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Salvando Vertiel a tempo perso

Vediamo come si comporta Spiders con una nuova avventura di spade e magia

RECENSIONE di Marco Perri   —   09/05/2014

L'emozione di assistere ad un connubio di intenti tra sviluppatore e publisher della stessa nazione è un qualcosa che noi italiani difficilmente abbiamo provato. Il nostro è un mercato che solo in questi ultimi tempi osa affacciarsi seriamente al balcone, come per la perenne paura di non reggerne le vertigini.

Salvando Vertiel a tempo perso

In Francia, invece, è proprio un'altra storia. Nella terra dei cugini d'oltralpe i giochi si sviluppano e addirittura si pubblicano, dandosi man forte l'uno con l'altro nonostante risultati non sempre esaltanti. Of Orcs and Men non è stato un successo dilagante, e nemmeno Faery: Legends of Avalon né tanto meno il porting old gen di Sherlock Holmes. Poca comunicazione, poca spinta mediatica, qualità più o meno discutibile, vendite non esaltanti ma evidentemente sufficienti a farli avanzare. I risultati possono anche non essere così stupefacenti, ma almeno ci provano. Non fatichiamo a pensare che quella trentina di elementi del team Spiders sia un gruppo appassionato di fantasy; ne hanno sempre prodotti e Bound by Flame ne è l'ultimo esempio. Focus Home Interactive coglie nuovamente la palla al balzo per presentare un gioco di ruolo non atipico, attingendo a piene mani dai più recenti giganti del settore come Dragon Age e The Witcher, proponendone una sua visione in cui l'eredità delle nostre scelte influisca sulla storia. Un nuovo contendente per lo scettro di RPG occidentale?

Premi e schiaccia

Non si può criticare Spiders per la scelta dell'infrastruttura di gameplay: i francesi hanno deciso di affidarsi ad un impianto ben conosciuto, raffinandolo e sgrossandolo di qualche meccanica poco oliata. Pescando da uno stile action fluido che si rifà a quel tipo di gameplay in tempo reale senza soluzione di continuità tra un nemico e l'altro, il team fornisce un sistema di combattimento non complesso ma se non altro solido.

Salvando Vertiel a tempo perso

Il problema è che Spiders non aggiunge nulla di nuovo a quanto già visto in passato: un'interfaccia a griglia sulla quale associare tasti alle azioni (pad o tastiera poco cambia), un'enfasi molto - troppo - accentuata sulla necessità di pararsi e contrattaccare, tre tipologie di stili di combattimento tra le quali scegliere, un avanzamento tipico nel quale sviluppare l'albero di abilità e talenti. Sulla carta Bound by Flame non lascia punti scoperti ma è la sostanza a risentirne, specialmente nel lungo termine. Una curva di apprendimento di media ampiezza riserva una buona dose di divertimento nella prima fase, senza porre da subito troppa enfasi sulla magia: il giocatore è così libero di studiarsi pattern e scegliersi lo stile - pesante (spadone, martello e ascia), veloce e a distanza - che più si confà alla situazione. Il tutto con un discreto focus sul compiere determinate azioni per sbloccare talenti legati e collegati ad un contatore di azione relativa, mentre magari si viene trascinati da una trama ed un'ambientazione inizialmente affascinanti e sconfinate.

Salvando Vertiel a tempo perso

Solo una volta entrati nelle meccaniche si scopre che il ristretto parco azioni offerto dal sistema di combattimento si restringe ancora di più, rendendo la magia, se ben sviluppata, una vera e propria marcia in più con la quale devastare i nemici, anche grazie ad una barra di energia e di mana che si ricaricano velocemente. Gli scontri diventano così, dopo poche ore, indirizzati ad un pattern prestabilito in cui la bilancia penserà pesantemente sul binomio parata-magia, lasciando sempre meno spazio alle armi, superflue nella maggior parte dei casi. Bound by Flame fornisce ai giocatori la capacità di creare oggetti grazie ai non consumabili sparsi per le mappe, così come la possibilità di incastonare abilità aggiuntive negli slot delle armi; un buon modo per personalizzare il proprio equipaggiamento, ma - ancora una volta - i miglioramenti hanno ben poca varietà. Se sommiamo un albero di crescita piuttosto limitato per caratterizzazione, personalità e statistiche da sbloccare il panorama si riassume in un'occasione mancata lato gameplay. Purtroppo non l'unico lato.

Poco profondo e piuttosto breve, Bound by Flame finisce proprio quando le cose si fanno interessanti

Trofei PlayStation 4

Il titolo propone trofei basati su avanzamento, sblocco dei dialoghi e scheda tecnica. Si passa dal battere i boss al completare quest, massimizzare gli stili e concludere la linea di dialoghi con i vari PNG. A concludere la lista i consueti contatori di utilizzo di abilità, uccisioni con armi, esecuzione di abilità e completamente del gioco nei vari livelli di difficoltà.

Tagli di budget?

