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Scontro finale

L'ultimo (davvero?) DLC per Battlefield 4 ci porta indietro nel futuro!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   13/01/2015

Last Stand sarà davvero l'ultimo DLC per Battlefield 4? Il nome del pacchetto sembra suggerirlo, ma sappiamo che così non è, basta pensare al rumour del fantomatico Uprise e soprattutto al "post chiarificatore" di DICE stessa col quale dice che dobbiamo aspettarci di più nel prossimo futuro. Ma la vera domanda che tutti dobbiamo porci è se questo nuovo pacchetto vale il solito esborso di denaro (al netto poi delle mille problematiche che hanno afflitto il gioco nell'ultimo anno).

Scontro finale

La risposta è sì, e non perché ci sia una mole di contenuti maggiore rispetto al passato, ma semplicemente perché DICE vuole chiudere col botto la stagione, facendo "assaggiare" ai nuovi utenti uno dei suoi titoli più amati, quel Battlefield 2142 che otto anni fa aveva trasportato la saga nel XXII secolo. Il DLC ha anche un fil rouge narrativo per portarci nel futuro prossimo: la Cina avverte gli Stati Uniti che la Russia sta sviluppando delle avanzate armi capaci di stravolgere l'equilibrio del campo di battaglia. Tocca ai Marine invadere la fredda e innevata Siberia per fermare gli sforzi russi. Ovvero? Sarà possibile pilotare il carro armato/hovercraft HT-95 Levkov, più veloce e maneggevole di uno normale (e dotato anche di strafe laterale) ma senza torretta rotante: in pratica un cacciacarri vecchio stile. Se ci sentiamo troppo lontani dalla battaglia possiamo catapultarci da una parte all'altra della mappa entrando in uno dei Launch Pod, mentre se la fanteria ha fatto breccia nelle nostre difese possiamo spazzarla via con la piccola postazione fissa Schipunov 42, ovvero l'attuale Metal Storm, che dal nome fa capire la sua potenza "ad ampio raggio".

Scontro finale

E poi? Tra i gadget troviamo il XD1-Accipiter, un piccolo drone da ricognizione armato e il DS3-Decoy, un aggeggio capace di riprodurre i suoni della battaglia, una vera e propria esca per attirare in imboscate gli avversari. E le armi? Due e entrambe all'insegna del cecchinaggio. Il Rorsch Mk-1 è una vera e propria finestra sul futuro, una rail gun in miniatura, un fucile da cecchino "one shot, one kill", dai lunghi tempi di carica e ricarica ma davvero potente e letale, dotato anche di un minimo danno ad area. Una vera e propria bomba. Se invece vogliamo uccidere alla vecchia maniera, possiamo cacciare gli avversari con l'arco composito iper tecnologico, armato con tre tipi di frecce, da quelle normali a quelle esplosive. Inutile dire che anche qui un colpo in testa e il gioco è fatto. I veri protagonisti, anche se poco più che comparse, sono i prototipi di due futuri "attori" di Battlefield 2142, ovvero il Titan in Hangar 21 e il T-1 in Giants of Karelia. Di fatto quindi stiamo assistendo ad un "prequel" di 2142 e chissà che in futuro i ragazzi svedesi non vogliamo tornare a farci scontrare a bordo di mech e gigantesche aeronavi.

Last Stand è senza dubbio un azzeccato DLC per Battlefield 4

Fuori fa freddo

Le quattro mappe del pacchetto hanno due elementi in comune. Quello più ovvio è l'ambientazione siberiana, invernale e innevata. Quello meno ovvio è però la qualità del level design, più o meno elevata in tutti i campi di battaglia. C'è da dire però che il famigerato Levolution non regala grandi brividi. Possiamo dare il la a situazioni potenzialmente interessanti e letali, ma non proprio indimenticabili. Operation Wipeout è una mappa decisamente aperta, dall'aspetto circolare, perfetta sia per i mezzi, come il HT-95 Levkov, ma anche per i cecchini che possono godere di linee di tiro pulite anche dalla lunga distanza. Inutile dire che il prototipo di rail gun pare fatto apposta per spazzare i soldati che si avvicinano senza coperture alle zone calde. Non è una semplice terra di nessuno, comunque, visto che il combattimento ravvicinato è garantito da numerose strutture e da un level design mai banale, sia nella parte occidentale dove si trova il lago ghiacciato, sia in quella orientale, più montuosa e frastagliata.

