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Corto videoludico

Spinti dalla curiosità, abbiamo fatto una partita a Stranded: ecco cosa abbiamo scoperto!

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   09/04/2014

Quando ti presentano un titolo come Stranded, da inguaribile nostalgico è difficile resistere. Gli elementi per suscitare curiosità, del resto, ci sono tutti: un trailer semplice ma indovinato, abile soprattutto nell'accostare questo gioco a un mostro sacro delle avventure punta e clicca come The Dig, un'interessante grafica retrò che lo avvicina ulteriormente al titolo LucasArts, e la provenienza dal mercato indipendente, diventato ormai stabilmente una fucina di idee di ogni tipo in grado di dare luce a delle vere e proprie gemme, talvolta anche piccole, ma comunque preziose. Se a tutto ciò aggiungiamo anche che per dare il via al download di Stranded occorre affrontare il costo di quella che è praticamente la stessa cifra di una birra al pub o al ristorante, il gioco è fatto: presi dalla curiosità, abbiamo effettuato l'acquisto di Stranded da Humble Store e ci siamo lanciati all'interno di questo titolo, per vedere che cosa ha realizzato il suo sviluppatore insieme al resto dei (pochi) addetti ai lavori coinvolti.

Avventura? Graphic Novel? Corto videoludico? Ecco cosa ne pensiamo del curioso Stranded!

Vita o morte

Il protagonista di Stranded è un astronauta, anche se sarebbe più corretto dire la protagonista. Nonostante non mostri mai la sua faccia durante tutto il corso dell'avventura, l'essere umano che ci ritroviamo a guidare viene infatti presentato come un'entità femminile, schiantatasi con la sua navicella su un pianeta sconosciuto, dove è quindi costretta a rimanere dopo essersi risvegliata da un sonno criogenico. Naturalmente, la donna non ha la minima idea di cosa possa essere accaduto, e ben presto si renderà conto che a causa delle condizioni della sua navicella possibilità di ripartire non ce ne sono, ma soprattutto che la riserva di ossigeno che la può mantenere in vita è ormai tragicamente agli sgoccioli: a questo punto subentra il giocatore, impegnato a trovare un modo per sopravvivere in un luogo completamente sconosciuto.

Corto videoludico

Gli strani esseri alieni che popolano il pianeta sembrano suggerire qualcosa, pur senza offrire particolare indicazioni: starà alla donna riuscire a trovare una via verso la propria salvezza. Se in termini di ambientazione ci possiamo sicuramente essere, per quanto riguarda il gameplay il paragone con le avventure grafiche sembra abbastanza azzardato: di fatto, non ci sono né dialoghi, né nessun'altra forma d'interazione, sia con gli altri "personaggi", sia con l'ambiente circostante. L'intera esperienza di Stranded si può riassumere nelle fasi esplorative attraverso i vari ambienti di cui è composto il gioco, con sola possibilità di ricorrere a una minimappa come aiuto, nel caso in cui si dovesse avere bisogno di una guida. Un qualcosa abbastanza difficile in realtà, visto che - volendo fare un paragone col mondo del cinema - Stranded potrebbe rientrare alla perfezione nella categoria dei corti: così come il costo d'acquisto, anche la durata di questo gioco è infatti paragonabile a quella di una birra in un pub, con la quale condivide anche la necessità di essere assaporato lentamente. Il giocatore può ovviamente decidere di finire tutto in un solo, rapido sorso, ma in questo caso finisce per perdere tutto il sapore messo come contorno dal team di Peter Moorhead, la persona che ha concepito Stranded.

Alieni a 16 bit

Continuando sulla stessa strada del paragone cinematografico fatto poco fa, possiamo dire che come molti corti Stranded è bello anche da vedere.

Corto videoludico

Lo stile grafico di questo titolo è naturalmente ispirato a quello delle avventure grafiche dell'epoca d'oro, attraverso il quale il gioco rappresenta le sue ambientazioni tra luoghi aperti e chiusi, giocando anche con effetti legati alla particolare fase diurna o notturna del giorno che fa da sfondo a questa avventura. Nonostante alla fine dei conti le ambientazioni siano poche, quello che stupisce di Stranded è soprattutto l'abilità nel riuscire a definire un'ambientazione generale decisamente convincente, anche grazie a una colonna sonora che riesce perfettamente a dipingere il doppio senso al quale è sottoposto l'astronauta protagonista: estraneità, nel ritrovarsi in un mondo completamente sconosciuto senza sapere cosa è successo, e di urgenza, nel dover trovare a tutti i costi un modo per sopravvivere. Accettabile il finale, anche se forse si poteva fare di meglio per concedere al giocatore una ricompensa che fosse quantomeno un po' più corposa: ma, come avrete capito, questo è Stranded, per cui prendere o lasciare.

Conclusioni

Prezzo: 6,99$ (circa 5€)
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
8.2
Il tuo voto

Nel corso del tempo che compone la durata dell'avventura, l'approccio di un giocatore a Stranded riesce a toccare diversi sentimenti: si va dall'immedesimazione con l'astronauta protagonista e con la sua disperazione, all'ammirazione provata contemplando gli sfondi realizzati dagli sviluppatori, passando per l'esaltazione che si prova quando si riesce a capire dove sta per andare a parare la storia e per l'inevitabile incredulità che sopraggiunge all'epilogo. Stranded non è un'avventura e neanche una graphic novel: è solo la storia di un astronauta che ha poco tempo per cercare di salvare la propria pelle. Un titolo decisamente non per tutti, ma che visto il prezzo al quale viene venduto può essere provato in una serata durante la quale non avrete voglia di andare a bere la già citata birra al pub: il gusto, in ogni caso, sarà un po' particolare.

PRO

  • Ottima ambientazione
  • Artwork ispirati
  • Colonna sonora ben progettata

CONTRO

  • Un finale migliore era possibile
  • Durata quantificabile nell'ordine delle decine di minuti
  • Solo esplorazione, nessuna interazione