I nostalgici rimpiangono spesso la Rare di un tempo e, scorrendo la timeline delle uscite da parte dell'etichetta britannica, non è difficile dar loro ragione su molti aspetti, ma non si dovrebbe sottovalutare l'importanza strategica che il team ricopre all'interno di Microsoft da qualche anno a questa parte. La creatività di Rare ha contribuito a plasmare l'"esperienza Xbox" degli ultimi anni con un tratto distintivo che ha indubbiamente le caratteristiche della casa di Twycross, sebbene il contributo si sia basato sempre meno su quei grandi titoli che un tempo venivano sfornati a ritmo piuttosto regolare da parte del team. La missione più recente di Rare è stata la valorizzazione di Kinect: con la periferica alla costante ricerca di un'identità precisa e di applicazioni convincenti, Microsoft ha pensato bene di schierare la squadra inglese per sfruttare la confidenza col gameplay che da sempre caratterizza il team e spingere il motion sensing sul versante ludico.
I risultati di questo esperimento sono stati due Kinect Sports su Xbox 360 e ora Rivals su Xbox One, nuovo capitolo di una serie che punta a trasportare il concept di Wii Sports in ambito Microsoft e che, pur non raggiungendo le cifre stratosferiche del titolo Nintendo, ha comunque totalizzato dei numeri molto interessanti sul mercato (circa 9 milioni di copie vendute per i titoli su 360) dando una grossa mano a sdoganare Kinect nei soggiorni degli utenti Xbox. La scelta di iniziare l'avventura su Xbox One con Kinect Sports Rivals (escludendo Killer Instinct, essendo questo essenzialmente un titolo Double Helix) è parsa dunque la più naturale per Rare, partendo da una posizione di forza e soprattutto considerando il bisogno impellente, da parte di Microsoft, di giustificare la presenza di Kinect anche sul piano ludico a pochi mesi dal lancio della console, con discussioni ancora ampiamente in corso sulla scelta di piazzare la periferica nella scatola di Xbox One. Forse i dubbi sulla necessità assoluta del motion sensing nell'esperienza Xbox non verranno fugati, ma Rivals riesce comunque a raggiungere alcuni risultati importanti, mostrando un'effettiva evoluzione nelle capacità tecnologiche di Kinect e in definitiva riuscendo a fornire comunque diverse ore di divertimento spensierato, "fisico" e "sudato" anche a chi non riesce a convincersi dell'efficacia di questa periferica.
Campioni digitali
Il metodo migliore per dimostrare l'efficacia videoludica di un sistema di motion sensing è appunto un po' di movimento, come ha dimostrato in maniera dirompente Wii Sports a suo tempo, pertanto è logico pensare che la massima espressione di Kinect sia ottenibile con un gioco sportivo multievento. Kinect Sports Rivals prosegue nel solco tracciato dai due Kinect Sports per Xbox 360, proponendo anche in questo caso sei discipline sportive e rendendo il tutto controllabile unicamente attraverso la telecamera di Xbox One. Si parte con la creazione del proprio avatar, e già da questa sezione è ben visibile il lavoro di ricerca effettuato da Rare sulle nuove potenzialità del Kinect di Xbox One, unito all'esperienza maturata dal team nella caratterizzazione degli alter ego virtuale degli utenti Xbox Live.
