Styx è il primo della sua specie: un goblin maestro del furto, capace di arrampicarsi ovunque, di nascondersi nell'ombra e di eliminare le sue vittime in modo tanto rapido quanto silenzioso. Non solo: grazie a un misterioso legame con l'Ambra, la calda sostanza magica che gli elfi estraggono dall'Albero della Terra, questo peculiare personaggio possiede anche capacità speciali, come una visione "termica", l'abilità di rendersi invisibile per alcuni istanti e di generare cloni che possano intrufolarsi al posto suo attraverso stretti passaggi, per distrarre una guardia o attivare un interruttore.
La trama del nuovo titolo sviluppato da Cyanide Studio viene raccontata attraverso l'espediente dei flashback: nelle prime fasi assistiamo alla cattura di Styx da parte delle guardie della Torre di Akenash, quindi a un duro interrogatorio da parte del governatore e di suo figlio. La parte giocata fa dunque riferimento alla "confessione" del protagonista, che rivela ai suoi carcerieri cosa lo ha condotto lì, ovvero il proposito di rubare il cuore dell'Albero della Terra. Un'operazione ad alto rischio, che si dipana attraverso sette capitoli in cui non mancano grossi colpi di scena, e che per essere completati richiedono dalle quindici alle venti ore, a seconda di quante volte si dovrà ripetere determinate sezioni. Styx: Master of Shadows si pone infatti come uno stealth game dannatamente hardcore, privo di un sistema di checkpoint amichevole e dunque capace di generare grande frustrazione nel momento in cui si incorre nel game over dopo aver superato una zona difficile dimenticandosi, però, di salvare la posizione. Allo stesso modo, il ricorso ai quicksave spezzetta il ritmo di un gameplay che si basa solo ed esclusivamente sullo stealth, e che quando esce da tali binari mostra limiti enormi.
Styx: Master of Shadows è uno stealth game solido e impegnativo, ma con qualche spigolo di troppo
Piccoli goblin crescono
Mosso dal collaudatissimo Unreal Engine 3 (lo si capisce sia dalla conformazione dei modelli poligonali che dal tradizionale "rimbalzo" dei cadaveri quando vanno a terra in prossimità di ringhiere o casse...), Styx: Master of Shadows attinge allo stesso immaginario fantasy di Of Orcs and Men, di cui è in pratica un prequel, dipingendo uno scenario fatto di intrighi e giochi di potere, di un'alleanza flebile fra umani ed elfi e di un bestiario tutto intorno (gli enormi troll e, appunto, i goblin) che aspetta solo il momento di scatenarsi.
Al centro di questo equilibrio precario c'è l'Albero della Terra, una pianta di dimensioni enormi, attorno a cui è stata costruita una città-fortezza presidiata da centinaia di guardie armate. Il nostro obiettivo, come detto, sarà quello di introdurci all'interno delle mura, trovare un rifugio sicuro e da lì affrontare le varie missioni, curando nel frattempo la crescita del personaggio attraverso lo sblocco di abilità extra che fanno riferimento ai differenti talenti di Styx. Definire il gioco un "action RPG" proprio per la presenza di tali elementi ci sembra onestamente esagerato, tuttavia non manca una certa libertà d'azione rispetto alle qualità che possiamo decidere di potenziare, attivando ad esempio la capacità di uccidere un nemico da dietro un riparo, da un'altura o da una sporgenza; attutire il rumore dei nostri passi e diventare davvero invisibili nel buio; aumentare la capacità di trasporto della borsa per poter portare con noi un maggior numero di pozioni curative, dosi di Ambra, fiale di acido (per eliminare i cadaveri in giro) e coltelli da lancio; concentrarci sui poteri speciali come la visione amplificata e, in generale, la localizzazione degli avversari nello scenario; migliorare il combattimento e la nostra aspettativa di vita nel caso si venga scoperti; e infine arricchire il repertorio dei nostri cloni, così che possano fornirci un supporto concreto anziché limitarsi a distrarre qualche sentinella.