Al suo interno Bound by Flame reca con sé ha un profondo difetto: per tutta la carne che la trama mette sul fuoco, il prodotto è decisamente troppo corto. Avanzando nel titolo e salendo sempre più nell'albero della crescita arrivando alla sommità, si ha l'impressione di sentirsi spiazzati. Da una parte un continuo ammassare promesse di trama epica e sconfinata, arricchita da un parco nemici spesso citato che mette nel giocatore continua curiosità di scoprire chi siano e che sembianze abbiano, realmente, i protagonisti del male narrato; dall'altra un avanzamento che sembra bruciare le tappe della trama e che condurrà, con più o meno coerenza di fondo, ad un insieme di finali appena abbozzati. La terra di Vertiel è ormai sull'orlo del baratro da quando i Signori del Freddo hanno iniziato la loro avanzata: sette negromanti, ognuno a capo di un proprio esercito di non morti. Con questi presupposti iniziano le gesta del mercenario Vulcan (sia che scegliate di essere uomo o donna, il nome non cambia), che lo porterà ad avanzare nella trama, fare scelte e circondarsi, volta per volta, di un compagno a scelta tra i cinque PNG disponibili. Peccato che Spiders abbia scelto di creare un artificio di trama che porta il titolo a finire in fretta: tutti i presupposti psicologico/politici legati ai Signori del Freddo sono andati via via dissolvendosi nello scoprire che la fine era appena dietro l'angolo. Un risvolto poco piacevole che porta il titolo ad essere finito, quest incluse, in poco più di quindici ore, con un grandissimo sapore di occasione mancata.

Salvando Vertiel a tempo perso

Sì, ci sono quattro livelli di difficoltà, ma la solfa cambia poco. Un'opportunità decisamente sfumata che lascia un sapore di incompleto, approssimativo, abbozzato; pochissime ambientazioni, pochi ambienti esplorabili, pochi nemici, armi, talenti, abilità. Il tutto non avrebbe pesato se fossimo stati di fronte ad una bassa percentuale di completamento, con una nuova fase tutta da scoprire. Invece no: il titolo finisce, lasciando di stucco ludicamente parlando. Viene da chiedersi: perché presentare un'ambientazione ispirata, studiata, politicamente potenzialmente profonda quando, di tutto ciò, non verrà mai approfondito alcunché? Forse il budget limitato, fatto sta che è un peccato, perché le idee e la voglia di creare qualcosa di connesso non mancano. La narrazione è talvolta anche originale, con qualche colpo di scena inaspettato, ma alla fin della fiera sembra di essere sempre di fronte ad un climax, in grado di aprire il mondo di gioco, che però non arriva.

Scelte focose

Il fulcro del sistema di scelte proposto da Spiders è immediato sin dalle prima battute: quando il nostro eroe viene posseduto da un potere demoniaco, non è difficile immaginare che tale forza metterà il protagonista al centro delle vicende e, di conseguenza, di fronte a scelte. Decisioni non solo riguardanti i personaggi non giocanti ma anche la volontà o meno di lasciare al demone modifiche estetiche che andranno - poco, in realtà - ad inficiare sulla scheda tecnica.

Salvando Vertiel a tempo perso

Una tecnica simpatica per portare avanti la narrazione se non fosse che l'influenza delle nostre scelte cambia qualche rapporto tra personaggi, ma non la trama. Il risultato, nelle battute finale, appare in realtà piuttosto superfluo e talvolta forzato, in grado di donare poco mordente ad una rete di rapporti coerente. Ad aiutare il senso di superficialità emotiva interviene un aspetto grafico di buon livello ma che perde progressivamente d'interesse avanzando nella storia. Inizialmente in grado di donare belle sensazioni grazie ad una palette cromatica ed ambienti luminosi e sgargianti, le ambientazioni della seconda metà di gioco sono molto più spente, con una conseguente perdita di colpo d'occhio nel lungo termine. Il motore di gioco di Spiders - utilizzato in passato anche per altri titoli - fa un buon compito nel complesso ma fallisce nello stupire nello specifico, grazie anche ad una modellazione di personaggi non proprio eccelsa ed animazioni non esaltanti; buona invece l'illuminazione negli ambienti iniziali, in grado di innalzare con poco sforzo la percezione tecnica e d'atmosfera.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core 2 Duo a 2.2 GHz o AMD equivalente
  • Scheda video: nVidia GeForce 8800 GT o AMD Radeon HD 4850
  • RAM: 2 GB
  • Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7, Windows 8

Requisiti consigliati

  • Processore: Core 2 Quad Q6600 2.4GHz o AMD equivalente
  • Scheda video: Radeon HD 4850 o GeForce GTX 260
  • RAM: 4 GB
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8

Conclusioni

Versioni testate: PC, PlayStation 4
Multiplayer.it
7.0
Lettori (36)
7.1
Il tuo voto

Bound by Flame non è un brutto titolo, ma appare esattamente come la prima fase di un progetto molto più grande e, forse, tagliato in corso d'opera. Trama, personaggi, profondità di gameplay, sistema di crescita: è tutto più che sufficiente, eppure proprio quando dovrebbe scattare la scintilla il gioco finisce, lasciando il giocatore di stucco per la brevità della campagna principale. Il sistema di gioco ha delle proposte piacevoli ma, nonostante non introduca novità rispetto ad altri prodotti, l'impianto appare poco profondo per quantità e talvolta poco raffinato per proposta e diversità. Bound by Flame poteva essere veramente un ottimo gioco se solo il budget investitoci fosse stato molto più consistente: così stando le cose, possiamo consigliarlo solo a chi è in cerca di un buon fantasy ma soprattutto a chi lo acquista con l'obiettivo di rigiocarselo più e più volte.

PRO

  • Ambientazione affascinante
  • Linee di dialogo ben proposte
  • Sistema di gioco dinamico

CONTRO

  • Decisamente corto
  • Poca profondità
  • Trama forzata nel finale