La telecamera della console è in grado di effettuare una precisa scansione della conformazione generale del corpo e soprattutto del viso dei giocatori, costruendo i personaggi in base ai lineamenti rielaborati poi in base al particolare stile grafico adottato per il gioco. Il risultato, anche a causa del tratto leggermente caricaturale scelto dai grafici, è difficilmente una copia precisa dell'utente, ma la somiglianza è comunque ben visibile e tanto basta, comunque, a creare una notevole varietà nei tratti dei Campioni, oltre a rappresentare una soluzione intrigante per costruire un personaggio senza dover passare dai soliti editor. In ogni caso, è poi possibile modificare e perfezionare gli avatar attraverso le classiche opzioni di modifica dell'aspetto, oltre a tutta la pletora di opzioni legate all'elaborazione estetica all'interno del negozio in-game. Da qui in poi l'interfaccia di gioco continua ad essere legata esclusivamente al movimento del corpo, con la possibilità di muovere le mani per attuare le selezioni nei menù (sebbene la risposta in questo caso non sia sempre perfetta), fino ad arrivare all'azione vera e propria. La precisione assoluta dei comandi attraverso controller è sicuramente un'altra cosa, ma l'impostazione dei menù è qui studiata per accogliere il controllo a gesti, mentre il probabile accesso di Rare ad API più avanzate per l'implementazione di Kinect rispetto ad altri casi (un esempio a caso: il disastroso Fighter Within) risulta evidente nella semplicità generale della gestione.
La riscossa del nuovo Kinect di Xbox One e degli sportivi da salotto parte con Kinect Sports Rivals!
Le sei vie dello sport
Proseguendo la tradizione, Kinect Sports Rivals propone sei discipline sportive nelle quali cimentarsi, così come i suoi predecessori, con scelte però diverse ad ogni capitolo. In questo caso abbiamo a che fare con Arrampicata, Moto d'Acqua, Bowling, Tiro a Segno, Calcio e Tennis. L'assortimento è buono e fornisce un'alternanza convincente tra situazioni di gioco piuttosto diverse, ma il modo in cui gli sport sono riprodotti e proposti via Kinect porta a risultati qualitativamente differenti, sia come risposta ai comandi che come struttura generale delle discipline. Arrampicata, Moto d'Acqua e Bowling sono probabilmente le discipline più riuscite e piacevoli, sia come impostazione che come utilizzo di Kinect, mentre le altre tre si caratterizzano per un andamento un po' altalenante, con il Tennis che dimostra ottimo potenziale ma necessita di qualche aggiustamento nei tempi di risposta e Calcio e Tiro a Segno che si rivelano invece alquanto deboli proprio come soluzioni ludiche, essendo anche quelle più artificiosamente costruite per inserirsi nel contesto.
I comandi sono generalmente semplici e immediati: per controllare le moto d'acqua muoviamo le mani come se fossero su un manubrio e inclinando il corpo per assecondare le curve (si accelera aprendo e chiudendo la mano destra, grazie al rilevamento delle dita), nel tennis facciamo semplicemente finta di avere una racchetta in mano, nel bowling di avere le dita inserite in una boccia, nell'arrampicata muoviamo le braccia e serriamo la presa delle mani come se dovessimo veramente afferrare gli appigli, nel calcio effettuiamo passaggi, tiri e colpi di testa e nel tiro a segno puntiamo le dita a pistola contro i bersagli sullo schermo. Il tutto risponde molto bene ai comandi, interpretando anche movimenti più complessi come rotazioni delle articolazioni e sfumature del genere che consentono diverse varietà di input e mitigano in buona parte l'effetto di controllo "guidato" che il motion sensing spesso ispira. In generale, la risposta ai comandi ha fatto notevoli passi avanti con il nuovo Kinect e l'input lag risulta largamente inferiore rispetto ai livelli di Xbox 360, cosa ben visibile in tutti e sei gli sport, nonostante qualche incertezza permanga in certi casi, con alcuni segnali che non vengono interpretati immediatamente in maniera corretta, ma si tratta di momenti sporadici più che problemi strutturali. Resta, come discrepanza ormai concettuale più che tecnica, la strana sensazione del movimento a corpo libero di fronte allo schermo data dalla mancanza di feedback fisici come controller da tenere in mano, una caratteristica connaturata con l'esperienza di Kinect e per la quale non resta che abituarsi.
