Accedere alla versione occidentale di ArcheAge non è stato facile. Parliamo di uno dei lanci più problematici che si ricordino: una partenza caratterizzata da code da migliaia di persone anche per gli utenti paganti e da attese di oltre dieci ore per quelli non paganti. Trion non si aspettava un successo del genere ma il problema maggiore è che il publisher si è mostrato impreparato a sistemare le cose in tempi brevi creando grossi problemi di organizzazione alle gilde e costringendo diversi giocatori ad abbandonare il proprio personaggio per ricominciare tutto altrove. Un'esperienza da dimenticare, insomma, che sembra essere finalmente superata con l'introduzione di nuovi server e l'ampliamento di quelli presenti al debutto.
ArcheAge ha un buon potenziale e vanta ottime idee soffocate da un'impostazione pay-to-win
Un mondo di possibilità
ArcheAge è un MMO free to play che ci consente di interpretare un personaggio scelto tra quattro razze. Due di queste, i Nuian e gli Elfi, vivono nel continente di Nuia mentre le altre due razze disponibili, i Firran e gli Harani, vivono al di là di un grande mare, nel continente di Haranya. Ma a separare le due popolazioni non ci sono solo le acque. Una lunga guerra ha portato a un aspro conflitto tra le due fazioni, uno scontro senza quartiere alimentato da differenze culturali importanti. La gente di Nuia vive in armonia con la natura mentre gli abitanti di Haranya usano piegarla alle loro necessità. Ci troviamo, in sostanza, di fronte a un classico contesto fantasy che non spicca certo per originalità ma può contare su un ricco background narrato in una serie di romanzi scritti dall'autrice di Jeon Min-hee in parallelo con lo sviluppo del titolo. Ciononostante non è certo la storia a rappresentare il fulcro dell'esperienza. ArcheAge ha attirato l'attenzione del mondo videoludico grazie alla capacità di incorporare un gran numero delle caratteristiche che hanno fatto la fortuna dei maggiori rappresentanti di questo genere mettendo insieme un'esperienza ricca e contraddistinta da elementi decisamente interessanti.
La crescita del personaggio passa per la classica sfilza di quest, alcune delle quali servono da tutorial mentre altre introducono al mondo di gioco. Non si tratta di una fase di gioco particolarmente entusiasmante, vista la ripetitività e la scarsa originalità della gran parte delle missioni, ma durante il percorso iniziale ci vengono illustrati elementi importanti come le quest commerciali e il ricco sistema di crafting che include coltivazione, alchimia e housing. ArcheAge offre qualcosa come ventuno professioni, inclusa la pesca, che richiedono una enorme varietà di materiali e producono un gran numero di beni molti dei quali, a differenza di quanto capita in altri MMO, utili per vestire i personaggi. Il tutorial, in sostanza, ci regala un assaggio della complessità del mondo di gioco e ci consente anche di prendere confidenza con il sistema di personalizzazione dell'eroe che si basa sulla possibilità di mescolare liberamente un enorme numero di alberi di abilità. Si va dal ladro, mago, bardo fino all'evocatore, guerriero, arciere per un totale di ben 120 classi possibili. Non tutte, questo è inevitabile, sono egualmente bilanciate ma le combinazioni efficaci sono davvero molte con esempi lampanti come il mago/ladro che sfrutta la propria agilità per mantenersi a distanza dal nemico o il mago/guerriero che utilizza stealth e grandi balzi per tuffarsi nella mischia. Il sistema di targeting è automatico e non apporta novità rilevanti ma il gran numero di specializzazioni, selezionabili azzerando il personaggio dall'apposito PNG, garantisce varietà estrema e grandi possibilità di sperimentazione.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 7
- Processore: Intel Core-i5 4440
