus belli altrimenti inesistente, per invadere i propri vicini.
Figli di Abramo
Come dicevamo, le religioni coinvolte in questa espansione sono 3: oltre al cristianesimo, troviamo anche islam ed ebraismo. Nel primo caso, il contesto storico ci mette davanti alla contrapposizione tra Mutazilismo e Asharismo, due facce della confessione musulmana legate a due filosofie ben distinte: più razionale la prima, più spirituale la seconda.
Una volta scelto con chi stare, il giocatore dovrà quindi fronteggiare una situazione di contrasto interno alla stessa religione, che naturalmente contribuisce a una certa tumultuosità nella gestione dei rapporti col proprio vicinato. Si tratta comunque di un ottimo diversivo, così come lo è la sfida proposta dalla popolazione della Khazaria e dal regno che si trova sulle sponde del Mar Caspio, dal quale partire per tentare di ricreare il Regno di Israele. Visto che il territorio di partenza è particolarmente ridotto, si tratta di un obiettivo arduo, per questo motivo consigliato ai più navigati tra i giocatori di Crusader Kings II. Insieme alle maggiori novità riguardanti le tre religioni di cui abbiamo parlato, ci sono anche una serie di eventi ispirati naturalmente dal rapporto tra uomo e divinità: non saranno delle grandissime novità, ma contribuiscono ad aggiungere un po' di varietà al gioco. Niente da annotare dal punto di vista tecnico, considerato che sia la grafica che le musiche restano praticamente le stesse anche in Sons of Abraham: nulla che non ci aspettassimo già, da un'espansione di Crusader Kings II.
Avete perso il conto?
Visto il numero di espansioni e DLC di Crusader Kings II pubblicati da Paradox, è facile perdersi tra i contenuti aggiuntivi arrivati dall'uscita del gioco. Per comodità, ecco riassunte tutte le espansioni principali, con la loro data d'uscita:
- Sword of Islam - giugno 2012
- Legacy of Rome - ottobre 2012
- The Republic - gennaio 2013
- The Old Gods - maggio 2013
- Sons of Abraham - novembre 2013
Conclusioni
Sons of Abraham è la risposta di Paradox ai fan di Crusader Kings II che chiedevano di dare maggiore importanza a un aspetto come quello legato alla religione, nel Medioevo particolarmente influente per popoli e sovrani. Facendo un paragone a tema, dobbiamo comunque dire che le novità introdotte dagli sviluppatori non pareggiano quelle di The Old Gods, più ampie e radicate all'interno delle meccaniche di gioco. Se siete dei fan sfegatati di Crusader Kings II, è probabile che non vorrete comunque fare a meno di Sons of Abraham; se invece non lo siete, non sarà di certo questa l'occasione che vi spingerà a diventarlo.
PRO
- Maggiore interazione col papato
- Sfide e situazioni aggiuntive
- Nuove strade per le nostre strategie
CONTRO
- Nessuna novità profonda
- Richiede sempre tanta pazienza