Il Rivals Hub
Insieme al gioco viene distribuita anche una companion app chiamata Kinect Sports Rivals Hub, che fa esattamente quello che dice il nome, fornendo un punto d'accesso unificato a tutte le novità riguardanti questo mondo, dando la possibilità di visionare velocemente classifiche, risultati, video caricati, profili utente e news. Da qui è anche possibile tenere traccia delle sfide che verranno organizzate periodicamente da Microsoft, come il Campionato del Mondo che partirà nei prossimi giorni. Si tratta, in sostanza, di un compendio "social", legato ad un app a parte, probabilmente per poter tenere traccia dei progressi senza dover necessariamente passare da dentro Kinect Sport Rivals.
Un vivace mondo di Campioni
Nonostante si tratti sostanzialmente di cimentarsi in maniera alternata nei diversi sport proposti, il gioco non rinuncia ad una particolare ambientazione e anche ad una certa progressione narrativa per quanto riguarda la modalità principale, e nel classico stile Rare si presenta anche dotato di una certa caratterizzazione che proietta il giocatore all'interno di una fantastica isola interamente dedicata allo sport, dove tre squadre si contendono il dominio sulle diverse specialità presenti. Oltre ai match di esibizione che si concentrano sulle varie discipline sportive e danno la possibilità di affrontare il gioco in multiplayer a due giocatori con schermo condiviso, c'è una vera e propria storia da portare avanti, che ci porta a conoscere meglio le tre fazioni in gara tra eventi speciali e scene d'intermezzo, prima di decidere da che parte schierarsi.
Facciamo dunque la conoscenza degli arcigni e tradizionalisti componenti del Team Wolf, degli impeccabili campioni dell'Eagle Team e dei super tecnologici e ambigui figuri del Viper Team all'interno di una storia ovviamente un po' all'acqua di rose ma comunque in grado di mantenere vivo l'interesse per il gioco anche in modalità single player. Anima del gioco in singolo è peraltro il sistema di progressione del personaggio che assegna punti esperienza e "fan" dopo ogni esibizione, facendolo avanzare tra diverse leghe e livelli d'esperienza e portando anche all'accumulo di denaro da spendere per personalizzarne l'aspetto e le abilità, migliorando le statistiche di base e sbloccando power-up specifici per ogni disciplina. Da notare peraltro che i punteggi in termini di XP e fans derivano anche dal comportamento tenuto nei match e non solo dai risultati ottenuti, dunque più il nostro atteggiamento è spettacolare e spericolato (eseguendo manovre e colpi speciali o "proibiti"), più il bottino di punti a fine partita sarà ricco. Tutto questo va poi a influire nelle onnipresenti classifiche online e costruisce le caratteristiche del proprio personaggio per come questo si presenta all'interno dei server di gioco. Con un sistema simile ai Drivatar di Forza 5, i Campioni di Kinect Sports Rivals sono infatti i personaggi creati dai giocatori che si ritrovano all'interno delle varie sfide di gioco anche in single player, gestiti all'interno del cloud sulla base delle statistiche, dei livelli raggiunti e delle caratteristiche specifiche dei vari giocatori come dei doppioni virtuali in grado di mantenere sempre alto e vivace il livello di sfida, in una sorta di multiplayer asincrono allargato.
Obiettivi Xbox One
Ci sono 54 obiettivi disseminati per le varie discipline del gioco, in grado di garantire la solita raccolta di 1000 punti in totale. Sono dunque numerosi gli achievement predisposti lungo il cammino, quasi tutti da 20 o 10 punti in modo da massimizzarne la quantità. In linea di massima si suddividono in obiettivi che si sbloccano con il progredire del proprio Campione, raggiungendo determinati livelli d'esperienza o quantità di fans, e obiettivi che richiedono invece performance particolari in partita, dunque la raccolta completa richiede sia impegno duraturo che prestazioni particolarmente impegnative in determinati frangenti.
