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Tempus fugit

Arion e i suoi amici questa volta giocano a calcio per salvare il continuum spazio temporale

RECENSIONE di Christian Colli   —   17/03/2015

A poco meno di un anno dall'uscita di Inazuma Eleven Go, Nintendo prosegue a ritmo sostenuto la pubblicazione europea della serie di jRPG calcistici firmati Level-5 col secondo episodio della trilogia uscita in esclusiva per Nintendo 3DS. Anche questa volta abbiamo due versioni, Fiamma e Tuono, ma le differenze si limitano a una manciata di personaggi, eventi e oggetti esclusivi. Per i fan di Inazuma Eleven non è certo una novità: è da parecchie iterazioni che la serie resta ancorata ad alcune caratteristiche assiomatiche, e in questo senso Chrono Stones è l'ennesima riprova del percorso evolutivo che il franchise ha attraversato nel corso degli anni. Il gioco, fondamentalmente, è sempre lo stesso, ma lo sviluppatore nipponico ha implementato le solite nuove meccaniche per rinverdire un po' il gameplay. Basteranno a catturare l'attenzione di chi non si è ancora perso una partita di Mark, Arion e soci?

Nel nuovo Inazuma Eleven Go si gioca a calcio e si viaggia nel tempo: basterà a rinverdire la serie?

Grande Giove!

Per chi non conoscesse Inazuma Eleven, o si fosse perso le nostre recensioni dei precedenti episodi della serie, vale la pena ripetere che si tratta, essenzialmente, dell'erede spirituale di Captain Tsubasa, il popolarissimo fumetto e cartone animato che i più attempati conosceranno col titolo italiano Holly & Benji. Level-5, però, ha un pelo estremizzato lo spirito dell'opera di Yōichi Takahashi, concependo un mondo dove il calcio è una vera e propria filosofia di vita, oltre che lo sport più giocato in assoluto. La storia segue perlopiù le vicende della squadra di calcio della scuola Raimon, e le disavventure di due generazioni di calciatori: nella più recente serie Go il protagonista è Arion Sherwind, un giovanotto testardo che nutre nei confronti del calcio un amore incondizionato dato che un pallone gli ha salvato la vita quando era piccolo.

Tempus fugit

Il nuovo capitolo della sua trilogia, Chrono Stones appunto, comincia con uno sbalorditivo colpo di scena solo pochi mesi dopo la fine del precedente e la conclusione del torneo del Cammino Imperiale: Arion arriva alla Raimon e scopre che la squadra di calcio non è mai esistita. Essendo tanto legato al calcio, infatti, Arion è l'unico a ricordare la storia com'era prima che l'organizzazione criminale del futuro chiamata El Dorado la cambiasse viaggiando indietro nel tempo per modificare il continuum spaziotemporale. Ebbene sì, accompagnato da alcuni alleati provenienti dal futuro Arion dovrà viaggiare nel tempo per rimettere le cose a posto, liberare i calciatori più importanti dal controllo di El Dorado e salvare il mondo. Ormai dovremmo essere abituati alle stravaganze narrative di Inazuma Eleven, tra alieni che sfidano il nostro pianeta a calcio e loschi figuri che vogliono conquistare il potere a pallonate, ma la storia di Chrono Stones è davvero "over the top", portandoci addirittura in epoche lontane per giocare a calcio insieme a figure mitiche come Giovanna d'Arco e Nobunaga Oda. Se da una parte ci sentiamo di premiare l'assurda inventiva degli sceneggiatori, dall'altra siamo costretti a constatare i soliti problemi nei dialoghi - nonostante l'ottimo adattamento italiano - che finiscono con l'incidere sul ritmo e sulla scorrevolezza della trama. Rispetto ai precedenti episodi, comunque, Level-5 ha calcato un po' di più la mano sulle cutscene e sui dettagli di personaggi e ambientazioni: il cel shading di Chrono Stones non delude e, anzi, si avvicina ulteriormente al cartone animato che molti fan di Inazuma Eleven avranno sicuramente conosciuto ancor prima dei giochi.