Il clone del mio clone è mio clone
Dicevamo dell'Unreal Engine 3, che nella versione PC del gioco si traduce in una grafica inchiodata ai sessanta frame al secondo (con sincronia verticale attivata, altrimenti il risultato è ben più alto) a 1080p e con tutti gli effetti al massimo. L'impatto visivo non è purtroppo da "next-gen", benché Styx: Master of Shadows sia appunto disponibile solo per la piattaforma Windows, per PlayStation 4 e per Xbox One.
Anzi, gli asset ci sono sembrati spesso poco ispirati, già visti, abbozzati, con una quantità di trame non proprio definite, qualche compenetrazione e una resa globale, anche dei paesaggi, del sistema di illuminazione e delle animazioni di raccordo, ben lontana dal poter lasciare un segno concreto. Discorso simile per il comparto sonoro, che al di là di qualche traccia ispirata, a base di archi, offre dialoghi in inglese recitati generalmente con scarsa convinzione (protagonisti a parte), ben sottotitolati in italiano. I problemi di questa produzione non stanno però nella cifra artistica o in una conta poligonale appena discreta, bensì nel già citato approccio eccessivamente hardcore e nella mancanza di sfaccettature al di là di una fase stealth che peraltro appare tradizionale e priva di soluzioni innovative. Immaginatevi dunque i soldati che effettuano percorsi prestabiliti, senza varianti, e che non si pongono domande se i loro colleghi spariscono uno ad uno perché nel frattempo li stiamo facendo fuori; oppure ritrovano la calma dopo l'avvistamento di un cadavere per consentirci di riprendere diligentemente la nostra azione. Creare uno stealth game più evoluto significherebbe probabilmente ridisegnare determinati meccanismi in modo da lasciare comunque delle possibili alternative, ma se non se ne occupa gente come Hideo Kojima non possiamo aspettarci che i ragazzi di Cyanide Studio facciano la rivoluzione. Il che è del tutto lecito, per carità, ma bisogna anche che vengano adottate soluzioni accettabili per le fasi di combattimento standard, ovvero quando il nostro personaggio viene beccato e decide di farsi largo in modo chiassoso fra le truppe nemiche. In tale frangente Styx: Master of Shadows mostra tutti i suoi limiti, presentando colpi privi di qualsiasi sensazione di impatto e un combat system che fa acqua da tutte le parti, in cui non si capisce bene come si entri nel confronto diretto, finendo per beccarsi sempre e comunque qualche fendente extra. Il che, considerando la penuria di pozioni curative e di oggetti da raccogliere in giro, chiude il cerchio di un approccio hardcore che gli appassionati magari apprezzeranno, ma che non mancherà di far imprecare copiosamente anche loro.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD FX 8320
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 770 Jetstream
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 8
Requisiti minimi
- Processore: Dual core da 2,4 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560, ATI Radeon HD 5850
- Memoria: 3 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows Vista SP2, Windows 7, Windows 8
Conclusioni
Styx: Master of Shadows farà senz'altro felici gli appassionati di stealth game, consegnando loro sette capitoli particolarmente difficili, accompagnati da una trama interessante (benché, a un certo punto, un po' confusionaria), in cui spesso la via dell'ombra è l'unico modo di procedere. Il protagonista del gioco dispone di un repertorio di abilità discretamente ricco, potenziabile fra una missione e l'altra, e non mancano situazioni tradizionali come i cadaveri da spostare, i nascondigli in cui appostarsi in attesa e l'immancabile attenzione a routine comportamentali che però ci sono sembrate un po' troppo semplici e rigide, a riprova di un'intelligenza artificiale nella media del genere. I problemi del titolo di Cyanide Studio vengono a galla quando si esce da questi binari, ed è un peccato perché con qualche accortezza alcuni spigoli (acuminati!) si sarebbero potuti smussare.
PRO
- Piuttosto lungo e impegnativo
- Buon sistema di abilità sbloccabili
- Fase stealth solida...
CONTRO
- ...ma tradizionale, priva di acuti e strapiena di trial & error
- Pessima gestione dei combattimenti a viso aperto
- Tecnicamente al di sotto delle aspettative