Scontro finale

In mezzo poi ai sei punti di controllo, distribuiti omogeneamente su tutta la mappa, c'è anche la possibilità di conquistare un sottomarino per lanciare un bombardamento aereo. Non male insomma. Una bella mappa, grande, ariosa, e ricca di spunti, dove il controllo dello spazio aereo è ovviamente il cardine per portare a casa il match. Ma è anche perfetta per testare al meglio tutti i nuovi gadget e armi del DLC. Hangar 21 è una mappa molto particolare. Si combatte alle pendici di una montagna, dove a mezza costa si apre un enorme hangar (talmente grande che ci si può entrare dentro con l'elicottero), all'interno del quale è in costruzione uno dei mitici Titan. Non possiamo pilotarlo, ma possiamo iniziare il test dei motori grazie al quale cuocere all'istante tutti i malcapitati avversari. Un evento Levolution non proprio memorabile, insomma. Il gigantesco "ricovero" non è piatto, ma ricco di strutture, corridoi e zone sopraelevate; un ambiente quindi piuttosto complesso, che esalta gli scontri sia dalla lunga che dalla media distanza. All'esterno, invece, la salita verso l'ingresso è resa impervia sia dal profilo scosceso della montagna, ma anche e soprattutto dalle molte strutture, che rendono di fatto la corsa verso l'alto una vera e propria sfida. Se poi volessimo evitare rogne, possiamo sempre approfittare dei Launch Pod posizionati sopra una sorta di magazzino, che come scritto precedentemente ci permettono di lanciarci da un parte all'altra della mappa, Hangar 21 compreso. Senza dubbio una delle migliori mappe del pacchetto. Giants of Karelia è una mappa molto grande e davvero entusiasmante, l'unica dove non è il totale bianco abbacinante della neve a farla da padrone. Sembra che il disgelo sia iniziato in Karelia: la neve punteggia un ambiente montano particolarmente scosceso, un campo di battaglia perfetto quindi per i mezzi, con un fiume che taglia la mappa in due e con numerosi ponti che congiungono le due sponde.

Scontro finale

C'è da dire però che la particolare conformazione del terreno, ricca di sali scendi, collinette e punti sopraelevati permettono anche alla fanteria di dire la sua, potendo aggirare o colpire dall'alto i corazzati. Inutile sottolineare quindi che anche qui il level design è di gran classe, esempio perfetto per tutte le potenzialità del gameplay di Battlefield. Spazi molto ampli, certo, ma non mancano anche gli scontri ravvicinati. Come per Hangar 21 anche qui fa la sua apparizione il futuro "passato" del franchise, sotto forma dei mech T-1 in costruzione in una struttura segreta. Non potendo pilotarlo in quanto in attesa di ok dalla motorizzazione, ci resta solo la possibilità di far collassare il tetto su tutti coloro che si trovano all'interno. L'ultima della quattro mappe è Hammerhead, forse la meno bella del lotto, ma probabilmente la più vasta e quella in cui il sistema di Levolution si fa maggiormente apprezzare. Siamo principalmente sopra alla cedevole superficie di un lago ghiacciato, che può essere distrutta mediante esplosivi piazzati alla bisogna, magari proprio quando ci sono dei carri armati sopra. Se poi volessimo complicare ancora di più la partita, c'è anche una bella tempesta di neve che può limitare la vista dei giocatori. Un campo di battaglia tutto sommato poco interessante e a conti fatti con poca personalità, che non riesce a strappare la scena ad un piccolo capolavoro come i giganti della Karelia. Non brutta, né poco divertente, semplicemente non eccellente rispetto alle altre presenti nel DLC.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Origin, PlayStation Store, Xbox Store
Multiplayer.it

Lettori (1)

8.5

Il tuo voto

PRO

  • Level design sempre ricco di spunti e personalità
  • La rail gun e l'hovercraft
  • Il fan service di Battlefield 2142

CONTRO

  • Il prezzo è il solito
  • Hammerhead non eccellente