Io canto il corpo digitalizzato
L'aspetto generale del gioco ha molto a che fare con lo stile Rare, con il look leggermente caricaturale dei personaggi che si inserisce perfettamente nel mondo sportivo immaginario elaborato dai grafici e una pulizia del tratto per quanto riguarda anche gli scenari veramente notevole. Non si tratta certo della massima espressione grafica della console next-gen Microsoft vista finora, ma certi scorci sulle ambientazioni dell'isola e alcuni effetti, in particolare l'illuminazione e l'effetto dell'acqua, sono chiaramente figli di un motore grafico che sfrutta, almeno in parte, il nuovo potenziale offerto da Xbox One. Certo, considerando che il gioco si limita a mettere su schermo una quantità modesta di elementi, visto che le partite si svolgono entro scenari ben delimitati (a parte le corse su moto d'acqua), non c'è molto che faccia gridare al miracolo, ma i 1080p e i 60 frames al secondo fanno la loro figura.
Buono anche il lavoro fatto per raccordare le animazioni dei personaggi ai movimenti impartiti dal giocatore attraverso Kinect, che a parte qualche sbavatura risulta sempre piuttosto fluido. I problemi di "visione" da parte della telecamera sono sporadici e sono stati rilevati in particolare in alcune fasi delle corse Wake Racing, essendo qui consentito il gioco da seduto che può portare ad una scorretta scansione del corpo del giocatore e in poche altre situazioni, in generale più per inconvenienti momentanei legati ad una errata calibrazione del sensore che non problemi insiti nel gioco. Anche la risposta ai comandi vocali risulta sempre precisa, cosa che contribuisce a lasciare definitivamente da parte il controller una volta entrati nel mondo di Kinect Sports Rivals. L'accompagnamento musicale consiste in una serie di tracce su licenza, tutte dal carattere piuttosto movimentato e allegro, che contribuiscono a creare un clima generale da "palestra", in ogni caso apprezzabile vista la natura del gioco. Notevole anche il doppiaggio interamente in italiano, che nonostante qualche problema di sincronia nelle scene d'intermezzo si mantiene su un ottimo livello, tipico delle produzioni first party Microsoft pienamente localizzate. Piuttosto lunghi e fastidiosi si sono rivelati i caricamenti, anche ripetendo il medesimo livello più volte, cosa piuttosto strana considerando la costruzione relativamente semplice degli stage, in particolare per quanto riguarda gli sport in campo chiuso come il bowling, il calcio o il tennis.
Conclusioni
Il lavoro svolto da Rare per valorizzare il nuovo Kinect di Xbox One è lodevole e Kinect Sports Rivals presenta delle evoluzioni sostanziali nel sistema di controllo a rilevazione motoria. Restano però delle incertezze propriamente legate ai risvolti ludici della periferica Microsoft, con il movimento a "corpo libero" che ancora stenta a trovare applicazioni valide in maniera assoluta. In ogni caso, tra le sei discipline disponibili nel gioco ce ne sono almeno tre o quattro che risultano veramente divertenti e la costruzione stratificata del gioco, che mischia single player, multiplayer e integrazioni cloud con una progressione costante del giocatore garantisce un continuo apporto di stimoli per tornare a darsi da fare di fronte a Kinect sull'isola degli sport. Resta un gioco indirizzato soprattutto a casual, famiglie o amanti delle situazioni conviviali ma anche i videogiocatori più intransigenti potranno facilmente farsi prendere da alcune delle sue meccaniche.
PRO
- Buona evoluzione nel sistema di controllo via Kinect
- Moto d'acqua, bowling, arrampicata ma anche tennis divertono
- Buona integrazione delle discipline e delle esibizioni in una progressione costante del personaggio
CONTRO
- Qualità altalenante delle discipline, calcio e tiro a segno risultano non all'altezza
- Resta qualche incertezza nel controllo, data anche dalla mancanza di feedback fisico
- Senza avversari da affrontare in split screen sul lungo termine può perdere mordente