- Scheda video: NVIDIA GeForce 780
- Memoria: 16 GB di RAM
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP SP3, Vista SP1, 7 SP1, 8, 8.1 (32-bit e 64-Bit)
- Processore: Intel Core 2 Duo
- Scheda Video: NVIDIA GeForce Serie 8000 512 MB o AMD Radeon HD Serie 4000 512 MB
- Memoria: 2 GB di RAM
- Hard Disk: 30 GB
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows XP SP3, Vista SP1, 7 SP1, 8, 8.1 (32-bit e 64-Bit)
- Processore: Intel Core i5
- Scheda video: NVIDIA GTS250 1 GB o AMD Radeon HD 4850 1 GB
- Memoria: 4 GB di RAM
- Hard Disk: 40 GB
PvP in evoluzione
Superata la fase iniziale ci troviamo catapultati in un mondo di possibilità che includono ricerca e sfruttamento di miniere, pesca, commercio, agricoltura e pirateria. Molte di queste attività, tra l'altro, possono essere svolte per mare e non è un caso che molti giocatori si siano fiondati tra i flutti che sono realizzati splendidamente e sono esaltati da un'ampia scelta di vascelli realistici e ben modellati. La navigazione non è simulata nel dettaglio ed è ancora disturbata da numerosi glitch ma il comportamento delle imbarcazioni è abbastanza credibile da rendere emozionante tanto l'esplorazione quanto il combattimento marittimo. Una volta ottenute 50 Gilda star, una valuta che si guadagna compiendo specifiche missioni, è già possibile acquistare il catamarano e dare subito inizio alle scorribande di gruppo, alla difesa dei più deboli o alle quest di commercio che elargiscono ricompense più elevate se la destinazione è lontana e il viaggio è pericoloso. In alcune zone, infatti, la legge non esiste ed è possibile attaccare un altro giocatore senza subire conseguenze di alcun tipo. E questa opportunità è resa appetibile proprio dalle quest commerciali che vedono i giocatori caricare sulla schiena grosse quantità di beni che li rallentano e li rendono individuabili dai briganti come fossero fari nella notte.
Per questo mentre le trade run più brevi e sicure possono essere portate a termine anche usando mezzi pubblici o cavalcature potenziate, quelle più avventurose vengono solitamente affrontate in gruppo a bordo di rapide imbarcazioni private che aumentano la possibilità di arrivare a destinazione illesi. Quello che ne deriva è un PvP a mondo aperto decisamente entusiasmante dove la sconfitta non costringe solo al respawn al tempio più vicino ma comporta una perdita di tempo e di beni talvolta piuttosto preziosi. In tutto questo, inoltre, si inseriscono mostri marini giganteschi e i cannoni navali rendono i combattimenti marittimi ancora più entusiasmanti. Non mancano, questo è ovvio anche se non si tratta del fulcro di un'esperienza ben diversa da un World of Warcraft, le arene e le battaglie classiche, combattute all'asciutto. Ma queste ultime troveranno un senso compiuto solo quando saranno aperti i cancelli di Auroria, il continente neutrale dove saranno le gilde a conquistare i territori rendendo l'housing una vera avventura per pionieri. Per ora molti costruiscono solo nelle zone sicure che non comportano rischi mentre le zone neutrali non sono molto gettonate non offrendo incentivi intriganti come un nuovo mondo da colonizzare tutto dedicato ai livelli 50. Auroria, infatti, consentirà di raccogliere materiali speciali e consentirà a una gilda di stabilire un proprio dominio. Il castello al centro del dominio potrà essere assediato allo scadere di un timer e in caso di sconfitta tutti gli edifici presenti nella zona d'influenza saranno attaccabili dai nemici che prenderanno possesso del territorio. In tutto questo le gilde otterranno talenti speciali e riscuoteranno le tasse di chi costruirà sotto la protezione del castello rendendo piuttosto appetibile un sistema di PvP strategico che ha riscosso un discreto successo nella versione coreana di ArcheAge.
