MOBAsta, mo'

Che il mobile gaming non si presti a un intrattenimento complesso e prolungato è un assunto difficile da mettere in discussione, eppure cominciano ormai a essere numerose le produzioni che puntano proprio a offrire un'esperienza densa e impegnativa, con partite che finiscono per durare anche quarantacinque minuti fra un capovolgimento di fronte e l'altro.

E così, dopo gli ottimi Heroes of Order & Chaos e Solstice Arena, ecco arrivare, per il momento solo su iPad, l'atteso progetto targato Hammer & Chisel, ovvero Fates Forever. Iniziamo col dire che il gioco può essere scaricato gratuitamente da App Store e adotta un approccio freemium molto permissivo, che utilizza l'espediente dei personaggi gratuiti a rotazione per farci provare tutti e undici i guerrieri attualmente disponibili (a cui se ne aggiungeranno altri tre prossimamente), ma che, attraverso un sistema di achievement, mette in palio quantità di crediti "premium" sufficienti, con un po' di pazienza, a sbloccare permanentemente altri guardiani. Se poi la qualità di questo titolo vi convince dopo poche partite, potete approfittare del Launch Bundle da 17,99 euro e sbloccare subito l'intero roster, così da poter fruire di un'esperienza senz'altro più varia. Detto questo, ci preme sottolineare come non ci siano vincoli all'acquisto né "punti azione" che si consumano o attese fra una partita e l'altra: è possibile giocare con Fates Forever per tutto il tempo che si vuole, in maniera completamente gratuita.

La fatina dei denti che saltano

Chiusa questa doverosa parentesi, vediamo un po' quali sono le peculiarità di un MOBA che è stato disegnato appositamente per l'uso su tablet, e che utilizza tutti gli elementi tipici del genere adattandoli molto bene, però, al contesto. Il sistema di controllo touch è immediato, visto che si basa sul semplice tocco di un punto della mappa perché il nostro personaggio vi si diriga, o di un nemico perché cominci l'attacco ai suoi danni.

Nella parte sinistra dello schermo trovano posto cinque icone disposte in verticale: fatta salva l'ultima in basso, che rappresenta la runa che abbiamo selezionato in partenza, le altre sono deputate all'attivazione degli attacchi speciali, diversi da guerriero a guerriero, di tipo ranged o direzionale, potenziabili tramite l'acquisizione di punti esperienza durante la partita e utilizzabili per avere la meglio sugli avversari più pericolosi, ovvero quelli controllati da altri giocatori. Chi conosce i multiplayer online battle arena sa bene che si tratta di variazioni sul tema degli strategici in tempo reale, rigorosamente pensati per modalità online competitive; tuttavia il menu principale di Fates Forever consente non solo di affrontare partite tre contro tre, ma anche di partecipare a match cooperativi con altri due giocatori contro i bot oppure avviare una partita in cui sia i nostri compagni che i nemici sono controllati dall'intelligenza artificiale. Ci sono episodi di lag, purtroppo, ma non particolarmente marcati e comunque limitati agli scontri tre contro tre. Prima di arrivarci, tuttavia, dovremo completare un tutorial iniziale semplice ma piuttosto completo, che fornisce un'idea chiara di quella che è la filosofia alla base di questa produzione.

Fates Forever riesce nel difficile intento di sdoganare i MOBA su tablet nel migliore dei modi

Senza rinunciare a nulla

Uno dei punti di forza di Fates Forever è che non rinuncia a nessuno degli aspetti che da sempre caratterizzano il genere dei MOBA.

Ecco dunque i minion, che svolgono un ruolo fondamentale in quanto possono farci da scudo durante l'assalto alle torri fino alla distruzione della base nemica, che ci permetterà di vincere la partita, ed anche un sistema economico che utilizza una serie di slot per consentirci di personalizzare le abilità del nostro guerriero in base alla strategia, privilegiando l'attacco piuttosto che la resistenza, fornendogli oggetti extra come le pozioni oppure andando ad agire sulla sua velocità di movimento. Il tutto rigorosamente nell'ottica di un progresso che si esaurisce al termine di ogni match, evitando del tutto dinamiche odiose come il famigerato "pay to win". Per il resto valgono le solite regole: non si vince da soli, mai, e bisogna dunque coordinare la propria azione con quella dei compagni, a cominciare dalla selezione del personaggio perché il team sia perfettamente equilibrato. A proposito di personaggi, il lavoro di design effettuato dai ragazzi di Hammer & Chisel ci è sembrato eccellente, con un gruppo di animali antropomorfi le cui capacità assecondano la loro natura: c'è il cinghiale grosso e potente, la lepre scattante e insidiosa, l'uccello sfuggente e letale, la lince che colpisce da lontano con l'arco, e così via. In termini di modellazione e animazioni il risultato è ottimo, e allo stesso modo si apprezza l'attenzione per i dettagli dell'unico scenario disponibile, con le sue due strade principali ma i tanti "vicoli" nel mezzo. Il comparto sonoro, infine, riesce ad accompagnare al meglio l'azione grazie ai suoi effetti corposi e ai suoni avvolgenti.