L'effetto 3D

L'effetto stereoscopico come al solito aggiunge poco e niente in termini di gameplay, ma spettacolarizza l'azione e, ovviamente, i tiri speciali più dinamici e pirotecnici, dato che spesso il pallone viene calciato verso la telecamera con un'efficace illusione di profondità.

I calciatori dello zodiaco

In termini di gameplay nudo e crudo, Inazuma Eleven Go: Chrono Stones è un vero e proprio copia/incolla del precedente episodio, che a sua volta lo era della trilogia per Nintendo DS. Level-5 non ha mai voluto stravolgere il collaudato sistema di gioco, pur implementando nuove meccaniche ad ogni iterazione allo scopo di renderlo più complesso, profondo e appagante.

Tempus fugit

Lo stesso accade anche con Chrono Stones, ma se l'esagerata ricchezza della trama in questo caso ci ha divertito, dobbiamo ammettere di aver aggrottato più volte la fronte al susseguirsi di nuovi poteri e capacità che hanno stranamente finito con l'appesantire eccessivamente gli scontri. Inazuma Eleven Go: Chrono Stones, lo ricordiamo, è un RPG giapponese in cui il giocatore esplora le varie ambientazioni e affronta i nemici su campi da calcio improvvisati. Lo schermo superiore riproduce le cinematiche delle interazioni tra i giocatori, mentre su quello inferiore possiamo controllarli col dito o col pennino, in una specie di combattimento un po' a turni e un po' in tempo reale dove si cerca di fare gol passando la palla da un personaggio all'altro e scegliendo le mosse e le contromosse opportune ogni volta che si incrocia un avversario. Le prime partite possono sembrare un po' piatte ma comunque sufficientemente veloci, poi cominciano a subentrare le varie meccaniche aggiuntive, le tecniche speciali e i super poteri di alcuni personaggi, tra palloni infuocati, evocazioni di spiriti ancestrali e acrobazie assolutamente stupefacenti. Anche se all'inizio ogni partita è più spettacolare della precedente, alla lunga le scenette stancano, specie quando si affrontano le partite obbligatorie che la trama interrompe frequentemente a suon di dialoghi. A un certo punto, inoltre, si sbloccano anche le novità di Chrono Stones in termini di gameplay, e cioè le Armature e il Miximax. Le prime sono un'evoluzione del concept degli Spiriti Guerrieri introdotto nel precedente Inazuma Eleven Go: una volta evocato il loro Spirito Guerriero, i personaggi possono "indossarlo" come una specie di corazza energetica che aumenta temporaneamente le loro statistiche e la potenza dei loro colpi speciali. Il Miximax, invece, permette di fondere le aure di due personaggi, dando vita a un ibrido temporaneo in termini sia visivi sia statistici. I due nuovi sistemi di gioco faranno la gioia degli appassionati di RPG che adorano personalizzare i loro team, ma noi abbiamo avuto anche l'impressione che Level-5 abbia messo un po' troppa carne al fuoco, appesantendo delle battaglie/partite che per loro stessa natura dovrebbero essere molto più veloci e frenetiche.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.8
Lettori (11)
8.8
Il tuo voto

La trama di Inazuma Eleven Go: Chrono Stones è assolutamente folle, e anche se si prende un po' troppo sul serio basta lasciarsi trascinare e assecondare la stravaganza di personaggi e situazioni, roteando gli occhi all'occorrenza. In un certo senso è la parte più riuscita di questo nuovo episodio, perché le nuove meccaniche del gameplay sono interessantissime, ma spesso appesantiscono e rallentano un po' troppo gli scontri, e richiedono una microgestione dei tantissimi personaggi, dei loro equipaggiamenti e delle loro abilità che sfiora il confusionario. Per i fan della serie, inutile dirlo, si tratta dell'ennesimo appuntamento da non perdere.

PRO

  • Trama e personaggi ancora più esagerati del solito
  • Buona realizzazione tecnica
  • Le nuove meccaniche dei combattimenti sono interessanti...

CONTRO

  • ...ma a volte fanno venire la confusione
  • Alcuni momenti della storia sono da latte alle ginocchia
  • Al di là delle nuove meccaniche, è il solito Inazuma Eleven: o piace, o non piace