L'ombra del pay-to-win
ArcheAge è un MMO piacevole da guardare, decisamente ricco e non privo di chicche come il sistema legale. I crimini, infatti, hanno delle conseguenze che vanno dalla possibilità di essere attaccati anche nelle zone sicure fino a veri e propri processi la cui giuria è composta da giocatori. Un omicidio, inoltre, lascia delle tracce che possono essere individuate e segnalate andando a regalare un'ulteriore credibilità al contesto. Non male per un titolo che pur non rivoluzionando il genere riesce a proporre un'esperienza spesso emozionante. Ma non tutto, purtroppo, è perfetto. La fase di questing è quanto di più banale e noioso si possa immaginare, le quest elite pretendono un mentore di livello più alto e in generale la dimensione PvE non è certo una componente rilevante dell'esperienza. Inoltre le differenze tra utenti paganti e non paganti sono piuttosto rilevanti e non parliamo esclusivamente del bonus alle caratteristiche riservato a chi ha acquistato uno starter pack. Uno degli elementi che desta maggiore preoccupazione riguarda le tasse necessarie per mantenere gli edifici. Il mancato pagamento porta alla perdita del lotto di terreno che può essere occupato da un altro giocatore. Questo sistema evita che il mondo di gioco si riempa di case abbandonate ma consente ai farmer e alle gilde di colonizzare grosse zone tagliando fuori i giocatori solitari e i piccoli gruppi la cui esperienza è già mortificata dal sistema di quest non proprio esaltante.
Ma la preoccupazione maggiore riguarda il sistema di crafting che si basa sui Labor Point, una risorsa che si ricarica con il tempo. Il problema non riguarda la dinamica in sé che risulta interessante costringendo i giocatori a pianificare con attenzione le attività e rende importante la possibilità di usare altri giocatori come mano d'opera. Ma i Labor Point si ricaricano molto più lentamente per gli utenti privi dello status Patron che si trovano, quindi, in enorme svantaggio. Inoltre, come se non bastasse, la possibilità di vendere oggetti all'asta è riservata ai giocatori con lo status Patron che può essere ottenuta da subito pagando (oppure in gioco ma serve un po' di tempo per arrivarci) e garantisce un bonus non da poco. Per fortuna Trion ha promesso di rendere l'esperienza meno iniqua e noi, ovviamente, speriamo che quelle del publisher non siano solo parole. Nel frattempo, aspettando l'arrivo di Auroria e confidando che le prossime patch migliorino l'esperienza per tutti, non possiamo negare che ArcheAge riesca comunque a sorprendere grazie all'enorme numero di contenuti. Il crafting è smisurato e le trade run funzionano egregiamente invogliandoci ad attraversare un mondo pieno di cavalcature e di pet da allevare, di alianti e di veicoli steampunk, di imbarcazioni realizzate splendidamente e grandi boss che girano per il mondo. L'inferfaccia, infine, è ottima e completamente personalizzabile con segnalini per distinguere ogni membro del party e opzioni che consentono di tarare il controllo del personaggio in ogni dettaglio. Il tutto, infine, è condito da una veste grafica notevole. Quella marittima è indubbiamente l'ambientazione più riuscita ma l'intero comparto visivo si difende bene grazie a panorami suggestivi, modelli convincenti ed estremamente personalizzabili, carovane che percorrono le strade, enormi dirigibili che solcano il cielo e un gran numero di personaggi non giocanti.
Conclusioni
ArcheAge non rivoluziona gli MMO ma combina alcuni degli elementi di maggior successo del genere in un'unica formula ricca e intrigante. Il numero di classi è sterminato, l'housing si spinge fino alla conquista strategica di territori inesplorati e il crafting è a dir poco immenso ed è inserito egregiamente nelle meccaniche di gioco grazie alle quest commerciali che a loro volta sono uno dei motori del PvP open world. Purtroppo l'entusiasmo iniziale è stato parzialmente soffocato dal lancio disastroso e non mancano grossi dubbi legati ai vantaggi per gli utenti paganti che vanno a influenzare pesantemente le dinamiche di gioco. Ma l'esperienza è comunque accessibile gratuitamente e il nostro consiglio è di provarla con mano se gli MMO sono il vostro pane quotidiano.
PRO
- Crafting immenso, variegato e inserito attivamente nelle dinamiche di gioco
- Avatar personalizzabili in ogni aspetto
- Distese d'acqua realistiche e paesaggi suggestivi
CONTRO
- Quest banali e ripetitive
- Le dinamiche pay-to-win gravano pesantemente sull'esperienza